Introduzione: I cambiamenti che hanno caratterizzato nel periodo recente il mondo del lavoro, hanno portato alla ribalta nuovi fenomeni psicosociali in grado di influenzare in maniera avversa le condizioni di salute dei lavoratori. Tra essi il fenomeno della dipendenza da lavoro (workaholism), definibile come una spinta interna irresistibile a lavorare intensamente. Obiettivi e metodi: Nel presente studio valutiamo il potenziale effetto negativo sulla salute del workaholism, utilizzando criteri autoriportati, eteroriportati ed oggettivi, includendo inoltre le caratteristiche di personalità dei partecipanti definite dai cinque grandi fattori (big-five). Per le analisi (una serie di regressioni lineari) sono stati utilizzati dati forniti in prevalenza da liberi-professionisti, imprenditori, dirigenti e lavoratori autonomi (N = 182; 58,1% uomini; età media 46,13 anni). Risultati: Controllando per genere, età e caratteristiche di personalità autoriportate, il benessere affettivo correlato al lavoro autoriportato è significativamente e negativamente associato al livello di workaholism (p < 0,01). Ripetendo le analisi con le caratteristiche di personalità ed il benessere affettivo eteroriportati (nella gran parte dei casi i dati sono stati forniti dai partner dei soggetti) si ottengono i medesimi risultati. Considerando come criterio la pressione sistolica (N = 94), controllando in aggiunta per l’assunzione di farmaci contro la pressione elevata, il workaholism emerge nuovamente come predittore significativo (p < 0,05). La stabilità emotiva/nevroticismo, in aggiunta al workaholism, influenza tutti i criteri considerati nella direzione attesa. Conclusioni: I risultati danno evidenza convincente del potenziale effetto negativo sulla salute della tendenza al workaholism. E’ auspicabile la replica degli stessi con campioni più ampi e idealmente rappresentativi della forza lavoro.
Indagine sulla relazione tra dipendenza da lavoro (workaholism) e correlati di salute autoriportati, eteroriportati ed oggettivamente valutati.
BALDUCCI, CRISTIAN;
2013
Abstract
Introduzione: I cambiamenti che hanno caratterizzato nel periodo recente il mondo del lavoro, hanno portato alla ribalta nuovi fenomeni psicosociali in grado di influenzare in maniera avversa le condizioni di salute dei lavoratori. Tra essi il fenomeno della dipendenza da lavoro (workaholism), definibile come una spinta interna irresistibile a lavorare intensamente. Obiettivi e metodi: Nel presente studio valutiamo il potenziale effetto negativo sulla salute del workaholism, utilizzando criteri autoriportati, eteroriportati ed oggettivi, includendo inoltre le caratteristiche di personalità dei partecipanti definite dai cinque grandi fattori (big-five). Per le analisi (una serie di regressioni lineari) sono stati utilizzati dati forniti in prevalenza da liberi-professionisti, imprenditori, dirigenti e lavoratori autonomi (N = 182; 58,1% uomini; età media 46,13 anni). Risultati: Controllando per genere, età e caratteristiche di personalità autoriportate, il benessere affettivo correlato al lavoro autoriportato è significativamente e negativamente associato al livello di workaholism (p < 0,01). Ripetendo le analisi con le caratteristiche di personalità ed il benessere affettivo eteroriportati (nella gran parte dei casi i dati sono stati forniti dai partner dei soggetti) si ottengono i medesimi risultati. Considerando come criterio la pressione sistolica (N = 94), controllando in aggiunta per l’assunzione di farmaci contro la pressione elevata, il workaholism emerge nuovamente come predittore significativo (p < 0,05). La stabilità emotiva/nevroticismo, in aggiunta al workaholism, influenza tutti i criteri considerati nella direzione attesa. Conclusioni: I risultati danno evidenza convincente del potenziale effetto negativo sulla salute della tendenza al workaholism. E’ auspicabile la replica degli stessi con campioni più ampi e idealmente rappresentativi della forza lavoro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.