Tutela de los derechos de los fieles

Nella voce, anzitutto, si illustrano i contenuti del can. 221, § 1, del Codex Iuris Canonici. Esso riconosce il diritto dei fedeli di rivendicare i propri diritti legittimamente erga omnes, davanti agli altri fedeli o davanti all’autorità ecclesiastica: ovvero il diritto di agire, di adire cioè il giudice ecclesiastico competente per vedere accertate o preservate le proprie ragioni, il diritto quindi ad ottenere, attraverso il processo, un giudizio, una sentenza che deliberi al riguardo; si sancisce altresì il diritto alla difesa ed all’instaurazione di un effettivo contraddittorio. Il contributo esamina le varie forme e modalità attraverso le quali tale tutela può esplicarsi, soffermandosi in particolare sulla via giudiziale e sulla via amministrativa, di cui si descrivono sinteticamente le caratteristiche: si illustra altresì il dibattito dottrinale al riguardo, soprattutto in relazione alle lacune che si sono rilevate e, dunque, alle prospettive de iure condendo. Delineati quali possono essere i diritti tutelabili e premessa qualche considerazione circa la specificità delle posizioni giuridiche soggettive dei fedeli, ci si sofferma sulle condizioni della tutela, che non possono prescindere dalla natura peculiarissima della società ecclesiale, assolutamente irriducibile a qualsiasi società secolare. Attraverso un’interpretazione attenta pare potersi risolvere quell’incongruenza apparente tra la natura comunionale della Chiesa, da una parte, e la tutela dei diritti anche attraverso il processo, dall’altra. Talora infatti il fedele, avanzando le sue richieste per restaurare i suoi diritti violati, collabora e reca un apporto insostituibile al conseguimento di quella giustizia in cui si compie la sua salus animae nonché la salus animarum complessiva: egli traduce in tal modo quell’autonomia che il Concilio Vaticano II ha incentivato, un’autonomia in cui libertà e responsabilità si fondono ed attraverso la quale l’intera Chiesa persegue la sua missione. Protection of the rights of the faithful First of all, the entry illustrates the contents of can. 221, § 1 of the Codex Iuris Canonici. It recognizes the right of the faithful to legitimately vindicate their rights erga omnes before the other faithful or before the ecclesiastical authorities: in other words, the right to take legal action, addressing the competent ecclesiastical judge in order to see his or her rights verified or upheld. The right therefore to obtain, thanks to a trial, a judgement or ruling to decide the matter. It also sanctions the right to counsel and the institution of an effective cross-examination. The contribution examines the various methods by which this protection can be carried out, focusing in particular on judicial and administrative proceedings whose characteristics are briefly described. It also illustrates the relevant doctrinal debate, above all with regard to the gaps that have been revealed and therefore, the prospects de iure condendo. Having outlined the protectable rights and having made some considerations regarding the peculiarities of the subjective juridical positions of the faithful, it focuses on the terms of protection, which necessarily have to take into consideration the highly peculiar nature of ecclesiastical society, absolutely incomparable to any secular society. Thanks to careful interpretation it appears possible to solve the apparent incongruity between the communional nature of the Church on the one hand and the protection of rights even through trial on the other. In fact, by advancing their requests to reinstate violated rights, the faithful sometimes collaborate and provide an irreplaceable contribution to achievement of that justice in which salus animae is achieved, as well as overall salus animarum; it thus translates that autonomy incentivized by the Second Vatican Council, an autonomy in which freedom and responsibility merge and through which the entire Church pursues its mission.