In questo Studio Introduttivo si analizza il testo letterario Storie rubate (Historias robadas) dell’avvocato e scrittore spagnolo Enrique J. Vila Torres, artefice, nel 2011, di una clamorosa denuncia collettiva riguardante una delle più terribili violazioni dei diritti umani accaduta in un paese occidentale nel XX secolo: la selvaggia compravendita su scala nazionale di migliaia di neonati, rubati con l’inganno alle loro madri biologiche. Nell’opera esaminata Vila Torres conduce il lettore in un viaggio straordinariamente commovente e suggestivo, ma anche doloroso, attraverso il mondo emotivo di coloro che furono separati forzatamente dai loro figli, e nel quale il corpo e l’assenza assumono un particolare rilievo. I racconti sono tutti basati su fatti realmente accaduti, di cui lo scrittore è venuto a conoscenza nello svolgimento della sua professione di avvocato. Lo studio analizza tali racconti in quanto genere ibrido, dove la storia e la finzione ancora una volta si confondono, lasciando emergere però chiaramente il progetto etico dell’autore. Il libro, infatti, può essere incluso a pieno titolo nell’ambito della letteratura della “memoria storica” poiché esprime la forte e improrogabile esigenza di ricordare, elaborare e divulgare alcuni drammatici eventi del passato recente, indicando una rinnovata fiducia nel potere del linguaggio. Quest’opera, inoltre, aderisce alla tendenza letteraria e culturale denominata neomoderna che, mescolandosi alla postmodernità o cercando di superarla, coopera alla formazione di una memoria collettiva.
Luigi Contadini (2014). Studio Introduttivo. Roma : Editori Internazionali Riuniti.
Studio Introduttivo
CONTADINI, LUIGI
2014
Abstract
In questo Studio Introduttivo si analizza il testo letterario Storie rubate (Historias robadas) dell’avvocato e scrittore spagnolo Enrique J. Vila Torres, artefice, nel 2011, di una clamorosa denuncia collettiva riguardante una delle più terribili violazioni dei diritti umani accaduta in un paese occidentale nel XX secolo: la selvaggia compravendita su scala nazionale di migliaia di neonati, rubati con l’inganno alle loro madri biologiche. Nell’opera esaminata Vila Torres conduce il lettore in un viaggio straordinariamente commovente e suggestivo, ma anche doloroso, attraverso il mondo emotivo di coloro che furono separati forzatamente dai loro figli, e nel quale il corpo e l’assenza assumono un particolare rilievo. I racconti sono tutti basati su fatti realmente accaduti, di cui lo scrittore è venuto a conoscenza nello svolgimento della sua professione di avvocato. Lo studio analizza tali racconti in quanto genere ibrido, dove la storia e la finzione ancora una volta si confondono, lasciando emergere però chiaramente il progetto etico dell’autore. Il libro, infatti, può essere incluso a pieno titolo nell’ambito della letteratura della “memoria storica” poiché esprime la forte e improrogabile esigenza di ricordare, elaborare e divulgare alcuni drammatici eventi del passato recente, indicando una rinnovata fiducia nel potere del linguaggio. Quest’opera, inoltre, aderisce alla tendenza letteraria e culturale denominata neomoderna che, mescolandosi alla postmodernità o cercando di superarla, coopera alla formazione di una memoria collettiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.