Il laboratorio, condotto dal Teatro dell'Argine a partire dal "Candido" di Voltaire, prende avvio dalle riflessioni nate lavorando in questi anni con centinaia di migranti, per i quali davvero l’Occidente è il migliore dei mondi, salvo poi essere disingannati dalla vita quotidiana. In una realtà divenuta improvvisamente ostile ed estranea il teatro assume un ruolo importante, proprio perché il teatro per sua natura è autenticamente collettivo: vive dello scambio. Questa, del resto, è la vocazione del Teatro dell’Argine, sempre alla ricerca di uno spazio artistico condiviso tra i vari membri della compagnia: e condivisa è anche la conduzione del laboratorio, guidato da alcuni membri storici della compagnia del TdA. Nel percorso si sono trasferite le pratiche di lavoro sperimentate negli anni, per creare un gruppo dove si incontrino motivazioni diverse, storie diverse, competenze diverse e al limite culture diverse, in grado però di percorrere una parte di cammino insieme arricchendosi l’un l’altra tramite un fare comune. Per questo motivo si prevede il coinvolgimento di alcuni membri delle compagnie multiculturali del TdA. A partire dalla materia del romanzo, si sono sollecitate creazioni autonome, poi composte in partiture fisiche da montare in un esito finale il cui centro è stata la riflessione sul tema dell’altro e dello “straniero”.
G. Guccini (2013). Candido o del migliore dei mondi possibili.
Candido o del migliore dei mondi possibili
GUCCINI, GERARDO
2013
Abstract
Il laboratorio, condotto dal Teatro dell'Argine a partire dal "Candido" di Voltaire, prende avvio dalle riflessioni nate lavorando in questi anni con centinaia di migranti, per i quali davvero l’Occidente è il migliore dei mondi, salvo poi essere disingannati dalla vita quotidiana. In una realtà divenuta improvvisamente ostile ed estranea il teatro assume un ruolo importante, proprio perché il teatro per sua natura è autenticamente collettivo: vive dello scambio. Questa, del resto, è la vocazione del Teatro dell’Argine, sempre alla ricerca di uno spazio artistico condiviso tra i vari membri della compagnia: e condivisa è anche la conduzione del laboratorio, guidato da alcuni membri storici della compagnia del TdA. Nel percorso si sono trasferite le pratiche di lavoro sperimentate negli anni, per creare un gruppo dove si incontrino motivazioni diverse, storie diverse, competenze diverse e al limite culture diverse, in grado però di percorrere una parte di cammino insieme arricchendosi l’un l’altra tramite un fare comune. Per questo motivo si prevede il coinvolgimento di alcuni membri delle compagnie multiculturali del TdA. A partire dalla materia del romanzo, si sono sollecitate creazioni autonome, poi composte in partiture fisiche da montare in un esito finale il cui centro è stata la riflessione sul tema dell’altro e dello “straniero”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.