Nel 1338 a Mezzaratta, lungo la rapida salita che porta in cima al colle dell’Osservanza presso Bologna, si inaugurò la nuova sede di una confraternita , una chiesa che si decise di decorare con un grande ciclo di affreschi. Vi lavorarono Vitale da Bologna, che qui dipinse il celebre Presepe, Simone dei Crocifissi, il supposto Jacopino di Francesco, Jacopo detto “il Biondo” e suo figlio Cristoforo, Jacopo Avanzi, Jacopo di Paolo, Lorenzo e altri non meno importanti maestri anonimi lungo un arco di tempo che si prolungò fino al Quattrocento inoltrato. Si tratta del più esteso e importante ciclo di affreschi bolognesi del Trecento, strappato dalle pareti della chiesa negli anni centrali del secolo scorso e riposto nella Pinacoteca Nazionale di Bologna, acccanto alle sinopie rinvenute sotto i dipinti. Oggetto di studi specialistici di profondo spessore critico per opera di Roberto Longhi, Francesco Arcangeli, Robert Gibbs, Daniele Benati e altri, è ancora un campo di difficile esercitazione critica e filologica, poiché rimane estremamente impegnativo precisare i tempi e i modi con cui i pittori coinvolti prestarono il proprio servizio nella chiesa, in corrispondenza a piccole commissioni occasionali che nel corso di molti decenni completarono un progetto iconografico perfettamente disegnato fin dal primo intervento vitalesco.

Mezzaratta. Vitale e altri pittori per una confraternita bolognese / A. Volpe. - STAMPA. - (2005).

Mezzaratta. Vitale e altri pittori per una confraternita bolognese

VOLPE, ALESSANDRO
2005

Abstract

Nel 1338 a Mezzaratta, lungo la rapida salita che porta in cima al colle dell’Osservanza presso Bologna, si inaugurò la nuova sede di una confraternita , una chiesa che si decise di decorare con un grande ciclo di affreschi. Vi lavorarono Vitale da Bologna, che qui dipinse il celebre Presepe, Simone dei Crocifissi, il supposto Jacopino di Francesco, Jacopo detto “il Biondo” e suo figlio Cristoforo, Jacopo Avanzi, Jacopo di Paolo, Lorenzo e altri non meno importanti maestri anonimi lungo un arco di tempo che si prolungò fino al Quattrocento inoltrato. Si tratta del più esteso e importante ciclo di affreschi bolognesi del Trecento, strappato dalle pareti della chiesa negli anni centrali del secolo scorso e riposto nella Pinacoteca Nazionale di Bologna, acccanto alle sinopie rinvenute sotto i dipinti. Oggetto di studi specialistici di profondo spessore critico per opera di Roberto Longhi, Francesco Arcangeli, Robert Gibbs, Daniele Benati e altri, è ancora un campo di difficile esercitazione critica e filologica, poiché rimane estremamente impegnativo precisare i tempi e i modi con cui i pittori coinvolti prestarono il proprio servizio nella chiesa, in corrispondenza a piccole commissioni occasionali che nel corso di molti decenni completarono un progetto iconografico perfettamente disegnato fin dal primo intervento vitalesco.
2005
157
8873950922
Mezzaratta. Vitale e altri pittori per una confraternita bolognese / A. Volpe. - STAMPA. - (2005).
A. Volpe
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