La pubblicazione raccoglie parte dei risultati della ricerca PRIN - MURST 2000 - 2002: "Strategie per la promozione delle pratiche di riciclaggio in edilizia", Coordinatore Nazionale Prof. Arch. Virginia Gangemi. Il programma, a cui hanno partecipato cinque Università italiane ha esplorato le prospettive di profonda trasformazione del modo di progettare e di costruire, in funzione dell'esigenza di tutela ambientale. Il saggio affronta i temi dell'’ottimizzazione dei flussi di materiali “in entrata” nel processo produttivo e della gestione dei flussi di residui “in uscita” dalle attività di costruzione e demolizione (C&D), che costituiscono due aspetti strettamente collegati se si vuole affrontare in chiave ambientalmente consapevole il ciclo dei rifiuti in edilizia. Non solo in omaggio alla circolarità che contraddistingue i cicli biologici e che quindi ispira l’approccio “sostenibile”, ma anche per motivi più empirici: funzionali, tecnologici ed economici. Insieme ad un’organizzazione efficiente dei flussi, il punto più critico del ciclo residuo-recupero-riciclaggio è l’effettiva possibilità di impiego dei riciclati, in modo che si inneschi “a ritroso” una catena di convenienze, associate alle pratiche di recupero ambientalmente più favorevoli. Utilizzato in diversi settori -dal militare all'aerospaziale- con accezioni analoghe anche se non sempre coincidenti, se opportunamente adattato al campo specifico il concetto di “prestazione residua" permette di valutare adeguatamente la possibilità di reimpiego dei residui da C&D
Antonini E. (2004). Valutazione dell’idoneità al reimpiego di componenti edilizi tramite la determinazione della loro prestazione residua. NAPOLI : CLEAN-Cooperativa Libraria Editrice Architettura N.
Valutazione dell’idoneità al reimpiego di componenti edilizi tramite la determinazione della loro prestazione residua
ANTONINI, ERNESTO
2004
Abstract
La pubblicazione raccoglie parte dei risultati della ricerca PRIN - MURST 2000 - 2002: "Strategie per la promozione delle pratiche di riciclaggio in edilizia", Coordinatore Nazionale Prof. Arch. Virginia Gangemi. Il programma, a cui hanno partecipato cinque Università italiane ha esplorato le prospettive di profonda trasformazione del modo di progettare e di costruire, in funzione dell'esigenza di tutela ambientale. Il saggio affronta i temi dell'’ottimizzazione dei flussi di materiali “in entrata” nel processo produttivo e della gestione dei flussi di residui “in uscita” dalle attività di costruzione e demolizione (C&D), che costituiscono due aspetti strettamente collegati se si vuole affrontare in chiave ambientalmente consapevole il ciclo dei rifiuti in edilizia. Non solo in omaggio alla circolarità che contraddistingue i cicli biologici e che quindi ispira l’approccio “sostenibile”, ma anche per motivi più empirici: funzionali, tecnologici ed economici. Insieme ad un’organizzazione efficiente dei flussi, il punto più critico del ciclo residuo-recupero-riciclaggio è l’effettiva possibilità di impiego dei riciclati, in modo che si inneschi “a ritroso” una catena di convenienze, associate alle pratiche di recupero ambientalmente più favorevoli. Utilizzato in diversi settori -dal militare all'aerospaziale- con accezioni analoghe anche se non sempre coincidenti, se opportunamente adattato al campo specifico il concetto di “prestazione residua" permette di valutare adeguatamente la possibilità di reimpiego dei residui da C&DI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.