Il volume “Pesticidi di origine naturale” coglie con perfetto tempismo il cambio di paradigma che negli ultimi decenni ha caratterizzato la quasi totalità dei settori delle “scienze della vita”, ovvero il passaggio, nella risoluzione di numerose problematiche, dall’approccio chimico a quello biochimico/biologico. Questo si è registrato anche nel mondo vegetale dove il settore della difesa delle piante ha manifestato sempre più l’esigenza di integrare o sostituire l’uso degli agrofarmaci di sintesi con prodotti di origine naturale. Il volume, curato da Pierluigi Caboni ed Alberto Angioni e con la collaborazione dei più qualificati ricercatori e specialisti italiani e stranieri, coglie molto opportunamente questa evoluzione e traccia in modo organico, per la prima volta in Italia, lo stato dell’arte di un settore ancora tutto da esplorare, ma di cui gli autori danno un’immagine d’assieme di quali siano le conoscenze attuali, quale l’impegno della ricerca in questo settore e quale futuro si prospetti per la scoperta di “biopesticidi”, da molti auspicati per una difesa sempre più ecologica delle piante e delle colture agrarie. La ricerca di molecole naturali utilizzabili come agrofarmaci, pone nuove problematiche di carattere scientifico e metodologico, aspetti di cui l’opera traccia compiutamente lo stato dell’arte nei suoi diversi capitoli; dalla necessità di capire il biochimismo dei metaboliti secondari, alla comprensione delle modalità d’azione dei biopesticidi, alla loro regolamentazione normativa, alle problematiche di carattere applicativo, alla ricerca di prodotti ad azione nematocida, alla ricerca di sostanze naturali ad azione insetticida in piante africane, alla comprensione del destino dei biopesticidi nel suolo, per terminare con la loro non meno importante estrazione, caratterizzazione ed analisi chimico-fisica. Tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzare il precedente volume “Agrofarmaci”, dedicato ai prodotti antiparassitari di sintesi ed edito sempre dal Gruppo di Ricerca Italiano Fitofarmaci ed Ambiente (GRIFA), non potranno non apprezzare il filo conduttore che idealmente lega le due opere, la precedente per aver puntualizzato logiche, meccanismi e problematiche che caratterizzano gli agrofarmaci di natura chimica, l’attuale per aver tracciato il quadro del settore dei biopesticidi. Ritengo che l’opera, di primaria utilità per gli studenti delle Scienze Agrarie, possa risultare d’interesse anche per molti operatori del mondo agricolo (Agronomi, Tecnici, Fitoiatri), che sono oggi particolarmente sensibili all’aggiornamento ed alla formazione e che pertanto sentono l’esigenza di conoscere approfonditamente il settore degli agrofarmaci in genere. Nel complimentarmi con tutti gli autori del libro per l’ottimo lavoro, non posso infine non ricordare la lungimiranza con cui l’amico Paolo Cabras (Presidente fondatore ed anima del GRIFA), decise, numerosi anni orsono, di orientare la propria attività scientifica verso i biopesticidi, anticipando l’interesse per un settore per il quale i suoi più stretti collaboratori ed eredi Pierluigi Caboni e Alberto Angioni, hanno continuato nel tempo a svolgere una importante e qualificata attività di ricerca.
S. A. Bufo, L. Scrano, F. Lelario, I. Braschi (2013). Metaboliti secondari. Roma : ARACNE editrice Srl.
Metaboliti secondari
BRASCHI, ILARIA
2013
Abstract
Il volume “Pesticidi di origine naturale” coglie con perfetto tempismo il cambio di paradigma che negli ultimi decenni ha caratterizzato la quasi totalità dei settori delle “scienze della vita”, ovvero il passaggio, nella risoluzione di numerose problematiche, dall’approccio chimico a quello biochimico/biologico. Questo si è registrato anche nel mondo vegetale dove il settore della difesa delle piante ha manifestato sempre più l’esigenza di integrare o sostituire l’uso degli agrofarmaci di sintesi con prodotti di origine naturale. Il volume, curato da Pierluigi Caboni ed Alberto Angioni e con la collaborazione dei più qualificati ricercatori e specialisti italiani e stranieri, coglie molto opportunamente questa evoluzione e traccia in modo organico, per la prima volta in Italia, lo stato dell’arte di un settore ancora tutto da esplorare, ma di cui gli autori danno un’immagine d’assieme di quali siano le conoscenze attuali, quale l’impegno della ricerca in questo settore e quale futuro si prospetti per la scoperta di “biopesticidi”, da molti auspicati per una difesa sempre più ecologica delle piante e delle colture agrarie. La ricerca di molecole naturali utilizzabili come agrofarmaci, pone nuove problematiche di carattere scientifico e metodologico, aspetti di cui l’opera traccia compiutamente lo stato dell’arte nei suoi diversi capitoli; dalla necessità di capire il biochimismo dei metaboliti secondari, alla comprensione delle modalità d’azione dei biopesticidi, alla loro regolamentazione normativa, alle problematiche di carattere applicativo, alla ricerca di prodotti ad azione nematocida, alla ricerca di sostanze naturali ad azione insetticida in piante africane, alla comprensione del destino dei biopesticidi nel suolo, per terminare con la loro non meno importante estrazione, caratterizzazione ed analisi chimico-fisica. Tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzare il precedente volume “Agrofarmaci”, dedicato ai prodotti antiparassitari di sintesi ed edito sempre dal Gruppo di Ricerca Italiano Fitofarmaci ed Ambiente (GRIFA), non potranno non apprezzare il filo conduttore che idealmente lega le due opere, la precedente per aver puntualizzato logiche, meccanismi e problematiche che caratterizzano gli agrofarmaci di natura chimica, l’attuale per aver tracciato il quadro del settore dei biopesticidi. Ritengo che l’opera, di primaria utilità per gli studenti delle Scienze Agrarie, possa risultare d’interesse anche per molti operatori del mondo agricolo (Agronomi, Tecnici, Fitoiatri), che sono oggi particolarmente sensibili all’aggiornamento ed alla formazione e che pertanto sentono l’esigenza di conoscere approfonditamente il settore degli agrofarmaci in genere. Nel complimentarmi con tutti gli autori del libro per l’ottimo lavoro, non posso infine non ricordare la lungimiranza con cui l’amico Paolo Cabras (Presidente fondatore ed anima del GRIFA), decise, numerosi anni orsono, di orientare la propria attività scientifica verso i biopesticidi, anticipando l’interesse per un settore per il quale i suoi più stretti collaboratori ed eredi Pierluigi Caboni e Alberto Angioni, hanno continuato nel tempo a svolgere una importante e qualificata attività di ricerca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.