QUALCHE CENNO SULLA SPETTROSCOPIA RAMAN. II prodotto di un'indagine spettroscopica Raman consiste in un grafico (spettro) in cui il valore della frequenza (asse X) e dell'intensità relativa delle bande Raman (asse Y) è caratteristica della specie chimica esaminata e ne costituisce una specie di "impronta digitale". Dal valore della frequenza e dall'intensità delle bande è possibile risalire alla struttura molecolare del composto in esame e quindi alla sua formula chimica. La spettroscopia Raman può, a ragione, essere considerato il mezzo ideale per l'analisi di pigmenti in quanto sensibile, non-distruttiva, selettiva e adatta all'applicazione in situ. Con l'uso poi della microscopia Raman è possibile analizzare anche regioni spaziali molto piccole del campione (circa l-2m se la lunghezza d'onda del laser utilizzato come sorgente è nel visibile ed abbinata ad un microscopio). I vantaggi della spettroscopia Raman sono piuttosto importanti anche quando un reperto ha subito trattamenti conservativi successivi o quando un colore è formato da una mescolanza di pigmenti diversi. RISULTATI DELLE ANALISI DEI CAMPIONI: RIMIMI EX VESCOVADO. Tutte le misure sono state effettuate utilizzando uno spettrometro micro-Raman della Jasco abbinato ad un microscopio Olimpus (Obiettivo utilizzato 50 X); come sorgente eccitatrice è stata utilizzata la riga blu (488 nm) di un laser ad Argon della Coherent Radiation con potenza sul campione di circa 1mW; sistema di rivelazione CCD (Charge Coupled Device - 1100 X 300 pixel) della Princeton Instrument. Tali apparecchiature sono in dotazione del Centro di Studio sulla Spettroscopia Raman (CSSR) della Facoltà di Scienze dell'Università di Bologna, presso cui sono state svolte le analisi dei suddetti reperti. L'identificazione dei campioni è stata effettuata per mezzo di una banca dati di spettri Raman di pigmenti e minerali realizzata negli ultimi anni presso il suddetto centro. La percentuale è relativa all'abbondanza dei cristalli del rispettivo colore ed è fatta contando il numero di cristalli dello stesso colore che compaiono in cinque schermate scelte a caso sul campione. Tale valore è solo indicativo e serve per valutare l'abbondanza relativa dei costituenti. CONCLUSIONI. In buona sostanza sono stati rilevati solo tre pigmenti veri: Blu Egiziano, Goethite ed Ematite. La calcite, trattandosi di affresco "deve" essere presente ovunque. Poteva comunque essere utilizzata anche per schiarire il colore. Il quarzo può essere trovato assieme al blu egiziano in quanto entra nella preparazione del pigmento stesso, ma può anche derivare dall'uso di sabbie quarzifere nelle malte utilizzate per fare l'intonaco base. Il rutilo lo si trova spesso e va considerato impurezza in quanto il suo uso come sbiancante risale solo al secolo scorso. Il solfato di calcio è sicuramente una impurezza derivante dall'intonaco base. Spettri Raman: a titolo di esempio si riportano nelle figure che seguono gli spettri Raman di alcuni dei campioni esaminati a confronto con quelli della banca dati.

C. Fagnano (2005). Relazione su cinque campioni di intonaci parietali provenienti dal sito ex Vescovado di Rimini.. FIRENZE : All'Insegna del Giglio.

Relazione su cinque campioni di intonaci parietali provenienti dal sito ex Vescovado di Rimini.

FAGNANO, CONCEZIO
2005

Abstract

QUALCHE CENNO SULLA SPETTROSCOPIA RAMAN. II prodotto di un'indagine spettroscopica Raman consiste in un grafico (spettro) in cui il valore della frequenza (asse X) e dell'intensità relativa delle bande Raman (asse Y) è caratteristica della specie chimica esaminata e ne costituisce una specie di "impronta digitale". Dal valore della frequenza e dall'intensità delle bande è possibile risalire alla struttura molecolare del composto in esame e quindi alla sua formula chimica. La spettroscopia Raman può, a ragione, essere considerato il mezzo ideale per l'analisi di pigmenti in quanto sensibile, non-distruttiva, selettiva e adatta all'applicazione in situ. Con l'uso poi della microscopia Raman è possibile analizzare anche regioni spaziali molto piccole del campione (circa l-2m se la lunghezza d'onda del laser utilizzato come sorgente è nel visibile ed abbinata ad un microscopio). I vantaggi della spettroscopia Raman sono piuttosto importanti anche quando un reperto ha subito trattamenti conservativi successivi o quando un colore è formato da una mescolanza di pigmenti diversi. RISULTATI DELLE ANALISI DEI CAMPIONI: RIMIMI EX VESCOVADO. Tutte le misure sono state effettuate utilizzando uno spettrometro micro-Raman della Jasco abbinato ad un microscopio Olimpus (Obiettivo utilizzato 50 X); come sorgente eccitatrice è stata utilizzata la riga blu (488 nm) di un laser ad Argon della Coherent Radiation con potenza sul campione di circa 1mW; sistema di rivelazione CCD (Charge Coupled Device - 1100 X 300 pixel) della Princeton Instrument. Tali apparecchiature sono in dotazione del Centro di Studio sulla Spettroscopia Raman (CSSR) della Facoltà di Scienze dell'Università di Bologna, presso cui sono state svolte le analisi dei suddetti reperti. L'identificazione dei campioni è stata effettuata per mezzo di una banca dati di spettri Raman di pigmenti e minerali realizzata negli ultimi anni presso il suddetto centro. La percentuale è relativa all'abbondanza dei cristalli del rispettivo colore ed è fatta contando il numero di cristalli dello stesso colore che compaiono in cinque schermate scelte a caso sul campione. Tale valore è solo indicativo e serve per valutare l'abbondanza relativa dei costituenti. CONCLUSIONI. In buona sostanza sono stati rilevati solo tre pigmenti veri: Blu Egiziano, Goethite ed Ematite. La calcite, trattandosi di affresco "deve" essere presente ovunque. Poteva comunque essere utilizzata anche per schiarire il colore. Il quarzo può essere trovato assieme al blu egiziano in quanto entra nella preparazione del pigmento stesso, ma può anche derivare dall'uso di sabbie quarzifere nelle malte utilizzate per fare l'intonaco base. Il rutilo lo si trova spesso e va considerato impurezza in quanto il suo uso come sbiancante risale solo al secolo scorso. Il solfato di calcio è sicuramente una impurezza derivante dall'intonaco base. Spettri Raman: a titolo di esempio si riportano nelle figure che seguono gli spettri Raman di alcuni dei campioni esaminati a confronto con quelli della banca dati.
2005
Il complesso edilizio di età romana nell’area dell’ex Vescovado a Rimini
89
91
C. Fagnano (2005). Relazione su cinque campioni di intonaci parietali provenienti dal sito ex Vescovado di Rimini.. FIRENZE : All'Insegna del Giglio.
C. Fagnano
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