Il Codex DCCCIX (DCCCXIII) Gaii Institutionum Libri della Biblioteca Capitolare di Verona, rimasto inedito fino a oggi, contiene una parte molto ampia della prima trascrizione del Codex XV (13) delle Istituzioni di Gaio compiuta a Verona da Göschen, Bekker e Bethmann-Hollweg, fra la metà di giugno e l’undici di ottobre del 1817. Tale manoscritto è la testimonianza del primo grande sforzo interpretativo compiuto sui segni del Veronese da studiosi di immenso valore che, con il loro encomiabile impegno, hanno contribuito in maniera decisiva a segnare l’inizio di una nuova epoca per lo studio diritto romano. L'attuale opera di decifrazione del Codice Veronese passa anche attraverso lo studio della sua lunga storia e di quella degli illustri personaggi che vi si sono dedicati. Si avverte un senso di continuità col passato, perché la storia di questi grandi studiosi, per il mirabile esempio di scienza e di organizzazione del sapere scientifico che essi ci hanno lasciato, è parte del presente, vive in esso, proprio perché rifluisce nella vita di chi la studia. La pubblicazione di questo antico manoscritto, da tempo dimenticato in un armadio della Biblioteca Capitolare, si colloca dunque nella logica di un preciso piano d’azione in cui si volge uno sguardo molto attento verso una storia che è matrice profonda della nostra identità culturale.

La prima trascrizione delle Istituzioni di Gaio. Il Codex DCCCIX (DCCCXIII) Gaii Institutionum Libri della Biblioteca Capitolare di Verona

BRIGUGLIO, FILIPPO
2013

Abstract

Il Codex DCCCIX (DCCCXIII) Gaii Institutionum Libri della Biblioteca Capitolare di Verona, rimasto inedito fino a oggi, contiene una parte molto ampia della prima trascrizione del Codex XV (13) delle Istituzioni di Gaio compiuta a Verona da Göschen, Bekker e Bethmann-Hollweg, fra la metà di giugno e l’undici di ottobre del 1817. Tale manoscritto è la testimonianza del primo grande sforzo interpretativo compiuto sui segni del Veronese da studiosi di immenso valore che, con il loro encomiabile impegno, hanno contribuito in maniera decisiva a segnare l’inizio di una nuova epoca per lo studio diritto romano. L'attuale opera di decifrazione del Codice Veronese passa anche attraverso lo studio della sua lunga storia e di quella degli illustri personaggi che vi si sono dedicati. Si avverte un senso di continuità col passato, perché la storia di questi grandi studiosi, per il mirabile esempio di scienza e di organizzazione del sapere scientifico che essi ci hanno lasciato, è parte del presente, vive in esso, proprio perché rifluisce nella vita di chi la studia. La pubblicazione di questo antico manoscritto, da tempo dimenticato in un armadio della Biblioteca Capitolare, si colloca dunque nella logica di un preciso piano d’azione in cui si volge uno sguardo molto attento verso una storia che è matrice profonda della nostra identità culturale.
2013
225
9788873959076
Filippo Briguglio
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