Il Giappone negli anni ’90 ha vissuto profonde trasformazioni, a livello politico, economico, sociale, culturale. Uno degli ambiti in cui questo è più evidente è quello della famiglia. Il calo delle nascite a fronte del baby boom dell’immediato dopoguerra, il veloce invecchiamento della società legato al sensibile innalzamento dell’aspettativa di vita, l’alto tasso di divorzi, il drammatico acuirsi di piaghe quali la violenza domestica, la delinquenza giovanile, i suicidi, la prostituzione minorile, sono tutti fattori che hanno determinato una crescente instabilità nel sistema famigliare tradizionale. E non è certamente casuale che negli ultimi anni l’attenzione di sociologi e ricercatori si sia nuovamente puntata su questo tema, insistendo in primis da un lato sulla necessità di distinguere due piani, quello dell’ideologia (la famiglia come modello normativo) e quello dell’attualizzazione (le famiglie reali), dall’altro sul legame profondo e apparentemente indissolubile che fin dall’epoca Meiji (1868-1912) si instaura fra l’evoluzione della famiglia e il ruolo della donna nella società. Proprio per questo, ho deciso di focalizzarmi nel mio intervento sulle rappresentazioni/ripresentazioni dell’ambiente familiare nelle opere di alcune fra le scrittrici più interessanti e innovative del ‘900 – Hayashi Fumiko, Enchi Fumiko, Miyabe Miyuki, Kirino Natsuo, Ekuni Kaori – per seguire attraverso i loro occhi le trasformazioni che questo istituto ha vissuto: famiglie reali o immaginate, glaciali o accoglienti, desiderate o rifiutate, spesso in equilibrio precario, nello spazio ambiguo e ambivalente che si crea fra l’ideale e la realtà.
Paola Scrolavezza (2013). Interni giapponesi: nuove narrative per scenari famigliari in trasformazione. Roma : Bulzoni Editore.
Interni giapponesi: nuove narrative per scenari famigliari in trasformazione
SCROLAVEZZA, PAOLA
2013
Abstract
Il Giappone negli anni ’90 ha vissuto profonde trasformazioni, a livello politico, economico, sociale, culturale. Uno degli ambiti in cui questo è più evidente è quello della famiglia. Il calo delle nascite a fronte del baby boom dell’immediato dopoguerra, il veloce invecchiamento della società legato al sensibile innalzamento dell’aspettativa di vita, l’alto tasso di divorzi, il drammatico acuirsi di piaghe quali la violenza domestica, la delinquenza giovanile, i suicidi, la prostituzione minorile, sono tutti fattori che hanno determinato una crescente instabilità nel sistema famigliare tradizionale. E non è certamente casuale che negli ultimi anni l’attenzione di sociologi e ricercatori si sia nuovamente puntata su questo tema, insistendo in primis da un lato sulla necessità di distinguere due piani, quello dell’ideologia (la famiglia come modello normativo) e quello dell’attualizzazione (le famiglie reali), dall’altro sul legame profondo e apparentemente indissolubile che fin dall’epoca Meiji (1868-1912) si instaura fra l’evoluzione della famiglia e il ruolo della donna nella società. Proprio per questo, ho deciso di focalizzarmi nel mio intervento sulle rappresentazioni/ripresentazioni dell’ambiente familiare nelle opere di alcune fra le scrittrici più interessanti e innovative del ‘900 – Hayashi Fumiko, Enchi Fumiko, Miyabe Miyuki, Kirino Natsuo, Ekuni Kaori – per seguire attraverso i loro occhi le trasformazioni che questo istituto ha vissuto: famiglie reali o immaginate, glaciali o accoglienti, desiderate o rifiutate, spesso in equilibrio precario, nello spazio ambiguo e ambivalente che si crea fra l’ideale e la realtà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.