Nelle prime tappe dello sviluppo linguistico, l’aspetto relativo all’acquisizione del correttocontrollo motorio pone al bambino una sfida altrettanto complessa e impegnativadell’acquisizione delle categorie cognitive relative alla produzione fonologica e, più in generale,linguistica. Lo studio dell’acquisizione del controllo motorio è reso però complicatonel bambino prescolare dalla difficoltà di usare dispositivi per la rilevazione diretta dei movimenti(perché richiedono soggetti collaborativi) e dalla inadeguatezza dell’analisi del percettouditivo, perché basata sulla trascrizione fonetica e quindi su categorie qualitative. Inquesto caso la metodologia d’elezione diventa l’analisi acustica, che è in grado di quantificareil continuum tempo-frequenziale dei foni, e di ricavare per inferenza informazioni suimovimenti che li hanno prodotti. Il Voice Onset Time o VOT, che misura l’intervallo temporaleche va dal rilascio dell’occlusione consonantica all’inizio di vibrazione delle cordevocali, è considerato il miglior parametro distintivo per classificare e quantificare la sonoritàconsonantica, determinata dal rapporto temporale tra l’azione glottale e l’articolazionesopraglottale. All’inizio dello sviluppo fonetico, le consonanti sorde e sonore sono tendenzialmenterealizzate come sorde non aspirate, che è il modo articolatoriamente più sempliceper realizzare la sincronia tra evento glottale e sopraglottale, mentre solo in seguito all'apprendimentodi manovre articolatorie supplementari i bambini giungono a realizzare le categoriedi VOT richieste dalla norma della lingua nativa. Oltre che per il VOT, l’analisi acusticarisulta particolarmente utile anche per lo studio della coarticolazione. Con il terminecoarticolazione ci si riferisce all’influenza (acustica, articolatoria, percettiva) di un fono suun altro, che lo segue (c. perseverativa) o lo precede (c. anticipatoria). Riferendoci allo sviluppodella coarticolazione tra consonante e vocale nella sillaba CV, secondo l’ipotesi oggipiù accreditata il bambino restringe progressivamente il dominio dell’organizzazione articolatoriadalla sillaba ai singoli gesti C e V, quindi la coarticolazione diminuisce e la distintivitàfonemica aumenta. Le informazioni sui modi e i tempi in cui i bambini apprendentil’italiano acquisiscono il controllo motorio necessario a produrre valori di VOT e di coarticolazioneC-V di tipo adulto sono scarse e limitate a pochi soggetti al di sotto dei 22 mesi(Bortolini et alii, 1995 e Petracco & Zmarich, 2006, rispettivamente). A tutt’oggi non sappiamocosa succede nei mesi e negli anni successivi, fino all’età di raggiungimento dei valoridi tipo adulto. Il presente studio ha preso in esame le produzioni effettuate da 10 bambini(5 maschi e 5 femmine) di età compresa tra i 42 e i 47 mesi, con l’intento di valutare illoro livello di acquisizione per il VOT e la coarticolazione C-V (Bortone, 2012). Come giàin Bortolini et alii (1995), i 10 bambini qui esaminati producono mediamente il contrasto disonorità differenziando le consonanti sorde dalle sonore per le bilabiali e le dentali, mahanno qualche difficoltà nella produzione della sonorità per le velari che in qualche casopresentano anche valori positivi (sebbene ci sia una minoranza di bambini che non produce il contrasto di sonorità non solo per le velari ma anche per gli altri luoghi articolatori). Questicasi dimostrano che la difficoltà della produzione della sonorità nelle consonanti occlusive,soprattutto velari, è ancora ben presente tra i 42 e i 47 mesi di età. Per quanto riguardala coarticolazione, i dati dello studio qui eseguito hanno riscontrato l'esistenza di due tipi dipercorsi evolutivi, basati sui luoghi articolatori (e sui vincoli biomeccanici sottostanti), cheriguardano le consonanti bilabiali da una parte e le consonanti dentali e velari dall'altra.

Zmarich C., Bortone E., Vayra M., Galatà V. (2013). La coarticolazione e il VOT nello sviluppo fonetico: studio sperimentale su bambini dai 42 ai 47 mesi d’età.. Roma : BULZONI.

La coarticolazione e il VOT nello sviluppo fonetico: studio sperimentale su bambini dai 42 ai 47 mesi d’età.

VAYRA, MARIO;
2013

Abstract

Nelle prime tappe dello sviluppo linguistico, l’aspetto relativo all’acquisizione del correttocontrollo motorio pone al bambino una sfida altrettanto complessa e impegnativadell’acquisizione delle categorie cognitive relative alla produzione fonologica e, più in generale,linguistica. Lo studio dell’acquisizione del controllo motorio è reso però complicatonel bambino prescolare dalla difficoltà di usare dispositivi per la rilevazione diretta dei movimenti(perché richiedono soggetti collaborativi) e dalla inadeguatezza dell’analisi del percettouditivo, perché basata sulla trascrizione fonetica e quindi su categorie qualitative. Inquesto caso la metodologia d’elezione diventa l’analisi acustica, che è in grado di quantificareil continuum tempo-frequenziale dei foni, e di ricavare per inferenza informazioni suimovimenti che li hanno prodotti. Il Voice Onset Time o VOT, che misura l’intervallo temporaleche va dal rilascio dell’occlusione consonantica all’inizio di vibrazione delle cordevocali, è considerato il miglior parametro distintivo per classificare e quantificare la sonoritàconsonantica, determinata dal rapporto temporale tra l’azione glottale e l’articolazionesopraglottale. All’inizio dello sviluppo fonetico, le consonanti sorde e sonore sono tendenzialmenterealizzate come sorde non aspirate, che è il modo articolatoriamente più sempliceper realizzare la sincronia tra evento glottale e sopraglottale, mentre solo in seguito all'apprendimentodi manovre articolatorie supplementari i bambini giungono a realizzare le categoriedi VOT richieste dalla norma della lingua nativa. Oltre che per il VOT, l’analisi acusticarisulta particolarmente utile anche per lo studio della coarticolazione. Con il terminecoarticolazione ci si riferisce all’influenza (acustica, articolatoria, percettiva) di un fono suun altro, che lo segue (c. perseverativa) o lo precede (c. anticipatoria). Riferendoci allo sviluppodella coarticolazione tra consonante e vocale nella sillaba CV, secondo l’ipotesi oggipiù accreditata il bambino restringe progressivamente il dominio dell’organizzazione articolatoriadalla sillaba ai singoli gesti C e V, quindi la coarticolazione diminuisce e la distintivitàfonemica aumenta. Le informazioni sui modi e i tempi in cui i bambini apprendentil’italiano acquisiscono il controllo motorio necessario a produrre valori di VOT e di coarticolazioneC-V di tipo adulto sono scarse e limitate a pochi soggetti al di sotto dei 22 mesi(Bortolini et alii, 1995 e Petracco & Zmarich, 2006, rispettivamente). A tutt’oggi non sappiamocosa succede nei mesi e negli anni successivi, fino all’età di raggiungimento dei valoridi tipo adulto. Il presente studio ha preso in esame le produzioni effettuate da 10 bambini(5 maschi e 5 femmine) di età compresa tra i 42 e i 47 mesi, con l’intento di valutare illoro livello di acquisizione per il VOT e la coarticolazione C-V (Bortone, 2012). Come giàin Bortolini et alii (1995), i 10 bambini qui esaminati producono mediamente il contrasto disonorità differenziando le consonanti sorde dalle sonore per le bilabiali e le dentali, mahanno qualche difficoltà nella produzione della sonorità per le velari che in qualche casopresentano anche valori positivi (sebbene ci sia una minoranza di bambini che non produce il contrasto di sonorità non solo per le velari ma anche per gli altri luoghi articolatori). Questicasi dimostrano che la difficoltà della produzione della sonorità nelle consonanti occlusive,soprattutto velari, è ancora ben presente tra i 42 e i 47 mesi di età. Per quanto riguardala coarticolazione, i dati dello studio qui eseguito hanno riscontrato l'esistenza di due tipi dipercorsi evolutivi, basati sui luoghi articolatori (e sui vincoli biomeccanici sottostanti), cheriguardano le consonanti bilabiali da una parte e le consonanti dentali e velari dall'altra.
2013
Multimedialità e multilingualità: la sfida più avanzata della comunicazione orale
475
493
Zmarich C., Bortone E., Vayra M., Galatà V. (2013). La coarticolazione e il VOT nello sviluppo fonetico: studio sperimentale su bambini dai 42 ai 47 mesi d’età.. Roma : BULZONI.
Zmarich C.; Bortone E.;Vayra M.; Galatà V.
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