Diversi studi hanno evidenziato l’attività chemiopreventiva degli isotiocianati (ITC), presenti soprattutto nei vegetali del genere Crucifereae (specie Brassicaceae). Tuttavia, restano ancora problematiche insolute, particolarmente quelle riguardanti la valutazione dell’assunzione di ITC da parte dell’uomo e quelle sul ruolo di specifici componenti della dieta, come determinanti dell'effetto chemiopreventivo. La mancanza di strumenti adeguati ed accurati (quali specifici questionari alimentari) può in parte spiegare le discrepanze nei risultati emersi in studi diversi. Inoltre, molti meccanismi alla base dell’azione biologica degli ITC non sono stati ancora chiariti. Un’azione congiunta sarà indirizzata alla corretta stima nella popolazione italiana del potenziale ruolo protettivo delle Brassicaceae mediante adeguati e controllati studi prospettici e di intervento dietetico sull’uomo. La possibile associazione tra l'assunzione di frutta e verdura, ed in particolare di Brassicaceae, e l’incidenza del cancro del colon retto verrà valutata attraverso uno studio prospettico caso-controllo, che vedrà la partecipazione di soggetti, con confermato cancro del colon-retto, di cui verranno valutate le abitudini alimentari attraverso l’utilizzo di un questionario specifico comprendente 131 domande relative all’assunzione di cibi e bevande. Gli studi di intervento dietetico forniranno informazioni sulla biodisponibilità dei fitocomponenti e sull’escrezione urinaria di ITC e dei loro metaboliti nell’uomo. Precedentemente, verrà determinato il contenuto di glucosinolati, carotenoidi, vitamine C ed E nelle Brassicaceae presenti nella dieta italiana e validati i metodi di cottura atti a mantenere le caratteristiche compositive del prodotto e migliorarne la biodisponibilità. Come obiettivo prioritario, si valuterà l’aumentata protezione cellulare nei confronti del danno ossidativo al DNA e la velocità ed entità di riparazione del danno subito, associati al consumo dietetico di ITC. Parallelamente, gli studi meccanicistici permetteranno la validazione degli ITC, e del loro componente leader, il sulforafane (SF), come determinanti dell’attività chemiopreventiva e dei potenziali effetti terapeutici del consumo di Brassicaceae. In particolare,verrà valutato se la capacità pro-apoptotica del SF può contribuire al superamento della chemioresistenza in cellule tumorali. Per primi, verranno studiati gli effetti del SF su cellule caratterizzate da un diverso status molecolare del gene p53 al fine di comprendere se una mutazione a carico di questo gene riduca o annulli l’attività del SF. Successivamente, lo studio si indirizzerà sugli effetti del SF in associazione ad agenti antitumorali su cellule resistenti a questi composti per fornire informazioni essenziali riguardo alla potenziale capacità del SF di ripristinare la sensibilità cellulare ai suddetti agenti. Gli effetti saranno valutati sia in normossia, sia in ipossia. Nuovi bersagli molecolari del SF verranno identificati nella cellula cardiaca. In particolare verrà determinata la capacità di modulare l’espressione dell’enzima ossido nitrico sintasi (iNOS) e la produzione di specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto in seguito a stimolazione con lipopolisaccaride batterico (LPS) di cardiomiociti di ratto in coltura. Si verificherà se SF è in grado di aumentare i livelli endogeni di glutatione e di indurre gli enzimi ad esso correlati e, conseguentemente, di aumentare la capacità antiossidante cellulare e la protezione nei confronti della cardiotossicità indotta da LPS. A lungo termine, queste conoscenze concorreranno a definire se l’assunzione dietetica di ITC da Crucifereae sia efficace nel potenziare in vivo le difese a livello molecolare e cellulare. La potenziale attività antitumorale e cardioprotettiva del SF potrebbe giustificare la sua applicazione in nutrizione umana e nella prevenzione di specifiche patologie, nonchè ampliare le prospettive farmacologiche di questo isotiocianato.

STRATEGIE FARMACOLOGICHE E NUTRIZIONALI PER LA PREVENZIONE DI PATOLOGIE CRONICO-DEGENERATIVE CON ISOTIOCIANATI DA CRUCIFERE / Cantelli Forti G.. - (2005).

STRATEGIE FARMACOLOGICHE E NUTRIZIONALI PER LA PREVENZIONE DI PATOLOGIE CRONICO-DEGENERATIVE CON ISOTIOCIANATI DA CRUCIFERE.

CANTELLI FORTI, GIORGIO
2005

Abstract

Diversi studi hanno evidenziato l’attività chemiopreventiva degli isotiocianati (ITC), presenti soprattutto nei vegetali del genere Crucifereae (specie Brassicaceae). Tuttavia, restano ancora problematiche insolute, particolarmente quelle riguardanti la valutazione dell’assunzione di ITC da parte dell’uomo e quelle sul ruolo di specifici componenti della dieta, come determinanti dell'effetto chemiopreventivo. La mancanza di strumenti adeguati ed accurati (quali specifici questionari alimentari) può in parte spiegare le discrepanze nei risultati emersi in studi diversi. Inoltre, molti meccanismi alla base dell’azione biologica degli ITC non sono stati ancora chiariti. Un’azione congiunta sarà indirizzata alla corretta stima nella popolazione italiana del potenziale ruolo protettivo delle Brassicaceae mediante adeguati e controllati studi prospettici e di intervento dietetico sull’uomo. La possibile associazione tra l'assunzione di frutta e verdura, ed in particolare di Brassicaceae, e l’incidenza del cancro del colon retto verrà valutata attraverso uno studio prospettico caso-controllo, che vedrà la partecipazione di soggetti, con confermato cancro del colon-retto, di cui verranno valutate le abitudini alimentari attraverso l’utilizzo di un questionario specifico comprendente 131 domande relative all’assunzione di cibi e bevande. Gli studi di intervento dietetico forniranno informazioni sulla biodisponibilità dei fitocomponenti e sull’escrezione urinaria di ITC e dei loro metaboliti nell’uomo. Precedentemente, verrà determinato il contenuto di glucosinolati, carotenoidi, vitamine C ed E nelle Brassicaceae presenti nella dieta italiana e validati i metodi di cottura atti a mantenere le caratteristiche compositive del prodotto e migliorarne la biodisponibilità. Come obiettivo prioritario, si valuterà l’aumentata protezione cellulare nei confronti del danno ossidativo al DNA e la velocità ed entità di riparazione del danno subito, associati al consumo dietetico di ITC. Parallelamente, gli studi meccanicistici permetteranno la validazione degli ITC, e del loro componente leader, il sulforafane (SF), come determinanti dell’attività chemiopreventiva e dei potenziali effetti terapeutici del consumo di Brassicaceae. In particolare,verrà valutato se la capacità pro-apoptotica del SF può contribuire al superamento della chemioresistenza in cellule tumorali. Per primi, verranno studiati gli effetti del SF su cellule caratterizzate da un diverso status molecolare del gene p53 al fine di comprendere se una mutazione a carico di questo gene riduca o annulli l’attività del SF. Successivamente, lo studio si indirizzerà sugli effetti del SF in associazione ad agenti antitumorali su cellule resistenti a questi composti per fornire informazioni essenziali riguardo alla potenziale capacità del SF di ripristinare la sensibilità cellulare ai suddetti agenti. Gli effetti saranno valutati sia in normossia, sia in ipossia. Nuovi bersagli molecolari del SF verranno identificati nella cellula cardiaca. In particolare verrà determinata la capacità di modulare l’espressione dell’enzima ossido nitrico sintasi (iNOS) e la produzione di specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto in seguito a stimolazione con lipopolisaccaride batterico (LPS) di cardiomiociti di ratto in coltura. Si verificherà se SF è in grado di aumentare i livelli endogeni di glutatione e di indurre gli enzimi ad esso correlati e, conseguentemente, di aumentare la capacità antiossidante cellulare e la protezione nei confronti della cardiotossicità indotta da LPS. A lungo termine, queste conoscenze concorreranno a definire se l’assunzione dietetica di ITC da Crucifereae sia efficace nel potenziare in vivo le difese a livello molecolare e cellulare. La potenziale attività antitumorale e cardioprotettiva del SF potrebbe giustificare la sua applicazione in nutrizione umana e nella prevenzione di specifiche patologie, nonchè ampliare le prospettive farmacologiche di questo isotiocianato.
2005
STRATEGIE FARMACOLOGICHE E NUTRIZIONALI PER LA PREVENZIONE DI PATOLOGIE CRONICO-DEGENERATIVE CON ISOTIOCIANATI DA CRUCIFERE / Cantelli Forti G.. - (2005).
Cantelli Forti G.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/24943
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