Il Foglio 59-Tione di Trento copre un’area di alti rilievi e profonde vallate del Trentino occidentale, ampia circa 570 km2; trae il suo nome dal principale centro abitato della Valle del Sarca localizzato tra le pendici meridionali del Gruppo di Brenta e il massiccio dell’Adamello centrale (Re di Castello). Esso occupa una posizione di spicco per la geologia del basamento cristallino pre-Permiano (Val Rendena), per gli eventi intrusivi del Permiano inferiore (M.Sabion) e per quelli del Paleogene (batolite dell’Adamello). Di rilevante interesse sono anche le coperture tardopaleozoiche, mesozoiche e terziarie rappresentate nelle aree del Foglio per la contrapposizione tra le successioni bacinali in facies lombarda e quelle di piattaforma dell’ “Alto di Trento”. Rilevanti sono anche le valenze ambientali paesaggistico-naturalistico-alpinistiche del suo territorio tra i selvaggi rilievi incontaminati del massiccio Adamello-Presanella (settore occidentale del foglio) e le aspre culminazioni in gran parte inaccessibili del Gruppo di Brenta centro meridionale. Il foglio è stato realizzato nell’ambito del Progetto CARG (legge n. 305/89) della Provincia Autonoma di Trento (PAT), sotto la direzione di Mario NARDIN, Luigi VERONESE e Saverio COCCO, responsabili del progetto in tempi successivi, ed è il frutto della proficua collaborazione di studiosi, rilevatori ed allievi delle Università di Bologna e Padova e di altre sedi. Il rilievo geologico e gli studi connessi sono stati effettuati, unitamente a quelli del contiguo Foglio Riva del Garda, nelle estati 1993-98, dai rilevatori G..BOLLETTINARI, L. CANTELLI, L. MONTRESOR, G. RIGATTI, V. PICOTTI, G. PROSSER e L. SELLI, riportati nel quadro d’unione a margine della carta, coordinati da ALBERTO CASTELLARIN (Università di Bologna) con la collaborazione di Giorgio V. DAL PIAZ (Università di Padova) per il basamento cristallino (a ruoli invertiti nel Foglio Malé) e dei direttori di rilevamento S. MARTIN, G. PROSSER e L. SELLI (substrato roccioso), di A. CARTON, M. PANIZZA e G.B. PELLEGRINI (coperture quaternarie). Le analisi micro- e macro-paleontologiche sono state aggiornate da parte di A. CASTELLARIN, V. PICOTTI, e A. FERRARI (Università di Bologna), con la collaborazione di R. BARBIERI (Univ. Di Bologna) per i Foraminiferi e di M. COBIANCHI (Università di Pavia) e di A. NEGRI (Università di Ancona) per il Nannoplancton del Giurassico e del Paleogene rispettivamente. I laureandi N. CAPUZZO, C. DALMONTE, C. FILIPPI, C. HENTSCHEL, G. PIFFER, V. RIODA, S. VISENTINI hanno collaborato a rilievi e ricerche e tratto profitto da questa esperienza. Il rilevamento è stato effettuato utilizzando, come base topografica, la Carta Tecnica Regionale (CTR) alla scala 1:10.000. La carta degli affioramenti, aggiornata e resa omogenea anche in base allo studio di numerose sezioni sottili, è stata trasferita sulle basi topografiche I.G.M. alla scala 1:25.000 ed informatizzata ad opera della PAT (responsabile: G. TOMMASI). Tenuto conto delle caratteristiche geologiche, stratigrafiche e strutturali del foglio, il rilievo e la sua rappresentazione sono stati impostati nel modo seguente: i) Il substrato roccioso è stato suddiviso nei due principali gruppi di unità: le unità del basamento cristallino-metamorfico con le sue intrusioni tardo-paleozoiche e paleogeniche (Adamello-Presanella) e le unità delle coperture tardo-paleozoico-mesozoico-cenozoiche in gran parte separate fra loro da lineamenti tettonici circa N-S (Linea delle Giudicarie S e Linea del Sabion). I litotipi del basamento cristallino (metamorfiti, rocce intrusive, filoni) sono stati raggruppati in unità, organizzate nella legenda in successione da sud a nord e da letto a tetto, mantenendo i nomi classici delle unità stabiliti nella prima metà del Novecento, ancora attuali. Tra le metamorfiti, le principali distinzioni sono fondate sulle associazioni litologiche, sui caratteri del metamorfismo dominante e, ove poss...
A. Castellarin, G.V. Dal Piaz, V. Picotti, L. Selli, L. Cantelli, S. Martin, et al. (2005). Note Illustrative della Carta Geologica d'Italia, Foglio n°59 Tione di Trento.
Note Illustrative della Carta Geologica d'Italia, Foglio n°59 Tione di Trento
CASTELLARIN, ALBERTO;PICOTTI, VINCENZO;SELLI, LUIGI;CANTELLI, LUIGI;
2005
Abstract
Il Foglio 59-Tione di Trento copre un’area di alti rilievi e profonde vallate del Trentino occidentale, ampia circa 570 km2; trae il suo nome dal principale centro abitato della Valle del Sarca localizzato tra le pendici meridionali del Gruppo di Brenta e il massiccio dell’Adamello centrale (Re di Castello). Esso occupa una posizione di spicco per la geologia del basamento cristallino pre-Permiano (Val Rendena), per gli eventi intrusivi del Permiano inferiore (M.Sabion) e per quelli del Paleogene (batolite dell’Adamello). Di rilevante interesse sono anche le coperture tardopaleozoiche, mesozoiche e terziarie rappresentate nelle aree del Foglio per la contrapposizione tra le successioni bacinali in facies lombarda e quelle di piattaforma dell’ “Alto di Trento”. Rilevanti sono anche le valenze ambientali paesaggistico-naturalistico-alpinistiche del suo territorio tra i selvaggi rilievi incontaminati del massiccio Adamello-Presanella (settore occidentale del foglio) e le aspre culminazioni in gran parte inaccessibili del Gruppo di Brenta centro meridionale. Il foglio è stato realizzato nell’ambito del Progetto CARG (legge n. 305/89) della Provincia Autonoma di Trento (PAT), sotto la direzione di Mario NARDIN, Luigi VERONESE e Saverio COCCO, responsabili del progetto in tempi successivi, ed è il frutto della proficua collaborazione di studiosi, rilevatori ed allievi delle Università di Bologna e Padova e di altre sedi. Il rilievo geologico e gli studi connessi sono stati effettuati, unitamente a quelli del contiguo Foglio Riva del Garda, nelle estati 1993-98, dai rilevatori G..BOLLETTINARI, L. CANTELLI, L. MONTRESOR, G. RIGATTI, V. PICOTTI, G. PROSSER e L. SELLI, riportati nel quadro d’unione a margine della carta, coordinati da ALBERTO CASTELLARIN (Università di Bologna) con la collaborazione di Giorgio V. DAL PIAZ (Università di Padova) per il basamento cristallino (a ruoli invertiti nel Foglio Malé) e dei direttori di rilevamento S. MARTIN, G. PROSSER e L. SELLI (substrato roccioso), di A. CARTON, M. PANIZZA e G.B. PELLEGRINI (coperture quaternarie). Le analisi micro- e macro-paleontologiche sono state aggiornate da parte di A. CASTELLARIN, V. PICOTTI, e A. FERRARI (Università di Bologna), con la collaborazione di R. BARBIERI (Univ. Di Bologna) per i Foraminiferi e di M. COBIANCHI (Università di Pavia) e di A. NEGRI (Università di Ancona) per il Nannoplancton del Giurassico e del Paleogene rispettivamente. I laureandi N. CAPUZZO, C. DALMONTE, C. FILIPPI, C. HENTSCHEL, G. PIFFER, V. RIODA, S. VISENTINI hanno collaborato a rilievi e ricerche e tratto profitto da questa esperienza. Il rilevamento è stato effettuato utilizzando, come base topografica, la Carta Tecnica Regionale (CTR) alla scala 1:10.000. La carta degli affioramenti, aggiornata e resa omogenea anche in base allo studio di numerose sezioni sottili, è stata trasferita sulle basi topografiche I.G.M. alla scala 1:25.000 ed informatizzata ad opera della PAT (responsabile: G. TOMMASI). Tenuto conto delle caratteristiche geologiche, stratigrafiche e strutturali del foglio, il rilievo e la sua rappresentazione sono stati impostati nel modo seguente: i) Il substrato roccioso è stato suddiviso nei due principali gruppi di unità: le unità del basamento cristallino-metamorfico con le sue intrusioni tardo-paleozoiche e paleogeniche (Adamello-Presanella) e le unità delle coperture tardo-paleozoico-mesozoico-cenozoiche in gran parte separate fra loro da lineamenti tettonici circa N-S (Linea delle Giudicarie S e Linea del Sabion). I litotipi del basamento cristallino (metamorfiti, rocce intrusive, filoni) sono stati raggruppati in unità, organizzate nella legenda in successione da sud a nord e da letto a tetto, mantenendo i nomi classici delle unità stabiliti nella prima metà del Novecento, ancora attuali. Tra le metamorfiti, le principali distinzioni sono fondate sulle associazioni litologiche, sui caratteri del metamorfismo dominante e, ove poss...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.