Il progetto OSATE si prefigge di studiare e definire il ruolo delle tecnologie fotoniche nelle architetture di commutazione. Dal punto di vista sistemistico gia’ da alcuni anni la letteratura presenta soluzioni architetturali per commutatori ottici per reti a commutazione di circuito e di pacchetto. La realizzazione di tali architetture ha spesso messo in evidenza limiti legati alla tecnologia che ne consentono la realizzazione solo o soprattutto per dimensioni di nodo molto limitate. Inoltre le difficolta’ realizzative di dispositivi fotonici che svolgono funzioni di processori e di RAM hanno come conseguenza la limitazione delle elaborazioni che possono essere svolte interamente nel dominio ottico e l’utilizzo di linee di ritardo, realizzate con avvolgimenti di fibre, per emulare l’accodamento di pacchetti in sistemi di tipo “store&forward”. In ogni caso la possibilita’ di realizzare strutture a basso blocco o addirittura non bloccanti e’ strettamente legata al numero e alle caratteristiche dei componenti utilizzati con ripercussioni inevitabili sui costi di realizzazione. Oggetto della ricerca e' l'individuazione di criteri porogettuali che consentano di ottenere accettabili compromessi costo/prestazioni. Il rpogetto e' coordinato a livello nazionale dal Politecnico di Torino, Prof. Fabio Neri.

C.Raffaelli (2005). Il ruolo delle tecnologie ottiche nelle architetture di commutazione: teoria e sperimentazione (acronimo inglese: OSATE).

Il ruolo delle tecnologie ottiche nelle architetture di commutazione: teoria e sperimentazione (acronimo inglese: OSATE)

RAFFAELLI, CARLA
2005

Abstract

Il progetto OSATE si prefigge di studiare e definire il ruolo delle tecnologie fotoniche nelle architetture di commutazione. Dal punto di vista sistemistico gia’ da alcuni anni la letteratura presenta soluzioni architetturali per commutatori ottici per reti a commutazione di circuito e di pacchetto. La realizzazione di tali architetture ha spesso messo in evidenza limiti legati alla tecnologia che ne consentono la realizzazione solo o soprattutto per dimensioni di nodo molto limitate. Inoltre le difficolta’ realizzative di dispositivi fotonici che svolgono funzioni di processori e di RAM hanno come conseguenza la limitazione delle elaborazioni che possono essere svolte interamente nel dominio ottico e l’utilizzo di linee di ritardo, realizzate con avvolgimenti di fibre, per emulare l’accodamento di pacchetti in sistemi di tipo “store&forward”. In ogni caso la possibilita’ di realizzare strutture a basso blocco o addirittura non bloccanti e’ strettamente legata al numero e alle caratteristiche dei componenti utilizzati con ripercussioni inevitabili sui costi di realizzazione. Oggetto della ricerca e' l'individuazione di criteri porogettuali che consentano di ottenere accettabili compromessi costo/prestazioni. Il rpogetto e' coordinato a livello nazionale dal Politecnico di Torino, Prof. Fabio Neri.
2005
C.Raffaelli
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