L’UR, il cui obiettivo è l'indagine dei modi della produzione in antico, avrà il ruolo di referente delle altre UR sul piano archeologico, attraverso un programma sistematico di campionamento e caratterizzazione, elemento innovativo del progetto. Compiti specifici dell’UR saranno 1 -la definizione dei problemi archeologici; 2 - la selezione dei casi di studio (siti e manufatti); 3 - l'esecuzione di un nuovo, integrale e sistematico rilievo (topografico, grafico, fotogrammetrico e fotografico) di supporto, relativo sia ai manufatti sia ai loro contesti; 4 - il recupero di tutti i dati (fonti primarie e secondarie) utili alla conoscenza dei contesti (di appartenenza e provenienza) dei materiali in esame; 5 -la rassegna bibliografica sulle tipologie oggetto d’indagine; 6 - l'assistenza, con personale specializzato, a tutte le operazioni di campionamento; 7 - l'organizzazione e la gestione di un Laboratorio in Archeologia e Archeometria della Produzione; 8 -l'analisi formale e lo studio dei manufatti in esame; 9 - la creazione ed implementazione di una specifica banca dati, 10 -l’interpretazione e la sintesi archeologica dei dati archeometrici (natura e provenienza dei materiali, tecniche di messa in opera, stato conservativo), ai fini della comprensione della situazione produttiva in antico; 11 - l'edizione scientifica dei risultati, in itinere ed ex post. - Caso di studio sarà il campione vesuviano, selezionato sia per la ricchezza e varietà della base documentaria sia perché ancor oggi interessato solo marginalmente e sporadicamente da ricerche di archeologia e archeometria della produzione, con due ambiti di indagine privilegiati, Pompei ed Ercolano, e con tre classi di materiali (pittura parietale, rivestimenti pavimentali, ceramica), al posto delle cinque previste: data la riduzione del finanziamento richiesto, e grazie alla struttura modulare del progetto, è possibile operare riduzioni sulle linee di azione e sulle classi di materiali, senza modificare gli obiettivi. - 1 – PITTURA PARIETALE Obiettivo comune alle due linee di azione principali (Ercolano, le botteghe del IV stile; Ercolano, le nature morte) è il passaggio dall’accertamento di analogie e differenze tecniche fra le produzioni di diversi siti (Ercolano e Pompei, in primis) - o fra più complessi del medesimo sito - alla formulazione di ipotesi: a -sull’identificazione delle botteghe pittoriche attive nei due siti; b -sulle eventuali corrispondenze tra tecniche impiegate e cronologia delle pitture. - 2 – RIVESTIMENTI PAVIMENTALI I manufatti dei complessi selezionati come casi di studio saranno l’oggetto di un intervento sistematico di caratterizzazione dei materiali (soprattutto lapidei, ma anche vetrosi e ceramici) e delle malte. Dalle analisi chimiche si attende un duplice contributo, sia per la ricerca archeologica (indicazioni sulla provenienza dei materiali e sull’eventuale corrispondenza fra le somiglianze stilistiche e le affinità tecniche riscontrabili fra i diversi esemplari), sia per la conservazione (per il riconoscimento di interventi di restauro sfuggiti all’esame autoptico e non attestati nella documentazione d’archivio e per la programmazione di nuovi interventi). 3 - CERAMICA Obiettivo dell’UR è avviare, a partire da complessi significativi, una ricerca sistematica, per chiarire le tecniche di lavorazione e cercare di identificare gli ambiti produttivi di due classi di materiali: il vasellame fine da mensa e la ceramica invetriata. Basi di partenza saranno due gruppi omogenei di materiali di scavo: - per Pompei,dall’Insula del Centenario (1878-1998; 1999-2004); - per Ercolano, dalle Case del Tramezzo di Legno e dello Scheletro nell'insula III (1738 ss).

DALLA CHIMICA DEI BENI CULTURALI ALL'ARCHEOLOGIA DELLA PRODUZIONE: MANUFATTI E CONTESTI

CORALINI, ANTONELLA
2005

Abstract

L’UR, il cui obiettivo è l'indagine dei modi della produzione in antico, avrà il ruolo di referente delle altre UR sul piano archeologico, attraverso un programma sistematico di campionamento e caratterizzazione, elemento innovativo del progetto. Compiti specifici dell’UR saranno 1 -la definizione dei problemi archeologici; 2 - la selezione dei casi di studio (siti e manufatti); 3 - l'esecuzione di un nuovo, integrale e sistematico rilievo (topografico, grafico, fotogrammetrico e fotografico) di supporto, relativo sia ai manufatti sia ai loro contesti; 4 - il recupero di tutti i dati (fonti primarie e secondarie) utili alla conoscenza dei contesti (di appartenenza e provenienza) dei materiali in esame; 5 -la rassegna bibliografica sulle tipologie oggetto d’indagine; 6 - l'assistenza, con personale specializzato, a tutte le operazioni di campionamento; 7 - l'organizzazione e la gestione di un Laboratorio in Archeologia e Archeometria della Produzione; 8 -l'analisi formale e lo studio dei manufatti in esame; 9 - la creazione ed implementazione di una specifica banca dati, 10 -l’interpretazione e la sintesi archeologica dei dati archeometrici (natura e provenienza dei materiali, tecniche di messa in opera, stato conservativo), ai fini della comprensione della situazione produttiva in antico; 11 - l'edizione scientifica dei risultati, in itinere ed ex post. - Caso di studio sarà il campione vesuviano, selezionato sia per la ricchezza e varietà della base documentaria sia perché ancor oggi interessato solo marginalmente e sporadicamente da ricerche di archeologia e archeometria della produzione, con due ambiti di indagine privilegiati, Pompei ed Ercolano, e con tre classi di materiali (pittura parietale, rivestimenti pavimentali, ceramica), al posto delle cinque previste: data la riduzione del finanziamento richiesto, e grazie alla struttura modulare del progetto, è possibile operare riduzioni sulle linee di azione e sulle classi di materiali, senza modificare gli obiettivi. - 1 – PITTURA PARIETALE Obiettivo comune alle due linee di azione principali (Ercolano, le botteghe del IV stile; Ercolano, le nature morte) è il passaggio dall’accertamento di analogie e differenze tecniche fra le produzioni di diversi siti (Ercolano e Pompei, in primis) - o fra più complessi del medesimo sito - alla formulazione di ipotesi: a -sull’identificazione delle botteghe pittoriche attive nei due siti; b -sulle eventuali corrispondenze tra tecniche impiegate e cronologia delle pitture. - 2 – RIVESTIMENTI PAVIMENTALI I manufatti dei complessi selezionati come casi di studio saranno l’oggetto di un intervento sistematico di caratterizzazione dei materiali (soprattutto lapidei, ma anche vetrosi e ceramici) e delle malte. Dalle analisi chimiche si attende un duplice contributo, sia per la ricerca archeologica (indicazioni sulla provenienza dei materiali e sull’eventuale corrispondenza fra le somiglianze stilistiche e le affinità tecniche riscontrabili fra i diversi esemplari), sia per la conservazione (per il riconoscimento di interventi di restauro sfuggiti all’esame autoptico e non attestati nella documentazione d’archivio e per la programmazione di nuovi interventi). 3 - CERAMICA Obiettivo dell’UR è avviare, a partire da complessi significativi, una ricerca sistematica, per chiarire le tecniche di lavorazione e cercare di identificare gli ambiti produttivi di due classi di materiali: il vasellame fine da mensa e la ceramica invetriata. Basi di partenza saranno due gruppi omogenei di materiali di scavo: - per Pompei,dall’Insula del Centenario (1878-1998; 1999-2004); - per Ercolano, dalle Case del Tramezzo di Legno e dello Scheletro nell'insula III (1738 ss).
2005
A. CORALINI
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/23759
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