Immerse in un presente che corre senza sosta verso i mutamenti incessanti del futuro, le attuali generazioni sembrano aver reciso ogni legame con i processi della storia, con il faticoso costruirsi nei secoli delle diverse fasi attraversate dalla civiltà nel suo farsi continuo, con i richiami alla passata fisionomia dei rapporti collettivi, là dove pure inevitabilmente stanno le radici del nostro vivere odierno. Basta considerare, in proposito, i tanti dibattiti degli ultimi decenni sulla necessità di riformare le norme per l’insegnamento scolastico delle discipline storiche, per rendersi conto delle incertezze esistenti fra gli stessi operatori del settore, in merito alle funzioni dell’apprendimento di quanto accaduto nelle epoche antecedenti. Quasi che – non più ritenuto valido in sé, per il suo intrinseco statuto scientifico – occorresse renderlo meglio accettabile al rapido consumo dei giovani attraverso una sua più facile fruibilità, un suo più diretto (e spesso forzato) connettersi alle vicende del presente. Con l’evidente risultato di tagliare gli elementi fondanti di un’evoluzione formativa privata, in tal modo, di ogni spessore prospettico, di ogni punto di riferimento e di orientamento non riferibile solo all’immediatezza dell’oggi. Grande imputato e sicuro alibi per simili comportamenti è stato l’accelerato modificarsi tecnologico, riassunto e semplificato dalla rete e dalla sua esplosione comunicativa. Certi, al contrario, per un verso, dell’assoluta necessità di continuare a proporre la tradizionale riflessione storica quale mezzo insostituibile di comprensione del presente e, d’altro canto, convinti del rilievo straordinario, ma solo nell’ambito strumentale, dell’on line, avviamo con questo primo numero l’elaborazione di una rivista storica tendenzialmente pensata per le specifiche esigenze del web, ma che si richiami agli obiettivi di sempre della metodologia della ricerca storica. La rivista non intende pertanto disconoscere le procedure disciplinari consuete, ma piuttosto avvalorarle e verificarle lungo un processo cognitivo in costante evoluzione, aperto, largamente partecipato e fondato sul principio della rete. Una rete di competenze, di collaborazioni, di apporti disciplinari, destinata a crescere. Per certi versi anche un laboratorio di storia, dove siano presenti materiali di tipo diverso, perfino servizi sotto l’aspetto informativo e documentario, comunque ugualmente preziosi per l’utente. Legata allo strumento principe delle grandi trasformazioni globali – l’informatica – "Storia e Futuro" si candida in particolare allo studio dei cambiamenti sociali, economici, politici e culturali del nostro tempo. Non quindi (e sarà questa una sfida da vincere numero dopo numero) una semplice trascrittura informatica di una rivista cartacea; ma un prodotto capace di adeguare all’innovazione tecnica le modalità scientifiche e le forme espressive della disciplina storiografica. Con l’obiettivo, certo ambizioso, di individuare stili e contenuti in grado di parlare ai giovani, di aprire con essi un dialogo sul passato, così da non trovarli impreparati di fronte all’attualità, per la cui analisi devono ricorrere all’affannosa e concitata formazione fornita dalla superficialità di qualche programma televisivo o alla buona volontà di qualche giornalista in vena di documentarsi. Se lo spazio della rete – è stato tante volte detto – è indicato per dar vita a nuove comunità virtuali, ci proponiamo con "Storia e Futuro" di costruire una comunità fatta da quanti colgono nei processi della storia non una fredda successione di date e di eventi, bensì quel cammino nel tempo denso di speranze e di tragedie, di ideali e di miserie, di eroismi e di disillusioni, che ci ha portato nel presente e senza il quale risulta assai difficile inoltrarci nel domani.

A. Varni (2013). Storia e Futuro.

Storia e Futuro

VARNI, ANGELO
2013

Abstract

Immerse in un presente che corre senza sosta verso i mutamenti incessanti del futuro, le attuali generazioni sembrano aver reciso ogni legame con i processi della storia, con il faticoso costruirsi nei secoli delle diverse fasi attraversate dalla civiltà nel suo farsi continuo, con i richiami alla passata fisionomia dei rapporti collettivi, là dove pure inevitabilmente stanno le radici del nostro vivere odierno. Basta considerare, in proposito, i tanti dibattiti degli ultimi decenni sulla necessità di riformare le norme per l’insegnamento scolastico delle discipline storiche, per rendersi conto delle incertezze esistenti fra gli stessi operatori del settore, in merito alle funzioni dell’apprendimento di quanto accaduto nelle epoche antecedenti. Quasi che – non più ritenuto valido in sé, per il suo intrinseco statuto scientifico – occorresse renderlo meglio accettabile al rapido consumo dei giovani attraverso una sua più facile fruibilità, un suo più diretto (e spesso forzato) connettersi alle vicende del presente. Con l’evidente risultato di tagliare gli elementi fondanti di un’evoluzione formativa privata, in tal modo, di ogni spessore prospettico, di ogni punto di riferimento e di orientamento non riferibile solo all’immediatezza dell’oggi. Grande imputato e sicuro alibi per simili comportamenti è stato l’accelerato modificarsi tecnologico, riassunto e semplificato dalla rete e dalla sua esplosione comunicativa. Certi, al contrario, per un verso, dell’assoluta necessità di continuare a proporre la tradizionale riflessione storica quale mezzo insostituibile di comprensione del presente e, d’altro canto, convinti del rilievo straordinario, ma solo nell’ambito strumentale, dell’on line, avviamo con questo primo numero l’elaborazione di una rivista storica tendenzialmente pensata per le specifiche esigenze del web, ma che si richiami agli obiettivi di sempre della metodologia della ricerca storica. La rivista non intende pertanto disconoscere le procedure disciplinari consuete, ma piuttosto avvalorarle e verificarle lungo un processo cognitivo in costante evoluzione, aperto, largamente partecipato e fondato sul principio della rete. Una rete di competenze, di collaborazioni, di apporti disciplinari, destinata a crescere. Per certi versi anche un laboratorio di storia, dove siano presenti materiali di tipo diverso, perfino servizi sotto l’aspetto informativo e documentario, comunque ugualmente preziosi per l’utente. Legata allo strumento principe delle grandi trasformazioni globali – l’informatica – "Storia e Futuro" si candida in particolare allo studio dei cambiamenti sociali, economici, politici e culturali del nostro tempo. Non quindi (e sarà questa una sfida da vincere numero dopo numero) una semplice trascrittura informatica di una rivista cartacea; ma un prodotto capace di adeguare all’innovazione tecnica le modalità scientifiche e le forme espressive della disciplina storiografica. Con l’obiettivo, certo ambizioso, di individuare stili e contenuti in grado di parlare ai giovani, di aprire con essi un dialogo sul passato, così da non trovarli impreparati di fronte all’attualità, per la cui analisi devono ricorrere all’affannosa e concitata formazione fornita dalla superficialità di qualche programma televisivo o alla buona volontà di qualche giornalista in vena di documentarsi. Se lo spazio della rete – è stato tante volte detto – è indicato per dar vita a nuove comunità virtuali, ci proponiamo con "Storia e Futuro" di costruire una comunità fatta da quanti colgono nei processi della storia non una fredda successione di date e di eventi, bensì quel cammino nel tempo denso di speranze e di tragedie, di ideali e di miserie, di eroismi e di disillusioni, che ci ha portato nel presente e senza il quale risulta assai difficile inoltrarci nel domani.
2013
2004
A. Varni (2013). Storia e Futuro.
A. Varni
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/237485
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact