L'Olanzapina (2-metil-4-(4-metil-1-piperazinil)-10H-tienobenzodiazepina) è un farmaco antipsicotico atipico utilizzato per il trattamento dei sintomi positivi e negativi della schizofrenia. È dotata di un ampio profilo farmacologico su numerosi sistemi recettoriali: ha un'alta affinità per i recettori dopaminergici (D1-D5), serotoninergici (5HT2-5HT6), adrenergici (alfa1), istaminergici (H1) e colinergici di tipo muscarinico. Rispetto agli antipsicotici classici (Clorpromazina, Aloperidolo) produce minori effetti extrapiramidali e minor iperprolattinemia; pur essendo un farmaco più sicuro, può causare aumento ponderale, ipotensione arteriosa, sedazione, nervosismo ed effetti anticolinergici. Non è, quindi, esente da effetti tossici, soprattutto in caso di overdose. I sintomi in un'intossicazione acuta accidentale o volontaria da Olanzapina sono rappresentati da un'esasperazione degli effetti farmacologici del farmaco. La tossicità è variabilmente caratterizzata da depressione respiratoria, miosi o midriasi, ipertensione o ipotensione ortostatica, delirio e aritmie atriali o ventricolari; a livello del Sistema Nervoso Centrale si possono avere atassia, letargia, amnesia retrograda e anterograda, coma. Sebbene la patofisiologia della sovrassunzione sia ancora sconosciuta, si pensa che il meccanismo tossico-letale sia da imputare ad una cardiotossicità a livello della membrana cellulare e che una concomitante patologia cardiovascolare sia necessaria per portare al decesso un individuo in seguito ad un'overdose di Olanzapina. I livelli plasmatici terapeutici dell'Olanzapina sono compresi in un range di 8-50 ng/mL, in seguito all'assunzione di una dose giornaliera di farmaco compresa tra 5 e 20 mg. È stata riferita la potenziale tossicità del farmaco già ad un valore di concentrazione plasmatica pari a 100 ng/mL, anche se risulta difficile stabilire una correlazione tra overdose e concentrazione plasmatica dell'Olanzapina. In ogni caso, la dose tossica è altamente variabile e dipende largamente dalla presenza di cointossicazioni, età e abitudini del paziente, dal tempo intercorso tra l'assunzione e l'inizio del trattamento. Negli ultimi tempi ci siamo occupati di tre casi di overdose in cui i pazienti avevano assunto, a scopo autolesivo, una o più scatole di Zyprexa (più di 140 mg di Olanzapina). I pazienti erano stati ricoverati al Pronto Soccorso con gravi sintomi quali coma, amnesia o stato confusionale. Dopo lavanda gastrica, i campioni di plasma prelevati sono stati inviati al nostro laboratorio di Analisi Farmaco - Tossicologica e analizzati. I valori di Olanzapina trovati erano vicini o superiori a 100 ng/mL. A tal fine è stato utilizzato un metodo analitico messo a punto nel nostro laboratorio, basato sull'uso di un HPLC con detector coulombometrico, dotato di alta sensibilità e selettività.

Intossicazione acuta da olanzapina in pazienti schizofrenici

BUGAMELLI, FRANCESCA;SARACINO, MARIA ADDOLORATA;MANDRIOLI, ROBERTO;PETIO, CARMINE;RAGGI, MARIA AUGUSTA
2006

Abstract

L'Olanzapina (2-metil-4-(4-metil-1-piperazinil)-10H-tienobenzodiazepina) è un farmaco antipsicotico atipico utilizzato per il trattamento dei sintomi positivi e negativi della schizofrenia. È dotata di un ampio profilo farmacologico su numerosi sistemi recettoriali: ha un'alta affinità per i recettori dopaminergici (D1-D5), serotoninergici (5HT2-5HT6), adrenergici (alfa1), istaminergici (H1) e colinergici di tipo muscarinico. Rispetto agli antipsicotici classici (Clorpromazina, Aloperidolo) produce minori effetti extrapiramidali e minor iperprolattinemia; pur essendo un farmaco più sicuro, può causare aumento ponderale, ipotensione arteriosa, sedazione, nervosismo ed effetti anticolinergici. Non è, quindi, esente da effetti tossici, soprattutto in caso di overdose. I sintomi in un'intossicazione acuta accidentale o volontaria da Olanzapina sono rappresentati da un'esasperazione degli effetti farmacologici del farmaco. La tossicità è variabilmente caratterizzata da depressione respiratoria, miosi o midriasi, ipertensione o ipotensione ortostatica, delirio e aritmie atriali o ventricolari; a livello del Sistema Nervoso Centrale si possono avere atassia, letargia, amnesia retrograda e anterograda, coma. Sebbene la patofisiologia della sovrassunzione sia ancora sconosciuta, si pensa che il meccanismo tossico-letale sia da imputare ad una cardiotossicità a livello della membrana cellulare e che una concomitante patologia cardiovascolare sia necessaria per portare al decesso un individuo in seguito ad un'overdose di Olanzapina. I livelli plasmatici terapeutici dell'Olanzapina sono compresi in un range di 8-50 ng/mL, in seguito all'assunzione di una dose giornaliera di farmaco compresa tra 5 e 20 mg. È stata riferita la potenziale tossicità del farmaco già ad un valore di concentrazione plasmatica pari a 100 ng/mL, anche se risulta difficile stabilire una correlazione tra overdose e concentrazione plasmatica dell'Olanzapina. In ogni caso, la dose tossica è altamente variabile e dipende largamente dalla presenza di cointossicazioni, età e abitudini del paziente, dal tempo intercorso tra l'assunzione e l'inizio del trattamento. Negli ultimi tempi ci siamo occupati di tre casi di overdose in cui i pazienti avevano assunto, a scopo autolesivo, una o più scatole di Zyprexa (più di 140 mg di Olanzapina). I pazienti erano stati ricoverati al Pronto Soccorso con gravi sintomi quali coma, amnesia o stato confusionale. Dopo lavanda gastrica, i campioni di plasma prelevati sono stati inviati al nostro laboratorio di Analisi Farmaco - Tossicologica e analizzati. I valori di Olanzapina trovati erano vicini o superiori a 100 ng/mL. A tal fine è stato utilizzato un metodo analitico messo a punto nel nostro laboratorio, basato sull'uso di un HPLC con detector coulombometrico, dotato di alta sensibilità e selettività.
2006
ISTISAN Congressi - XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Tossicologia)
173
173
F. Bugamelli; M.A. Saracino; R. Mandrioli; C. Petio; A. Koukopoulos; M.A. Raggi
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