Indicazione di percorrenze attualizzate su percorsi antichi di epoca protostorica classica e medievale in ambito di crinali principali e crinali secondari dell'appennino a sud-est di Bologna. Partendo dalla via Emilia, al km 105 (Loc. San Lazzaro di Savena) o al km 103 (Loc. Cicogna) o al km 102 (Loc. Idice) le strade che risalgono la collina verso sud convergono sulla località Pizzocalvo, in prossimità della quale, poco a nord, si ha la confluenza del torrente Zena in Idice. La strada procede profondamente incassata nella formazione delle sabbie gialle marine, per poi salire in direzione di Gaibola. Si raggiunge un vasto altopiano caratterizzato dagli affioramenti gessosi tra Zena e Idice ed interessato da numerose doline al cui interno si aprono grotte frequentate durante la preistoria: le grandi doline della Gaibola (Grotta Novella) e dell'Inferno (Grotta Coralupi) e la bella valle cieca della Ronzana, chiusa da maestose falesie di selenite (foto 1.28). In queste zone, che rappresentano il cuore del Parco Naturale dei Gessi e della Formazione Gessoso-solfifera, sono stati rinvenuti, nelle profondità delle depressioni carsiche, resti archeologici/paleontologici preistorici spesso trasportati dalle acque o da movimenti franosi. Verso ovest, nella stessa formazione, si apre la Grotta del Farneto, scoperta nel 1870 ed esplorata per una ventina di anni soprattutto da F. Orsoni (vedi cap. 1.1.5); a 50 m di distanza dall'entrata della grotta si trova il cosiddetto Sottoroccia del Farneto, scoperto da L. Fantini nel 1924, sede di un sepolcreto con numerose sepolture a inumazione databili all'età del rame (3000-2300 a.C.). A poca distanza dall'ingresso della grotta si trovava l'abitazione di L. Fantini, dove ora è collocata la sede del Parco.
VITALI D. (2005). I percorsi di crinale. SAVIGNANO SUL PANARO : Tipografia FG.
I percorsi di crinale
VITALI, DANIELE
2005
Abstract
Indicazione di percorrenze attualizzate su percorsi antichi di epoca protostorica classica e medievale in ambito di crinali principali e crinali secondari dell'appennino a sud-est di Bologna. Partendo dalla via Emilia, al km 105 (Loc. San Lazzaro di Savena) o al km 103 (Loc. Cicogna) o al km 102 (Loc. Idice) le strade che risalgono la collina verso sud convergono sulla località Pizzocalvo, in prossimità della quale, poco a nord, si ha la confluenza del torrente Zena in Idice. La strada procede profondamente incassata nella formazione delle sabbie gialle marine, per poi salire in direzione di Gaibola. Si raggiunge un vasto altopiano caratterizzato dagli affioramenti gessosi tra Zena e Idice ed interessato da numerose doline al cui interno si aprono grotte frequentate durante la preistoria: le grandi doline della Gaibola (Grotta Novella) e dell'Inferno (Grotta Coralupi) e la bella valle cieca della Ronzana, chiusa da maestose falesie di selenite (foto 1.28). In queste zone, che rappresentano il cuore del Parco Naturale dei Gessi e della Formazione Gessoso-solfifera, sono stati rinvenuti, nelle profondità delle depressioni carsiche, resti archeologici/paleontologici preistorici spesso trasportati dalle acque o da movimenti franosi. Verso ovest, nella stessa formazione, si apre la Grotta del Farneto, scoperta nel 1870 ed esplorata per una ventina di anni soprattutto da F. Orsoni (vedi cap. 1.1.5); a 50 m di distanza dall'entrata della grotta si trova il cosiddetto Sottoroccia del Farneto, scoperto da L. Fantini nel 1924, sede di un sepolcreto con numerose sepolture a inumazione databili all'età del rame (3000-2300 a.C.). A poca distanza dall'ingresso della grotta si trovava l'abitazione di L. Fantini, dove ora è collocata la sede del Parco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.