La natura multipla dell’amazzone, le leggende che la contengono nella cultura classica mediterranea, in quella nordica e dell’Europa orientale, la rendono una figura centrale per gli studi di genere e delle donne. L’amazzone rappresenta una categoria ermeneutica capace di decostruire non solo la storia del patriarcato, ma anche di ripercorrere i modi con cui si sono formate le relazioni di potere e subordinazione tra uomo e donna e tra i vari gruppi etnici di cui la storia culturale dell’Occidente ha notizia fin dalle prime fonti greco-latine. Il mito delle Amazzoni rappresenta un punto di partenza che segna, e al tempo stesso rivela, l’inizio di una lunga storia di appropriazioni e violazioni del/sul corpo della donna, per secoli espropriata della sua soggettività e corporeità, costretta ad identificarsi in un corpo scritto per lei da una cultura e da un linguaggio patriarcale che, nel rappresentarlo, stabiliva anche specifiche differenze e ruoli. L’amazzone è al contempo una possibilità per le donne di ripensare il sistema binario che ha condizionato il rapporto uomo-donna producendo anche un’omologazione e indifferenziazione tra le donne stesse, non tenendo conto della complessità dei Soggetti (donna) differenti tra loro per etnia, classe, preferenza sessuale, storia e cultura. Facendo dialogare letterate, filosofe, antropologhe, storici/che delle idee e storiche dell’arte, il volume rilegge alcune delle declinazioni che il mito dell’amazzone ha subito nel corso dei secoli e nelle varie culture, nonché i modi con cui la critica femminista se ne è ri-appropriata sia come luogo di empowerment e di agency per le donne che come spazio ambiguo e contraddittorio.
Gilberta Golinelli (2009). L’ambiguità dell’amazzone in una prospettiva di genere: decostruzione e riappropriazione di un mito.. Bologna : Casa ed. Emil di Odoya.
L’ambiguità dell’amazzone in una prospettiva di genere: decostruzione e riappropriazione di un mito.
GOLINELLI, GILBERTA
2009
Abstract
La natura multipla dell’amazzone, le leggende che la contengono nella cultura classica mediterranea, in quella nordica e dell’Europa orientale, la rendono una figura centrale per gli studi di genere e delle donne. L’amazzone rappresenta una categoria ermeneutica capace di decostruire non solo la storia del patriarcato, ma anche di ripercorrere i modi con cui si sono formate le relazioni di potere e subordinazione tra uomo e donna e tra i vari gruppi etnici di cui la storia culturale dell’Occidente ha notizia fin dalle prime fonti greco-latine. Il mito delle Amazzoni rappresenta un punto di partenza che segna, e al tempo stesso rivela, l’inizio di una lunga storia di appropriazioni e violazioni del/sul corpo della donna, per secoli espropriata della sua soggettività e corporeità, costretta ad identificarsi in un corpo scritto per lei da una cultura e da un linguaggio patriarcale che, nel rappresentarlo, stabiliva anche specifiche differenze e ruoli. L’amazzone è al contempo una possibilità per le donne di ripensare il sistema binario che ha condizionato il rapporto uomo-donna producendo anche un’omologazione e indifferenziazione tra le donne stesse, non tenendo conto della complessità dei Soggetti (donna) differenti tra loro per etnia, classe, preferenza sessuale, storia e cultura. Facendo dialogare letterate, filosofe, antropologhe, storici/che delle idee e storiche dell’arte, il volume rilegge alcune delle declinazioni che il mito dell’amazzone ha subito nel corso dei secoli e nelle varie culture, nonché i modi con cui la critica femminista se ne è ri-appropriata sia come luogo di empowerment e di agency per le donne che come spazio ambiguo e contraddittorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.