During the last decade in the central-eastern Po plain deep excavations devoted to new building sites highlighted many stratigraphic sequences well time-constrained both archaeologically and radiometrically. Along the sequences, buried soils, dating between from the Bronze age (sometimes early Holocene) and the late Middle Ages, were often recorded representing the Holocene pedocomplex. The thickness of the sedimentary cover testified the importance of the natural and the man-induced (land filled by reclamation) alluvial phenomena having taken place in the alluvial plain between the Apennine and the Po river. The rapid evolution of the sedimentation processes contributed to seal these soils, leading to stop the pedogenetic processes and to preserve the soil characteristics. Some selected pedosequences, belonging to archaeological sites, here are described and their physico-chemical soil properties are reported. These soils are ascribed to the orders of Histosols, Entisols and Inceptisols. The Inceptisols often have fluventic characteristics. Some of them, radiometrically constrained to the early Holocene (i.e, Mesolithic ), seem to indicate the occurrence of complex pedogenic condition in the relatively more depressed alluvial plain possibly starting to develop in wet climatic phases. Some others, probably dating back to the late Last Glacial Maximum, showed evidence of rubification in the highest alluvial plain sites. In more recent sites, in the A horizons the presence of artefact and charcoal fragments indicates the anthopogenic land-use/settlement. In these latter soils, the use of the chemical multianalysis allows to define the kind and the degree of the anthopogenic influence and the WRB criteria enables to discriminate between Anthrosols and Technosols/Lavori di scavo profondi effettuati negli ultimi anni nella pianura padana centro-orientale per l’esecuzione di infrastrutture di vario genere hanno messo in luce successioni stratigrafiche di cui è stata definita la cronologia mediante indagini archeologiche e radiometriche. Lungo le sequenze stratigrafiche si rinvengono frequentemente suoli sepolti di età compresa tra il Bronzo (talvolta l’Olocene iniziale) ed il tardo medioevo, facenti parte del complesso pedologico olocenico. L’entità degli spessori sedimentari che ne hanno provocato la sepoltura testimonia l’entità dei fenomeni alluvionali sia naturali sia indotti artificialmente (bonifiche per colmata) che hanno interessato la pianura tra il margine montano appenninico ed il corso del fiume Po. Talvolta la rapidità dell’evento che ha provocato l’apporto sedimentario ha contribuito a “sigillare” i suoli interrompendone i processi formativi od evolutivi conservandone fino ai nostri giorni molti dei caratteri originari. Vengono qui descritte e visualizzate le pedosequenze rilevate in alcuni dei siti di interesse archeopedologico ed una sintesi dei relativi caratteri chimico-fisici. In genere tali suoli sono inquadrabili tra gli ordini degli Histosuoli, Entisuoli ed Inceptisuoli, quest’ultimi per lo più a carattere fluventico. Le caratteristiche chimico-fisiche e pedo-ambientali di alcuni di essi, radiometricamente collocabili nell’Olocene iniziale (cioè, in termini di cronologia culturale, nel Mesolitico) sembrano indicare l’estrinsecarsi di complesse condizioni pedogenetiche nelle aree più depresse dell’alta pianura sviluppatesi a partire da fasi climatiche umide. Altri ancora, probabilmente tardiglaciali, nelle zone più rilevate sono caratterizzati da rubefazione. In altre e più recenti situazioni il frequente rinvenimento negli orizzonti A di frammenti di manufatti e residui di carbone rimanda con sicurezza ad una consistente frequentazione antropica: in tali casi l’uso della multianalisi chimica permette di definire anche tipo ed entità del condizionamento antropico, mentre la definizione della relativa assegnazione tassonomica ad Anthrosols o Technosols può essere definita dall’adozione dei criteri della World Reference Bases (WRB).

Holocene buried soils in Eastern Emila Region - Suoli olocenici sepolti nell'Emilia orientale

CREMONINI, STEFANO;FALSONE, GLORIA;VIANELLO, GILMO;VITTORI ANTISARI, LIVIA
2012

Abstract

During the last decade in the central-eastern Po plain deep excavations devoted to new building sites highlighted many stratigraphic sequences well time-constrained both archaeologically and radiometrically. Along the sequences, buried soils, dating between from the Bronze age (sometimes early Holocene) and the late Middle Ages, were often recorded representing the Holocene pedocomplex. The thickness of the sedimentary cover testified the importance of the natural and the man-induced (land filled by reclamation) alluvial phenomena having taken place in the alluvial plain between the Apennine and the Po river. The rapid evolution of the sedimentation processes contributed to seal these soils, leading to stop the pedogenetic processes and to preserve the soil characteristics. Some selected pedosequences, belonging to archaeological sites, here are described and their physico-chemical soil properties are reported. These soils are ascribed to the orders of Histosols, Entisols and Inceptisols. The Inceptisols often have fluventic characteristics. Some of them, radiometrically constrained to the early Holocene (i.e, Mesolithic ), seem to indicate the occurrence of complex pedogenic condition in the relatively more depressed alluvial plain possibly starting to develop in wet climatic phases. Some others, probably dating back to the late Last Glacial Maximum, showed evidence of rubification in the highest alluvial plain sites. In more recent sites, in the A horizons the presence of artefact and charcoal fragments indicates the anthopogenic land-use/settlement. In these latter soils, the use of the chemical multianalysis allows to define the kind and the degree of the anthopogenic influence and the WRB criteria enables to discriminate between Anthrosols and Technosols/Lavori di scavo profondi effettuati negli ultimi anni nella pianura padana centro-orientale per l’esecuzione di infrastrutture di vario genere hanno messo in luce successioni stratigrafiche di cui è stata definita la cronologia mediante indagini archeologiche e radiometriche. Lungo le sequenze stratigrafiche si rinvengono frequentemente suoli sepolti di età compresa tra il Bronzo (talvolta l’Olocene iniziale) ed il tardo medioevo, facenti parte del complesso pedologico olocenico. L’entità degli spessori sedimentari che ne hanno provocato la sepoltura testimonia l’entità dei fenomeni alluvionali sia naturali sia indotti artificialmente (bonifiche per colmata) che hanno interessato la pianura tra il margine montano appenninico ed il corso del fiume Po. Talvolta la rapidità dell’evento che ha provocato l’apporto sedimentario ha contribuito a “sigillare” i suoli interrompendone i processi formativi od evolutivi conservandone fino ai nostri giorni molti dei caratteri originari. Vengono qui descritte e visualizzate le pedosequenze rilevate in alcuni dei siti di interesse archeopedologico ed una sintesi dei relativi caratteri chimico-fisici. In genere tali suoli sono inquadrabili tra gli ordini degli Histosuoli, Entisuoli ed Inceptisuoli, quest’ultimi per lo più a carattere fluventico. Le caratteristiche chimico-fisiche e pedo-ambientali di alcuni di essi, radiometricamente collocabili nell’Olocene iniziale (cioè, in termini di cronologia culturale, nel Mesolitico) sembrano indicare l’estrinsecarsi di complesse condizioni pedogenetiche nelle aree più depresse dell’alta pianura sviluppatesi a partire da fasi climatiche umide. Altri ancora, probabilmente tardiglaciali, nelle zone più rilevate sono caratterizzati da rubefazione. In altre e più recenti situazioni il frequente rinvenimento negli orizzonti A di frammenti di manufatti e residui di carbone rimanda con sicurezza ad una consistente frequentazione antropica: in tali casi l’uso della multianalisi chimica permette di definire anche tipo ed entità del condizionamento antropico, mentre la definizione della relativa assegnazione tassonomica ad Anthrosols o Technosols può essere definita dall’adozione dei criteri della World Reference Bases (WRB).
2012
L'uomo e il suolo: una storia infinita
107
121
EQA
S. Cremonini; G. Falsone; M. Marchesini; G. Vianello; L. Vittori Antisari
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/229472
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact