Tra le sfide poste al processo di integrazione europea dal mondo globalizzato, la Dichiarazione di Laeken sul futuro dell’Europa ha presentato con particolare enfasi quella relativa alla ricerca di soluzioni istituzionali, dunque di organi e procedure, che permettano all’Unione di presentarsi sulla scena internazionale come un attore dotato di piena soggettività, con una propria politica estera e di sicurezza, perfettamente in grado di rivestire il ruolo di una “potenza” stabilizzatrice a livello mondiale, che costituisca al contempo “un faro per molti paesi e popoli” . Il Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, elaborato dalla Convenzione europea presieduta da Giscard D’Estaing, modificato e completato dalla successiva Conferenza intergovernativa (CIG), approvato dal Consiglio europeo di Bruxelles del 18 giugno 2004, ed infine sottoscritto il 29 ottobre 2004 a Roma dai Capi di Stato e di governo e dai Ministri degli Affari esteri dei 25 Paesi membri dell’Unione, dà non solo una risposta giuridica, ma anche un progetto politico di largo respiro alle esigenze implicate dalla volontà, e dalla necessità, di configurare un ruolo internazionale di primo piano per l’Unione, incentrato sull’approccio integrato alla definizione delle diverse politiche europee di dimensione esterna. Il lavoro analizza tutte le novità apportate dalla Costituzione in materia di relazioni esterne ed internazionali dell'Unione europea, dall'unificazione dei tre pilastri alla procedura di conclusione degli accordi, dalla creazione del Ministro degli Affari esteri dell'Unione al corpo diplomatico europeo, dalla clausola di solidarietà in materia di terrorismo all'ampliamento delle missioni Petersberg, mettendo in evidenza gli aspetti del Trattato costituzionale già anticipati dagli Stati membri dell'Unione.

Il ruolo di attore internazionale dell’Unione nel Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa e gli strumenti per garantire unità, coerenza e incisività all’azione esterna europea

BARONCINI, ELISA
2005

Abstract

Tra le sfide poste al processo di integrazione europea dal mondo globalizzato, la Dichiarazione di Laeken sul futuro dell’Europa ha presentato con particolare enfasi quella relativa alla ricerca di soluzioni istituzionali, dunque di organi e procedure, che permettano all’Unione di presentarsi sulla scena internazionale come un attore dotato di piena soggettività, con una propria politica estera e di sicurezza, perfettamente in grado di rivestire il ruolo di una “potenza” stabilizzatrice a livello mondiale, che costituisca al contempo “un faro per molti paesi e popoli” . Il Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, elaborato dalla Convenzione europea presieduta da Giscard D’Estaing, modificato e completato dalla successiva Conferenza intergovernativa (CIG), approvato dal Consiglio europeo di Bruxelles del 18 giugno 2004, ed infine sottoscritto il 29 ottobre 2004 a Roma dai Capi di Stato e di governo e dai Ministri degli Affari esteri dei 25 Paesi membri dell’Unione, dà non solo una risposta giuridica, ma anche un progetto politico di largo respiro alle esigenze implicate dalla volontà, e dalla necessità, di configurare un ruolo internazionale di primo piano per l’Unione, incentrato sull’approccio integrato alla definizione delle diverse politiche europee di dimensione esterna. Il lavoro analizza tutte le novità apportate dalla Costituzione in materia di relazioni esterne ed internazionali dell'Unione europea, dall'unificazione dei tre pilastri alla procedura di conclusione degli accordi, dalla creazione del Ministro degli Affari esteri dell'Unione al corpo diplomatico europeo, dalla clausola di solidarietà in materia di terrorismo all'ampliamento delle missioni Petersberg, mettendo in evidenza gli aspetti del Trattato costituzionale già anticipati dagli Stati membri dell'Unione.
2005
La Costituzione europea - Una riflessione interdisciplinare
213
261
Elisa Baroncini
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