L'attività sportiva è un linguaggio specifico, un modo di relazionarsi e di interagire con gli altri, un modo di esprimere la propria interiorità, il proprio essere. Il movimento, affinchè sia di aiuto allo sviluppo dell'individuo, deve essere formativo e finalizzato, cioè deve far parte di un processo di educazione, in tal caso di educazione sportiva. Se il lavoro educativo, per essere realmente tale, deve avere come fine l'uomo, allenare significa aiutare lo sviluppo degli atleti, significa instaurare un clima psicologico fondato sul rispetto e la dedizione verso l'azione educativa che passa attraverso la pratica disciplinare. Compito dell'istruttore, del tecnico, dell'allenatore, non è quello di sostituirsi all'allievo, per rendere più veloci e immediati gli apprendimenti, ma piuttosto di fornire strumenti adeguati con i quali il giovane atleta possa crescere nel tempo, con piena consapevolezza delle proprie potenzialità, risorse e possibilità. In relazione a ciò l'avviamento allo sport deve considerare: la corporeità come elemento fondante della pratica sportiva, l'educazione al fair play come elemento irrinunciabile della vera competitività, l'allenamento come mezzo da adeguare all'atleta e non viceversa. Secondo tali parametri diviene interessante vedere come sia possibile, nelle varie fasce d'età, allenare la resistenza, la forza, la rapidità, le capacità coordinative. Le abilità speciali, che caratterizzano le tecniche sportive, sono raggiungibili secondo varie forme espressive: tecnico - combinatorie, tecnico - prestative, tecnico - espressive, situazionali. In tali ambiti diviene necessario collocare le caratteristiche dei fondamentali tecnici di ciascuna disciplina, sia essa individuale o di squadra, e codificare le relative strategie di apprendimento tecnico. L'allenamento deve essere mezzo adeguato e adeguabile all'atleta, caratteristico per il tipo di abilità prevalente o necessaria all'espressione sportiva, che, nel rispetto della soggettività di "ciascuno", permetta lo sviluppo più efficace dello "stile" individuale. In tali ambiti il testo fornisce indicazioni metodologiche, suggerimenti didattici ed esempi operativi, che possono aiutare l'allenatore a sviluppare una cosciente competenza del suo "agire in situazione" con i giovani atleti.

Sport in età evolutiva un percorso nel lungo periodo

CECILIANI, ANDREA
2005

Abstract

L'attività sportiva è un linguaggio specifico, un modo di relazionarsi e di interagire con gli altri, un modo di esprimere la propria interiorità, il proprio essere. Il movimento, affinchè sia di aiuto allo sviluppo dell'individuo, deve essere formativo e finalizzato, cioè deve far parte di un processo di educazione, in tal caso di educazione sportiva. Se il lavoro educativo, per essere realmente tale, deve avere come fine l'uomo, allenare significa aiutare lo sviluppo degli atleti, significa instaurare un clima psicologico fondato sul rispetto e la dedizione verso l'azione educativa che passa attraverso la pratica disciplinare. Compito dell'istruttore, del tecnico, dell'allenatore, non è quello di sostituirsi all'allievo, per rendere più veloci e immediati gli apprendimenti, ma piuttosto di fornire strumenti adeguati con i quali il giovane atleta possa crescere nel tempo, con piena consapevolezza delle proprie potenzialità, risorse e possibilità. In relazione a ciò l'avviamento allo sport deve considerare: la corporeità come elemento fondante della pratica sportiva, l'educazione al fair play come elemento irrinunciabile della vera competitività, l'allenamento come mezzo da adeguare all'atleta e non viceversa. Secondo tali parametri diviene interessante vedere come sia possibile, nelle varie fasce d'età, allenare la resistenza, la forza, la rapidità, le capacità coordinative. Le abilità speciali, che caratterizzano le tecniche sportive, sono raggiungibili secondo varie forme espressive: tecnico - combinatorie, tecnico - prestative, tecnico - espressive, situazionali. In tali ambiti diviene necessario collocare le caratteristiche dei fondamentali tecnici di ciascuna disciplina, sia essa individuale o di squadra, e codificare le relative strategie di apprendimento tecnico. L'allenamento deve essere mezzo adeguato e adeguabile all'atleta, caratteristico per il tipo di abilità prevalente o necessaria all'espressione sportiva, che, nel rispetto della soggettività di "ciascuno", permetta lo sviluppo più efficace dello "stile" individuale. In tali ambiti il testo fornisce indicazioni metodologiche, suggerimenti didattici ed esempi operativi, che possono aiutare l'allenatore a sviluppare una cosciente competenza del suo "agire in situazione" con i giovani atleti.
2005
102
A.Ceciliani
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