Con una forte attenzione alle scienze sociali, il volume affronta la situazione di Bologna e dell’intera regione Emilia-Romagna, in bilico tra un passato “esemplare” e un presente incerto. Si vuole tornare a riflettere sulla storia, sui successi, sulla crisi e sulle prospettive del cosiddetto “modello emiliano”, aprendo una discussione capace di coinvolgere diverse generazioni di studiosi, politici, amministratori e operatori sociali del territorio. Una iniziativa che si ritiene necessaria anche per contribuire a ridare slancio e consapevolezza alla progettualità politica e amministrativa. I motivi ispiratori trovano ancoraggio nelle origini del “modello emiliano” e nella luminosa figura di Andrea Costa. Di fronte all’odierna crisi dello Stato sociale e delle politiche governative, gli stimoli che ancora vengono dalla visione socialista, libertaria e territoriale di Costa, la sua attenzione per l’autonomia delle amministrazioni locali e per la vita associativa delle comunità, sono elementi preziosi per articolare una riflessione problematica sul presente e sul futuro delle nostre città, nel pieno delle vigorose e contraddittorie spinte che vanno sotto il nome della globalizzazione. Ci si vuole interrogare intorno ad alcune questioni fondamentali: l’idea e il senso di comunità, il tema delle alleanze sociali, la crisi e la riforma delle politiche di welfare, il ruolo e l’identità del movimento cooperativo emiliano-romagnolo, le nuove forme di assistenza e solidarietà, l’immigrazione e l’accoglienza, i diritti e i doveri di cittadinanza, i temi dello sviluppo locale e i problemi della formazione delle necessarie competenze, le nuove sfide ecologiche e le culture politiche che esse alimentano.
Bologna futuro. Il «modello emiliano» alla sfida del XXI secolo
DE MARIA, CARLO
2012
Abstract
Con una forte attenzione alle scienze sociali, il volume affronta la situazione di Bologna e dell’intera regione Emilia-Romagna, in bilico tra un passato “esemplare” e un presente incerto. Si vuole tornare a riflettere sulla storia, sui successi, sulla crisi e sulle prospettive del cosiddetto “modello emiliano”, aprendo una discussione capace di coinvolgere diverse generazioni di studiosi, politici, amministratori e operatori sociali del territorio. Una iniziativa che si ritiene necessaria anche per contribuire a ridare slancio e consapevolezza alla progettualità politica e amministrativa. I motivi ispiratori trovano ancoraggio nelle origini del “modello emiliano” e nella luminosa figura di Andrea Costa. Di fronte all’odierna crisi dello Stato sociale e delle politiche governative, gli stimoli che ancora vengono dalla visione socialista, libertaria e territoriale di Costa, la sua attenzione per l’autonomia delle amministrazioni locali e per la vita associativa delle comunità, sono elementi preziosi per articolare una riflessione problematica sul presente e sul futuro delle nostre città, nel pieno delle vigorose e contraddittorie spinte che vanno sotto il nome della globalizzazione. Ci si vuole interrogare intorno ad alcune questioni fondamentali: l’idea e il senso di comunità, il tema delle alleanze sociali, la crisi e la riforma delle politiche di welfare, il ruolo e l’identità del movimento cooperativo emiliano-romagnolo, le nuove forme di assistenza e solidarietà, l’immigrazione e l’accoglienza, i diritti e i doveri di cittadinanza, i temi dello sviluppo locale e i problemi della formazione delle necessarie competenze, le nuove sfide ecologiche e le culture politiche che esse alimentano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.