Tra frase e testo c'e' un'area di transizione poco studiata dai linguisti: anche nelle grammatiche migliori si avverte una frattura tra la grammatica frasale e la dimensione testuale, giustificata strutturalmente, poiche' il confine della frase coincide con quello della grammatica in senso stretto, ma non funzionalmente, poiche' compiti simili possono essere affidati sia alla connessione grammaticale sia ai meccanismi della coerenza-coesione. Riprendendo Halliday (1978), fuori dal nucleo della frase semplice la grammatica "delle regole" cede il posto a quella "delle opzioni": la lingua non impone percorsi obbligati, propone invece un ventaglio di risorse, funzionalmente intercambiabili ma eterogenee (in parte grammaticali ed in parte testuali), fra le quali scegliere. In due ambiti tale continuita' funzionale offre un'ottimo strumento alla descrizione delle espressioni linguistiche complesse: A) Se il nucleo di un processo (Tesniere 1959) puo' essere costruito solo all'interno di una frase, i ruoli periferici possono essere specificati anche all'esterno, e poi recuperati con mezzi coesivi appropriati: lo studio delle diverse opzioni offre un criterio in piu' per isolare il nucleo e per gerarchizzare i margini: sia quelli interni che quelli esterni possono essere 'staccati' usando pero' mezzi coesivi diversi, che mostrano le proprieta' qualificanti dei diversi strati. B) Le relazioni transfrastiche, di solito studiate solo nell'ambito della frase complessa, sono invece relazioni concettuali aperte anche ad un'espressione 'leggera' di tipo discorsivo-testuale: uno studio sistematico dei mezzi coesivi disponibili permette sia di tracciare distinzioni concettuali strategiche e tradizionalmente ignorate sia di isolare le strutture concettuali indipendenti dalle strutture propriamente semantiche, legate alla disponibilita' di mezzi di codifica specifici. L'analisi accurata delle opzioni disponibili in lingue diverse per risolvere compiti comuni, basata su un corpus plurilingue, orale e scritto (ad es. il corpus de 'La Repubblica'), permette di dare corpo all'idea, che comincia a farsi strada tra gli studiosi, di una grammatica testuale comparata (Skytte). Il rischio dell'idea di grammatica testuale comparata e' di presentare un contenuto troppo vago: isolare una o piu' aree di sovrapposizione funzionale, caratterizzate da opzioni multiple, permette invece di identificare sulla base di compiti definibili rigorosamente tendenze significative per uno studio contrastivo. Se studiata non solo all'interno del periodo ma in tutta l'ampiezza delle opzioni disponibili e nelle scelte realmente attestate, l'area della connessione transfrastica e' certamente una di queste aree.
M. Prandi (2004). Sulle frontiere tra frase e testo: prospettive linguistiche, testuali e traduttologiche.
Sulle frontiere tra frase e testo: prospettive linguistiche, testuali e traduttologiche
PRANDI, MICHELE
2004
Abstract
Tra frase e testo c'e' un'area di transizione poco studiata dai linguisti: anche nelle grammatiche migliori si avverte una frattura tra la grammatica frasale e la dimensione testuale, giustificata strutturalmente, poiche' il confine della frase coincide con quello della grammatica in senso stretto, ma non funzionalmente, poiche' compiti simili possono essere affidati sia alla connessione grammaticale sia ai meccanismi della coerenza-coesione. Riprendendo Halliday (1978), fuori dal nucleo della frase semplice la grammatica "delle regole" cede il posto a quella "delle opzioni": la lingua non impone percorsi obbligati, propone invece un ventaglio di risorse, funzionalmente intercambiabili ma eterogenee (in parte grammaticali ed in parte testuali), fra le quali scegliere. In due ambiti tale continuita' funzionale offre un'ottimo strumento alla descrizione delle espressioni linguistiche complesse: A) Se il nucleo di un processo (Tesniere 1959) puo' essere costruito solo all'interno di una frase, i ruoli periferici possono essere specificati anche all'esterno, e poi recuperati con mezzi coesivi appropriati: lo studio delle diverse opzioni offre un criterio in piu' per isolare il nucleo e per gerarchizzare i margini: sia quelli interni che quelli esterni possono essere 'staccati' usando pero' mezzi coesivi diversi, che mostrano le proprieta' qualificanti dei diversi strati. B) Le relazioni transfrastiche, di solito studiate solo nell'ambito della frase complessa, sono invece relazioni concettuali aperte anche ad un'espressione 'leggera' di tipo discorsivo-testuale: uno studio sistematico dei mezzi coesivi disponibili permette sia di tracciare distinzioni concettuali strategiche e tradizionalmente ignorate sia di isolare le strutture concettuali indipendenti dalle strutture propriamente semantiche, legate alla disponibilita' di mezzi di codifica specifici. L'analisi accurata delle opzioni disponibili in lingue diverse per risolvere compiti comuni, basata su un corpus plurilingue, orale e scritto (ad es. il corpus de 'La Repubblica'), permette di dare corpo all'idea, che comincia a farsi strada tra gli studiosi, di una grammatica testuale comparata (Skytte). Il rischio dell'idea di grammatica testuale comparata e' di presentare un contenuto troppo vago: isolare una o piu' aree di sovrapposizione funzionale, caratterizzate da opzioni multiple, permette invece di identificare sulla base di compiti definibili rigorosamente tendenze significative per uno studio contrastivo. Se studiata non solo all'interno del periodo ma in tutta l'ampiezza delle opzioni disponibili e nelle scelte realmente attestate, l'area della connessione transfrastica e' certamente una di queste aree.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.