Le zone collinari e montane del territorio italiano sono da tempo testimoni del declino delle attività produttive agricolo-forestali. La perdita di competitività delle produzioni provenienti da zone marginali è oggi particolarmente accentuata in collina, mentre in montagna tale fenomeno è più antico. In tali aree le scarse ricadute del progresso tecnologico si relazionano alle limitate dimensioni azientali. La possibilità di scambio di informazioni e di confronto delle esperienze, che sempre più i sistemi telematici permetteranno di sviluppare nell’immediato futuro, richiede la individuazione di sistemi di riferimento univoci sia come base di partenza per più approfondite esperienze, sia come contenitori di ritorno per la costituzione e l’arricchimento delle banche dati informative. Alla la domanda se sia possibile “razionalizzare” l’ecosistema secondo contenuti specifici articolati in differenti livelli di approfondimento, correlabili tra di loro, ma che al tempo stesso lascino all’individuo la soggettività della percezione e del giudizio, viene data risposta affermativa dal momento che lo studio dell’ambiente, visto in chiave di processo informatico, può essere affrontato mediante una sequenza ordinata di dati e di valutazioni, supportate da significativi strumenti di indagine e tali da attivare e sviluppare processi conoscitivi dal generale al particolare e viceversa. E è proprio in questo processo di “andata” e “ritorno” delle conoscenze che viene richiesto un approccio sistemico, vuoi per dare un significato logico al tipo di ricerca condotta, vuoi perchè l’indagine svolta divenga patrimonio comune del cittadino e delle istituzioni attraverso la costituzione di banche dati locali, collegate tra loro. Il percorso metodologico si è andato articolando in quattro momenti consequenziali rappresentati dall’ organizzazione del sistema informativo geografico, dalla suddivisione del territorio nazionale in “Paesaggi geografici”, dalla gerarchizzazione del paesaggio geografico in “unità fisiche ambientali e territoriali” e dalla applicazione della modellistica ad un area campione.

M. Gherardi, G. Vianello (2005). Metodologia per una classificazione gerarchizzata dei territori di particolare interesse naturalistico e culturale (Parchi, aree protette, SIC). BOLOGNA : Accademia Nazionale di Agricoltura.

Metodologia per una classificazione gerarchizzata dei territori di particolare interesse naturalistico e culturale (Parchi, aree protette, SIC)

GHERARDI, MASSIMO;VIANELLO, GILMO
2005

Abstract

Le zone collinari e montane del territorio italiano sono da tempo testimoni del declino delle attività produttive agricolo-forestali. La perdita di competitività delle produzioni provenienti da zone marginali è oggi particolarmente accentuata in collina, mentre in montagna tale fenomeno è più antico. In tali aree le scarse ricadute del progresso tecnologico si relazionano alle limitate dimensioni azientali. La possibilità di scambio di informazioni e di confronto delle esperienze, che sempre più i sistemi telematici permetteranno di sviluppare nell’immediato futuro, richiede la individuazione di sistemi di riferimento univoci sia come base di partenza per più approfondite esperienze, sia come contenitori di ritorno per la costituzione e l’arricchimento delle banche dati informative. Alla la domanda se sia possibile “razionalizzare” l’ecosistema secondo contenuti specifici articolati in differenti livelli di approfondimento, correlabili tra di loro, ma che al tempo stesso lascino all’individuo la soggettività della percezione e del giudizio, viene data risposta affermativa dal momento che lo studio dell’ambiente, visto in chiave di processo informatico, può essere affrontato mediante una sequenza ordinata di dati e di valutazioni, supportate da significativi strumenti di indagine e tali da attivare e sviluppare processi conoscitivi dal generale al particolare e viceversa. E è proprio in questo processo di “andata” e “ritorno” delle conoscenze che viene richiesto un approccio sistemico, vuoi per dare un significato logico al tipo di ricerca condotta, vuoi perchè l’indagine svolta divenga patrimonio comune del cittadino e delle istituzioni attraverso la costituzione di banche dati locali, collegate tra loro. Il percorso metodologico si è andato articolando in quattro momenti consequenziali rappresentati dall’ organizzazione del sistema informativo geografico, dalla suddivisione del territorio nazionale in “Paesaggi geografici”, dalla gerarchizzazione del paesaggio geografico in “unità fisiche ambientali e territoriali” e dalla applicazione della modellistica ad un area campione.
2005
L'agricoltura nelle aree protette: vincoli ed opportunità
319
373
M. Gherardi, G. Vianello (2005). Metodologia per una classificazione gerarchizzata dei territori di particolare interesse naturalistico e culturale (Parchi, aree protette, SIC). BOLOGNA : Accademia Nazionale di Agricoltura.
M. Gherardi; G. Vianello
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