Dalla formazione bolognese al lungo periodo trascorso a partire dal 1739 nelle corti e nelle città del Nord Europa – Bayreuth, Dresda, Lubecca, San Pietroburgo – l’attività di Stefano Torelli viene ripercorsa in una nuova indagine critica che ha permesso di rintracciare opere ancora non confluite nel catalogo del pittore e di rileggerne la produzione artistica alla luce dei rapporti con committenti importanti, come Jacopo Antonio Sanvitale, e con artisti di fama internazionale che ne influenzano il linguaggio. Una specifica attenzione è riservata alla presenza di altri bolognesi, artisti (Luigi Crespi, Serafino Barozzi) e letterati (Giovanni Ludovico Bianconi), che Torelli ha modo di incontrare lontano da casa, a Dresda e San Pietroburgo. È inoltre oggetto di studi approfonditi la collaborazione con Barozzi, col quale Stefano avvia un sodalizio in Russia per la decorazione delle dimore imperiali di San Pietroburgo e Oranienbaum, dando vita ad una pittura di straordinaria qualità, confrontandosi sia con le tele inviate dai grandi artisti veneti alla “corte di Moscovia” (Tiepolo, Guarana, Zugno, Pittoni, Diziani), sia con la pittura di seduzioni di François Boucher e di Étienne-Maurice Falconet.
Graziani I. (2013). Sognare l'Arcadia. Stefano Torelli, "peintre enchanteur" nelle grandi corti del Nord Europa. Bologna : BUP - Bononia University Press.
Sognare l'Arcadia. Stefano Torelli, "peintre enchanteur" nelle grandi corti del Nord Europa
GRAZIANI, IRENE
2013
Abstract
Dalla formazione bolognese al lungo periodo trascorso a partire dal 1739 nelle corti e nelle città del Nord Europa – Bayreuth, Dresda, Lubecca, San Pietroburgo – l’attività di Stefano Torelli viene ripercorsa in una nuova indagine critica che ha permesso di rintracciare opere ancora non confluite nel catalogo del pittore e di rileggerne la produzione artistica alla luce dei rapporti con committenti importanti, come Jacopo Antonio Sanvitale, e con artisti di fama internazionale che ne influenzano il linguaggio. Una specifica attenzione è riservata alla presenza di altri bolognesi, artisti (Luigi Crespi, Serafino Barozzi) e letterati (Giovanni Ludovico Bianconi), che Torelli ha modo di incontrare lontano da casa, a Dresda e San Pietroburgo. È inoltre oggetto di studi approfonditi la collaborazione con Barozzi, col quale Stefano avvia un sodalizio in Russia per la decorazione delle dimore imperiali di San Pietroburgo e Oranienbaum, dando vita ad una pittura di straordinaria qualità, confrontandosi sia con le tele inviate dai grandi artisti veneti alla “corte di Moscovia” (Tiepolo, Guarana, Zugno, Pittoni, Diziani), sia con la pittura di seduzioni di François Boucher e di Étienne-Maurice Falconet.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.