Un destino in “Paesi Oltremontani” segna l’attività di Stefano Torelli (1704-1780), figlio di Felice e Lucia, entrambi pittori, molto legati alla principale istituzione artistica bolognese, l’Accademia Clementina. Dopo i primi segnali di un’insofferenza al clima cittadino, in cui ancora aleggia il “decoro” post-tridentino, e soggiorni a Venezia, Napoli e Roma, il giovane Torelli lascia l’Italia per Dresda (1739), dove diventa pittore di corte di Augusto III di Sassonia. Sono i contatti intrecciati con il principe Federico Cristiano di Sassonia e il suo seguito, che è in viaggio in Italia per accompagnare la sorella Maria Amalia, sposa di Carlo di Borbone a Napoli, ad avergli offerto l’occasione per affrontare nuove opportunità di lavoro in Europa. Dopo un primo incarico a Bayreuth (1740) per la margravia Wilhelmine, numerose sono le commissioni che gli giungono dalla corte sassone e dal coltissimo Primo Ministro, il conte Heinrich von Brühl. Due anni trascorsi a Lubecca (1759-1761) precedono il definitivo trasferimento a San Pietroburgo, dove al servizio di Caterina II, appena salita al trono, Stefano partecipa alla costruzione dell’immagine del potere che l’imperatrice - “monarca illuminata” - intende promuovere di sé. Nel contributo il catalogo del pittore è ampliato con l’aggiunta di nuovi dipinti (soffitti, ritratti) rintracciati o emersi sul mercato antiquario.
Graziani I. (2013). Nuove considerazioni sull'attività di Stefano Torelli alle corti di Dresda e San Pietroburgo. Bologna : BUB Bononia University Press.
Nuove considerazioni sull'attività di Stefano Torelli alle corti di Dresda e San Pietroburgo
GRAZIANI, IRENE
2013
Abstract
Un destino in “Paesi Oltremontani” segna l’attività di Stefano Torelli (1704-1780), figlio di Felice e Lucia, entrambi pittori, molto legati alla principale istituzione artistica bolognese, l’Accademia Clementina. Dopo i primi segnali di un’insofferenza al clima cittadino, in cui ancora aleggia il “decoro” post-tridentino, e soggiorni a Venezia, Napoli e Roma, il giovane Torelli lascia l’Italia per Dresda (1739), dove diventa pittore di corte di Augusto III di Sassonia. Sono i contatti intrecciati con il principe Federico Cristiano di Sassonia e il suo seguito, che è in viaggio in Italia per accompagnare la sorella Maria Amalia, sposa di Carlo di Borbone a Napoli, ad avergli offerto l’occasione per affrontare nuove opportunità di lavoro in Europa. Dopo un primo incarico a Bayreuth (1740) per la margravia Wilhelmine, numerose sono le commissioni che gli giungono dalla corte sassone e dal coltissimo Primo Ministro, il conte Heinrich von Brühl. Due anni trascorsi a Lubecca (1759-1761) precedono il definitivo trasferimento a San Pietroburgo, dove al servizio di Caterina II, appena salita al trono, Stefano partecipa alla costruzione dell’immagine del potere che l’imperatrice - “monarca illuminata” - intende promuovere di sé. Nel contributo il catalogo del pittore è ampliato con l’aggiunta di nuovi dipinti (soffitti, ritratti) rintracciati o emersi sul mercato antiquario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


