Lo scavo della città abbandonata di Classe (RA) è un'operazione congiunta della Università di Bologna, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna e della fondazione RavennAntica. Dal 2004 questi enti collaborano per le indagini volte alla realizzazione del parco archeologico di Classe. Le ricerche si sono concentrate nell'area archeologica, già nota a partire dagli anni '70 del secolo scorso. Lo scavo ha portato alla luce una serie di magazzini affacciati sul porto-canale che collegava Classe a Ravenna. Il porto fu impiantato in quest'area nel corso del V secolo, e fu in funzione fino al VII compreso. Qui venivano stoccate le derrate provenienti dall'Africa e dall'Oriente (Mar Egeo, Samo, Palestina, Asia Minore) che testimoniano l'ampiezza dei commerci in cui era coinvolta Ravenna (e buona parte dell'Italia settentrionale) in età tardoantica. All'VIII secolo risale una occupazione tardiva dell'area portuale, preceduta nel VII da una serie di sepolture che vengono ricavate all'interno dei magazzini e da una intensa attività di spoliazione di quegli stessi edifici.
A. Augenti (2004). Scavo archeologico di Classe (RA).
Scavo archeologico di Classe (RA)
AUGENTI, ANDREA
2004
Abstract
Lo scavo della città abbandonata di Classe (RA) è un'operazione congiunta della Università di Bologna, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna e della fondazione RavennAntica. Dal 2004 questi enti collaborano per le indagini volte alla realizzazione del parco archeologico di Classe. Le ricerche si sono concentrate nell'area archeologica, già nota a partire dagli anni '70 del secolo scorso. Lo scavo ha portato alla luce una serie di magazzini affacciati sul porto-canale che collegava Classe a Ravenna. Il porto fu impiantato in quest'area nel corso del V secolo, e fu in funzione fino al VII compreso. Qui venivano stoccate le derrate provenienti dall'Africa e dall'Oriente (Mar Egeo, Samo, Palestina, Asia Minore) che testimoniano l'ampiezza dei commerci in cui era coinvolta Ravenna (e buona parte dell'Italia settentrionale) in età tardoantica. All'VIII secolo risale una occupazione tardiva dell'area portuale, preceduta nel VII da una serie di sepolture che vengono ricavate all'interno dei magazzini e da una intensa attività di spoliazione di quegli stessi edifici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


