Gli scenari paleogeografici tratteggiati in questo lavoro, pur non essendo esaustivi per nessuno dei periodi esaminati, rappresentano un caposaldo di conoscenze sui caratteri ambientali del territorio urbano e suburbano di Pisa durante i quasi tre millenni nei quali esso è stato oggetto di frequentazione non sporadica da parte dell’uomo. L’analisi stratigrafica di sottosuolo ha evidenziato inoltre che durante tutto il lasso di tempo che comprende le fasi insediative di maggiore interesse (romana, alto e bassomedievale, moderna e contemporanea) la maggior parte del territorio esaminato è stato caratterizzato da una sola tipologia di associazione di facies sedimentaria, ovvero quella di pianura alluvionale. Questo ha reso molto più difficile, rispetto ai casi di studio presenti nella letteratura, rendere graficamente in modo efficace i diversi scenari paleogeografici previsti, tanto più che questi hanno una scansione cronologica molto fitta (tra uno scenario e l’altro intercorrono per lo più pochi secoli). I risultati ottenuti sono più che sufficienti per fornire un attendibile vincolo quantitativo che concorra alla determinazione del parametro del potenziale archeologico, ma ai fini di una rappresentazione completa e dettagliata degli scenari paleogeografici delle epoche passate è necessario un approfondimento delle indagini in alcuni precisi punti nodali. La ricerca condotta ha dunque un duplice valore: aver fissato in modo ineccepibile alcuni punti chiave nella ricostruzione dell’evoluzione diacronica del paesaggio del territorio urbano di Pisa, e aver circoscritto spazialmente e temporalmente i gap conoscitivi sui quali concentrare le ricerche future.

Gli scenari paleogeografici della pianura di Pisa dalla protostoria all'età contemporanea

ROSSI, VERONICA
2013

Abstract

Gli scenari paleogeografici tratteggiati in questo lavoro, pur non essendo esaustivi per nessuno dei periodi esaminati, rappresentano un caposaldo di conoscenze sui caratteri ambientali del territorio urbano e suburbano di Pisa durante i quasi tre millenni nei quali esso è stato oggetto di frequentazione non sporadica da parte dell’uomo. L’analisi stratigrafica di sottosuolo ha evidenziato inoltre che durante tutto il lasso di tempo che comprende le fasi insediative di maggiore interesse (romana, alto e bassomedievale, moderna e contemporanea) la maggior parte del territorio esaminato è stato caratterizzato da una sola tipologia di associazione di facies sedimentaria, ovvero quella di pianura alluvionale. Questo ha reso molto più difficile, rispetto ai casi di studio presenti nella letteratura, rendere graficamente in modo efficace i diversi scenari paleogeografici previsti, tanto più che questi hanno una scansione cronologica molto fitta (tra uno scenario e l’altro intercorrono per lo più pochi secoli). I risultati ottenuti sono più che sufficienti per fornire un attendibile vincolo quantitativo che concorra alla determinazione del parametro del potenziale archeologico, ma ai fini di una rappresentazione completa e dettagliata degli scenari paleogeografici delle epoche passate è necessario un approfondimento delle indagini in alcuni precisi punti nodali. La ricerca condotta ha dunque un duplice valore: aver fissato in modo ineccepibile alcuni punti chiave nella ricostruzione dell’evoluzione diacronica del paesaggio del territorio urbano di Pisa, e aver circoscritto spazialmente e temporalmente i gap conoscitivi sui quali concentrare le ricerche future.
2013
MAPPA. Metodologie Applicate alla Predittività del Potenziale Archeologico
13
28
Bini M.; Pappalardo M.; Sarti G.; Rossi V.
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