La critica letteraria del Novecento nei suoi fondamentali contributi sul romanzo moderno si è giustamente soffermata sulla cesura interna a questo genere letterario separando il novel classico (il romanzo realista così come si configura a partire dal primo Ottocento post rivoluzionario) dal nuovo romanzo del Novecento. Se il novelist classico è un autore che muove i suoi personaggi come se creasse un caso di cronaca e che concentra larga parte dei suoi sforzi attorno alla costruzione di un “intreccio” credibile (esiste una stretta relazione tra l’affermarsi del genere romanzo e quello della scrittura giornalistica), il nuovo romanzo novecentesco pone invece in discussione la dicibilità del reale e compie scelte diverse rispetto al materiale e al trattamento descrittivo della narrazione. L’esigenza di narrare non più le cose, ma le epifanie, l’aprirsi della realtà verso i personaggi costituisce il carattere iniziale, originario, del nuovo romanzo, definibile sin da subito in chiave antinaturalista (Debenedetti). È infatti possibile leggere i grandi romanzi occidentali del novecento come scritture in cui il personaggio resiste come centro della narrazione e in cui la trama diviene un effetto espresso in funzione della presenza del personaggio (Bazzocchi). Il presente progetto di ricerca intende approfondire le ipotesi, recentemente avanzate, di revisione di questa cesura, per verificare se effettivamente le grandi trasformazioni del romanzo moderno possono essere lette entro un orizzonte di continuità, secondo una proposta formulata da una prospettiva critica che ha posto in evidenza come, sotto molti punti di vista, il romanzo novecentesco non fa che ampliare o erodere i confini del novel (Casadei). In questo quadro il progetto intende anche confrontarsi con l’affermarsi della critica postcoloniale, che mostrando come la costruzione del soggetto occidentale moderno sia una costruzione culturale, suggerisce a sua volta di rileggere il romanzo occidentale nella sua sostanziale continuità, focalizzando l’attenzione nei processi di soggettivazione, dei quali anche le espressioni letterarie sono parte integrante. In particolare il progetto si focalizzerà sulle forme attraverso le quali il romanzo moderno ha contribuito a produrre quella concezione occidentale della persona come un unico e delimitato universo motivazionale e cognitivo, più o meno integrato (Geertz). Nella costruzione della soggettività moderna, che si riflette in quella del personaggio romanzesco, è utile tornare a indagare la rappresentazione della devianza, sia essa espressa nella costruzione della soggettività del colonizzato, sia essa incarnata dalla figura dell’anormale (Foucault). A tal fine occorrerà prevedere un’analisi ravvicinata di come il romanzo si sia trasformato a contatto con quella che possiamo definire un’opinione pubblica in senso moderno (Habermas), mostrando l’intersezione tra il giornalismo, il romanzo d’appendice e la nascita di un personaggio che devia da una norma stabilita che si va costituendo a partire dalle acquisizioni di diverse discipline, quali la nascente antropologia, la psichiatria, il diritto penale e le istituzione letterarie.

G. Benvenuti (2013). Programma Vinci. Programma internazionale finanziato dall'Università italo-francese per favorire la collaborazione tra scuole di dottorato (capitolo IV). Il titolo del progetto, che ha vinto il bando 2011, è: "Figure dell'anomalia. La costruzione del personaggio del delinquente, dello straniero e dell'eccentrico tra letteratura, diritto e scienze mediche"..

Programma Vinci. Programma internazionale finanziato dall'Università italo-francese per favorire la collaborazione tra scuole di dottorato (capitolo IV). Il titolo del progetto, che ha vinto il bando 2011, è: "Figure dell'anomalia. La costruzione del personaggio del delinquente, dello straniero e dell'eccentrico tra letteratura, diritto e scienze mediche".

BENVENUTI, GIULIANA
2013

Abstract

La critica letteraria del Novecento nei suoi fondamentali contributi sul romanzo moderno si è giustamente soffermata sulla cesura interna a questo genere letterario separando il novel classico (il romanzo realista così come si configura a partire dal primo Ottocento post rivoluzionario) dal nuovo romanzo del Novecento. Se il novelist classico è un autore che muove i suoi personaggi come se creasse un caso di cronaca e che concentra larga parte dei suoi sforzi attorno alla costruzione di un “intreccio” credibile (esiste una stretta relazione tra l’affermarsi del genere romanzo e quello della scrittura giornalistica), il nuovo romanzo novecentesco pone invece in discussione la dicibilità del reale e compie scelte diverse rispetto al materiale e al trattamento descrittivo della narrazione. L’esigenza di narrare non più le cose, ma le epifanie, l’aprirsi della realtà verso i personaggi costituisce il carattere iniziale, originario, del nuovo romanzo, definibile sin da subito in chiave antinaturalista (Debenedetti). È infatti possibile leggere i grandi romanzi occidentali del novecento come scritture in cui il personaggio resiste come centro della narrazione e in cui la trama diviene un effetto espresso in funzione della presenza del personaggio (Bazzocchi). Il presente progetto di ricerca intende approfondire le ipotesi, recentemente avanzate, di revisione di questa cesura, per verificare se effettivamente le grandi trasformazioni del romanzo moderno possono essere lette entro un orizzonte di continuità, secondo una proposta formulata da una prospettiva critica che ha posto in evidenza come, sotto molti punti di vista, il romanzo novecentesco non fa che ampliare o erodere i confini del novel (Casadei). In questo quadro il progetto intende anche confrontarsi con l’affermarsi della critica postcoloniale, che mostrando come la costruzione del soggetto occidentale moderno sia una costruzione culturale, suggerisce a sua volta di rileggere il romanzo occidentale nella sua sostanziale continuità, focalizzando l’attenzione nei processi di soggettivazione, dei quali anche le espressioni letterarie sono parte integrante. In particolare il progetto si focalizzerà sulle forme attraverso le quali il romanzo moderno ha contribuito a produrre quella concezione occidentale della persona come un unico e delimitato universo motivazionale e cognitivo, più o meno integrato (Geertz). Nella costruzione della soggettività moderna, che si riflette in quella del personaggio romanzesco, è utile tornare a indagare la rappresentazione della devianza, sia essa espressa nella costruzione della soggettività del colonizzato, sia essa incarnata dalla figura dell’anormale (Foucault). A tal fine occorrerà prevedere un’analisi ravvicinata di come il romanzo si sia trasformato a contatto con quella che possiamo definire un’opinione pubblica in senso moderno (Habermas), mostrando l’intersezione tra il giornalismo, il romanzo d’appendice e la nascita di un personaggio che devia da una norma stabilita che si va costituendo a partire dalle acquisizioni di diverse discipline, quali la nascente antropologia, la psichiatria, il diritto penale e le istituzione letterarie.
2013
2011
G. Benvenuti (2013). Programma Vinci. Programma internazionale finanziato dall'Università italo-francese per favorire la collaborazione tra scuole di dottorato (capitolo IV). Il titolo del progetto, che ha vinto il bando 2011, è: "Figure dell'anomalia. La costruzione del personaggio del delinquente, dello straniero e dell'eccentrico tra letteratura, diritto e scienze mediche"..
G. Benvenuti
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