Siamo appena scampati all'ennesima fine del mondo annunciata. Ma il repertorio delle apocalissi immaginarie non si esaurisce facilmente, anche perché è alimentato da un malessere sociale che deve fronteggiare minacce concrete e planetarie. Il nuovo millennio ci vede molto più fragili, esposti, impressionabili. Viviamo immersi nella paura: inquietudine e angoscia hanno la funesta capacità di addensarsi e di colorare di cupo il nostro orizzonte. Insomma la paura fa sistema, crea contagio, disegna l'habitat dell'incubo, dall'allarme alimentare all'emergenza climatica al rischio terroristico. Augé però non cade ostaggio di questa cupezza indifferenziata e, perlustrandola con spirito illuministico, distingue, cataloga, interroga. Così scomposta, la paura si rivela talora artificiosa, creata da media ansiogeni; o si riaffaccia, sublimata, là dove non ci aspetteremmo di trovarla, come nell'indignazione invocata da Hessel o negli eufemismi della lingua. Individuare ciò che è davvero temibile è la prima mossa per disinnescare la presa che la paura ha su di noi.
M. Augé, C. Tartarini (2013). Le nuove paure. Torino : Bollati Boringhieri.
Le nuove paure
TARTARINI, CHIARA
2013
Abstract
Siamo appena scampati all'ennesima fine del mondo annunciata. Ma il repertorio delle apocalissi immaginarie non si esaurisce facilmente, anche perché è alimentato da un malessere sociale che deve fronteggiare minacce concrete e planetarie. Il nuovo millennio ci vede molto più fragili, esposti, impressionabili. Viviamo immersi nella paura: inquietudine e angoscia hanno la funesta capacità di addensarsi e di colorare di cupo il nostro orizzonte. Insomma la paura fa sistema, crea contagio, disegna l'habitat dell'incubo, dall'allarme alimentare all'emergenza climatica al rischio terroristico. Augé però non cade ostaggio di questa cupezza indifferenziata e, perlustrandola con spirito illuministico, distingue, cataloga, interroga. Così scomposta, la paura si rivela talora artificiosa, creata da media ansiogeni; o si riaffaccia, sublimata, là dove non ci aspetteremmo di trovarla, come nell'indignazione invocata da Hessel o negli eufemismi della lingua. Individuare ciò che è davvero temibile è la prima mossa per disinnescare la presa che la paura ha su di noi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.