Il volume ricostruisce le molteplici e sorprendenti incarnazioni del celebre antieroe creato da Pierre Souvestre e Marcel Allain nel 1911, con il contributo di esperti di cinema, letteratura e fumetto. Nel'introduzione; "La vita plurale di Fantômas", la curatrice illustra le coordinate della perdurante fortuna della figura di Fantomas, il primo terrorista della storia della letteratura, immediatamente adottato dal cinema e dall'avanguardia surrealista. La prima sezione del libro è dedicata alla contestualizzazione della saga di Souvestre e Allain (32 volumi pubblicati da Fayard tra il 1911 e il 1913) nel loro periodo storico. Valerio Evangelisti esplora i modelli sociali di Fantomas, il primo terrorista della storia della letteratura, ricostruendo il retroterra culturale di banditi anarchici come Alexandre Jacob e Jules Bonnot. Richard Abel documenta la risonanza che le imprese di quei fuorilegge ebbero sulle pagine dei giornali e nella produzione cinematografica del periodo. La seconda sezione descrive le condizioni in cui videro la luce i romanzi di Souvestre e Allain. Francis Lacassin penetra nel laboratorio dei due scrittorii svelando i segreti di un metodo compositivo dettato dei ritmi febbrili della letteratura industriale. Jacques Champreux compie un'operazione analoga per la serie cinematografica (cinque episodi) realizzata da Louis Feuillade presso la Casa di produzione Gaumont (1913-14), analizzando la vicenda produttiva dei film nel contesto della carriera del regista. I saggi della terza sezione utliizzano un approccio più analitico. Tom Gunning si sofferma sugli elementi di novità del polizieschi di Feuillade rispetto alla produzione precedente, in un articolo interamente dedicato agli incipit degli episodi. Robin Waltz si concentra sulla ricezione della serie di Feuillade da parte dei surrealisti, alla ricerca di una "genealogia di massa" del Surrealismo. Nella quarta sezione si analizzano alcune delle trasformazioni più recenti di Fantomas. Enrico Fornaroli focalizza l'attenzione sulla sua progenie fumettistica tra Italia e Stati Uniti, soffermandosi in particolare sulla sua fortuna negli anni Sessanta. Roy Menarini colloca la serie girata nello stesso periodo da André Hunebelle nell'intertesto del cinema avventuroso di quegli anni, evidenziando gli echi dei film di James Bond. Manolo Paredro analizza di un racconto di Julio Cortázar del 1975, Fantomas contra los vampiros multinacionales, ricostruendo l'operazione situazionista con cui l'autore si appropriò di una storia del fumetto messicano Fantomas, la Amenaza elegante per far circolare in America Latina le sentenze del Tribunale Russell II sulle violazioni dei diritti umani in quella parte del mondo. In conclusione, il saggio di Michele Canosa propone una lettura iconologica della prima raffigurazione di Fantomas, la copertina del primo romanzo pubblicato da Fayard, rivelando le sue sorprendenti analogie con l'iconografia della Malinconia, come rappresentata nella celebre stampa di Albrecht Dürer del 1514. Completano il volume quattro sezioni antologiche che documentano la fascinazione esercitata da Fantômas su più di una generazione di poeti e registi, dai surrealisti a Blaise Cendrars, da Sergej Ejzenštejn ad Alain Resnais.

Fantômas. La vita plurale di un antieroe

DALL'ASTA, MONICA
2004

Abstract

Il volume ricostruisce le molteplici e sorprendenti incarnazioni del celebre antieroe creato da Pierre Souvestre e Marcel Allain nel 1911, con il contributo di esperti di cinema, letteratura e fumetto. Nel'introduzione; "La vita plurale di Fantômas", la curatrice illustra le coordinate della perdurante fortuna della figura di Fantomas, il primo terrorista della storia della letteratura, immediatamente adottato dal cinema e dall'avanguardia surrealista. La prima sezione del libro è dedicata alla contestualizzazione della saga di Souvestre e Allain (32 volumi pubblicati da Fayard tra il 1911 e il 1913) nel loro periodo storico. Valerio Evangelisti esplora i modelli sociali di Fantomas, il primo terrorista della storia della letteratura, ricostruendo il retroterra culturale di banditi anarchici come Alexandre Jacob e Jules Bonnot. Richard Abel documenta la risonanza che le imprese di quei fuorilegge ebbero sulle pagine dei giornali e nella produzione cinematografica del periodo. La seconda sezione descrive le condizioni in cui videro la luce i romanzi di Souvestre e Allain. Francis Lacassin penetra nel laboratorio dei due scrittorii svelando i segreti di un metodo compositivo dettato dei ritmi febbrili della letteratura industriale. Jacques Champreux compie un'operazione analoga per la serie cinematografica (cinque episodi) realizzata da Louis Feuillade presso la Casa di produzione Gaumont (1913-14), analizzando la vicenda produttiva dei film nel contesto della carriera del regista. I saggi della terza sezione utliizzano un approccio più analitico. Tom Gunning si sofferma sugli elementi di novità del polizieschi di Feuillade rispetto alla produzione precedente, in un articolo interamente dedicato agli incipit degli episodi. Robin Waltz si concentra sulla ricezione della serie di Feuillade da parte dei surrealisti, alla ricerca di una "genealogia di massa" del Surrealismo. Nella quarta sezione si analizzano alcune delle trasformazioni più recenti di Fantomas. Enrico Fornaroli focalizza l'attenzione sulla sua progenie fumettistica tra Italia e Stati Uniti, soffermandosi in particolare sulla sua fortuna negli anni Sessanta. Roy Menarini colloca la serie girata nello stesso periodo da André Hunebelle nell'intertesto del cinema avventuroso di quegli anni, evidenziando gli echi dei film di James Bond. Manolo Paredro analizza di un racconto di Julio Cortázar del 1975, Fantomas contra los vampiros multinacionales, ricostruendo l'operazione situazionista con cui l'autore si appropriò di una storia del fumetto messicano Fantomas, la Amenaza elegante per far circolare in America Latina le sentenze del Tribunale Russell II sulle violazioni dei diritti umani in quella parte del mondo. In conclusione, il saggio di Michele Canosa propone una lettura iconologica della prima raffigurazione di Fantomas, la copertina del primo romanzo pubblicato da Fayard, rivelando le sue sorprendenti analogie con l'iconografia della Malinconia, come rappresentata nella celebre stampa di Albrecht Dürer del 1514. Completano il volume quattro sezioni antologiche che documentano la fascinazione esercitata da Fantômas su più di una generazione di poeti e registi, dai surrealisti a Blaise Cendrars, da Sergej Ejzenštejn ad Alain Resnais.
2004
268
8890068868
M. Dall'Asta
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