Si esamina la concezione del paesaggio e della natura quale compare in epistole, satire e odi di Orazio e la si mette in rapporto con i testi relativi al 'locus amoenus' di autori greci come Platone e Senofonte. La conclusione è che, accanto all'importanza conferita da Orazio all'uomo, dal quale la natura non appare mai completamente dissociata, come aveva già messo in luce il Pasquali, compare un ellenistico interesse per i particolari anche minori del paesaggio, che lo riscatta da un eccessivo antropomorfismo e lo carica di un gusto pittorico vivo e particolare, e ne fa una delle componenti non trascurabili dell'arte e dell'espressione del poeta.
Osservazioni sul paesaggio oraziano / CALBOLI G.. - STAMPA. - (2004), pp. 15-32.
Osservazioni sul paesaggio oraziano
CALBOLI, GUALTIERO
2004
Abstract
Si esamina la concezione del paesaggio e della natura quale compare in epistole, satire e odi di Orazio e la si mette in rapporto con i testi relativi al 'locus amoenus' di autori greci come Platone e Senofonte. La conclusione è che, accanto all'importanza conferita da Orazio all'uomo, dal quale la natura non appare mai completamente dissociata, come aveva già messo in luce il Pasquali, compare un ellenistico interesse per i particolari anche minori del paesaggio, che lo riscatta da un eccessivo antropomorfismo e lo carica di un gusto pittorico vivo e particolare, e ne fa una delle componenti non trascurabili dell'arte e dell'espressione del poeta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.