Questo libro tratta di una forma diffusa di rapportarsi al soprannaturale, in Italia e altrove, costruendo ciascuno il proprio universo di senso ultimo con verità, pratiche, esperienze attinte da tradizioni e fonti eterogenee. Per lo più quest’atteggiamento da bricoleur spirituale viene interpretato come un rifugiarsi in una religiosità opportunista, che maschera il sostanziale disinteresse per la religione dell’individuo contemporaneo, immerso in un universo materialista e mercantile. L’Autore esplora un’ipotesi diversa. Il bricolage viene visto come espressione del bisogno di ripristinare un senso forte e globale della trascendenza che molti avvertono minacciato nelle nostre società che hanno confinato le religioni in ambiti ristretti e specialistici. Reinterpretando antiche verità e integrandole con altre attinte dal ricco mercato di offerte spirituali e di fini ultimi, il bricoleur tenta, paradossalmente, di risacralizzare il mondo, e fa ciò manipolando e sintetizzando significati che appaiano compatibili con la percezione che egli ha della propria esperienza in esso. Le sue costruzioni, al pari delle riparazioni di oggetti fatte da persone inesperte, saranno spesso bizzarre e non del tutto coerenti, ma mai prive di senso e di utilità. Dopo aver ricostruito le condizioni che favoriscono, in Italia, il ricorso massiccio al bricolage, l’Autore approfondisce i significati che le ricomposizioni soprannaturali assumono nel panorama spirituale personale e delinea alcune ipotesi sul futuro della religione in un mercato sempre più diversificato e pluralista.
Il bricolage religioso. Sincretismo e nuova religiosità
LUCA' TROMBETTA, GIUSEPPE
2004
Abstract
Questo libro tratta di una forma diffusa di rapportarsi al soprannaturale, in Italia e altrove, costruendo ciascuno il proprio universo di senso ultimo con verità, pratiche, esperienze attinte da tradizioni e fonti eterogenee. Per lo più quest’atteggiamento da bricoleur spirituale viene interpretato come un rifugiarsi in una religiosità opportunista, che maschera il sostanziale disinteresse per la religione dell’individuo contemporaneo, immerso in un universo materialista e mercantile. L’Autore esplora un’ipotesi diversa. Il bricolage viene visto come espressione del bisogno di ripristinare un senso forte e globale della trascendenza che molti avvertono minacciato nelle nostre società che hanno confinato le religioni in ambiti ristretti e specialistici. Reinterpretando antiche verità e integrandole con altre attinte dal ricco mercato di offerte spirituali e di fini ultimi, il bricoleur tenta, paradossalmente, di risacralizzare il mondo, e fa ciò manipolando e sintetizzando significati che appaiano compatibili con la percezione che egli ha della propria esperienza in esso. Le sue costruzioni, al pari delle riparazioni di oggetti fatte da persone inesperte, saranno spesso bizzarre e non del tutto coerenti, ma mai prive di senso e di utilità. Dopo aver ricostruito le condizioni che favoriscono, in Italia, il ricorso massiccio al bricolage, l’Autore approfondisce i significati che le ricomposizioni soprannaturali assumono nel panorama spirituale personale e delinea alcune ipotesi sul futuro della religione in un mercato sempre più diversificato e pluralista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.