Il progetto tratta le vicende storiche e i linguaggi del Quartetto d’archi nel Novecento. Considerato – dal Classicismo alla fine dell’Ottocento – il genere più complesso ed elitario della musica da camera, il Quartetto d’archi ha mantenuto nel corso dell’ultimo secolo una vitalità e una "permanenza strutturale" che non ha paragoni in altri generi, inglobando via via nel suo sviluppo molte delle innovazioni linguistiche, stilistiche e concettuali che caratterizzano la storia della composizione musicale negli ultimi cent’anni. Tale vitalità tipologico-formale fa del repertorio quartettistico del secolo scorso un punto d’osservazione privilegiato per conoscere e sondare criticamente la natura e la portata di tali innovazioni, sia nel Novecento storico sia nella "Nuova musica" del secondo dopoguerra. Il progetto si svolge su tre "piani" coordinati e complementari: le lezioni-concerto; le conferenze; i concerti propriamente detti. Le lezioni, svolte da Raffaele Pozzi in collaborazione col quartetto FontanaMix, illustreranno analiticamente i tratti peculiari di alcune delle composizioni che verranno eseguite nei successivi concerti; l’esposizione sarà integrata con l’ascolto dal vivo di sezioni, episodi, temi e motivi, ritmi e timbri delle singole composizioni: lo "smontaggio" del congegno musicale renderà così più vivida e pregnante l’illustrazione verbale. Le tre conferenze-lezioni - affidate ai proff. Adriana Guarnieri (Università di Venezia), Gianmario Borio (Università di Pavia) e Raffaele Pozzi (Università di Bologna) - tratteranno le vicende del Quartetto d’archi dall’inizio del secolo agli anni ’90 e tracceranno un quadro di riferimento storico-critico del genere e delle sue mutazioni nei diversi periodi presi in esame. Infine, dopo ciascuna conferenza avrà luogo un concerto, a mo’ di "corredo sonoro" del panorama critico tracciato dal conferenziere. [una documentazione più ampia è reperibile presso l'Ufficio stampa del Dipartimento di Musica e Spettacolo, via Azzo Gardino 65/a, ufficiostampa@muspe.unibo.it]
G. La Face (2004). Il quartetto d'archi nel Novecento.
Il quartetto d'archi nel Novecento
LA FACE, GIUSEPPINA
2004
Abstract
Il progetto tratta le vicende storiche e i linguaggi del Quartetto d’archi nel Novecento. Considerato – dal Classicismo alla fine dell’Ottocento – il genere più complesso ed elitario della musica da camera, il Quartetto d’archi ha mantenuto nel corso dell’ultimo secolo una vitalità e una "permanenza strutturale" che non ha paragoni in altri generi, inglobando via via nel suo sviluppo molte delle innovazioni linguistiche, stilistiche e concettuali che caratterizzano la storia della composizione musicale negli ultimi cent’anni. Tale vitalità tipologico-formale fa del repertorio quartettistico del secolo scorso un punto d’osservazione privilegiato per conoscere e sondare criticamente la natura e la portata di tali innovazioni, sia nel Novecento storico sia nella "Nuova musica" del secondo dopoguerra. Il progetto si svolge su tre "piani" coordinati e complementari: le lezioni-concerto; le conferenze; i concerti propriamente detti. Le lezioni, svolte da Raffaele Pozzi in collaborazione col quartetto FontanaMix, illustreranno analiticamente i tratti peculiari di alcune delle composizioni che verranno eseguite nei successivi concerti; l’esposizione sarà integrata con l’ascolto dal vivo di sezioni, episodi, temi e motivi, ritmi e timbri delle singole composizioni: lo "smontaggio" del congegno musicale renderà così più vivida e pregnante l’illustrazione verbale. Le tre conferenze-lezioni - affidate ai proff. Adriana Guarnieri (Università di Venezia), Gianmario Borio (Università di Pavia) e Raffaele Pozzi (Università di Bologna) - tratteranno le vicende del Quartetto d’archi dall’inizio del secolo agli anni ’90 e tracceranno un quadro di riferimento storico-critico del genere e delle sue mutazioni nei diversi periodi presi in esame. Infine, dopo ciascuna conferenza avrà luogo un concerto, a mo’ di "corredo sonoro" del panorama critico tracciato dal conferenziere. [una documentazione più ampia è reperibile presso l'Ufficio stampa del Dipartimento di Musica e Spettacolo, via Azzo Gardino 65/a, ufficiostampa@muspe.unibo.it]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.