Il saggio di M.Gallerani fotografa e commenta i primi effetti prodotti in Inghilterra dall'introduzione del recente "National Curriculum-UK", andando a ricercare - tra ciò che viene detto esplicitamente e ciò che viene taciuto - la dimensione pedagogica del "curricolo implicito" della scuola di base. Il saggio è frutto di un'attenta, accurata analisi del testo inglese originale e di una riflessine critica su luci ed ombre di tale testo. In particolare, vengono messi in luce alcuni interessanti aspetti relativi all'educazione permanente a partire dalle prime età della vita e all'educazione ai generi e alle pari opportunità proposta nell'UK sin dalla scuola dell'infanzia. L'intero volume, in cui il saggio è inserito, documenta e illustra i risultati di una complessa e ampia ricerca pluriennale (suddivisa in due parti: la prima di tipo teorico-metodologico e la seconda di tipo empirico, svolta sul campo) tesa ad indagare la struttura e la qualità dei curricoli di alcuni Paesi europei, alla luce delle Riforme curricolari degli ultimi anni (o tuttora in atto). I Paesi europei analizzati sono stati l'Italia - con un'attenzione alla situazione specifica dell'Alto Adige come provincia autonoma trilingue: italiano, tedesco, ladino -, la Spagna, la Francia, la Germania, l'Inghilterra, la Svezia e la Finlandia. Ciò che emerge dai dati di ricerca è un ampio Atlante inerente ai curricoli di base (scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola media di primo grado dei sette Paesi presi in esame), frutto di un'attenta ricognizione e riflessione (teorico-metodologica) effettuata a partire dai documenti ufficiali (Curricoli nazionali), ma attenta ad indagare all'interno degli stessi le dimensioni del cosiddetto "curricolo implicito" o nascosto. L’Alto Adige è stato preso in esame in quanto territorio trilingue e teatro di un'originale indagine sul campo condotta dagli Autori stessi. L’ambito pedagogico dell'indagine pone al centro la dimensione “implicita” (nascosta) dei percorsi formativi europei. Col che si intende le forme nobili del pensiero che risiedono nei saperi endogeni, laddove si palesano le "formae mentis" e le metaconoscenze. Se è vero che la scuola è chiamata non solo a promuovere e a co-costruire cultura e socializzazione (ma anche a ricostruire la cultura), allora appare legittima la proposta pedagogica qui avanzata di accreditare ufficialmente (nei comparti scolastici) i cosiddetti saperi “impliciti”: tendenzialmente trascurati – in quanto facoltativi – negli attuali Programmi/Curricoli nazionali europei. Tanto da essere relegati addirittura negli anfratti degli apprendimenti curricolari. Il volume presenta i contributi di alcuni noti esperti pedagogisti e di alcuni giovani ricercatori (tra i primi: Franco Frabboni, Gerwald Wallnöfer, Manuela Gallerani; tra i secondi: Gernot Herzer, Doris Kofler). La ricerca è stata realizzata in collaborazione con l’Agenzia Apollis, che ha curato l'elaborazione statistica dei dati (parte "quantitativa" della ricerca). Il volume documenta e illustra i risultati di una complessa e ampia ricerca pluriennale (suddivisa in due parti: la prima di tipo teorico-metodologico e la seconda di tipo empirico, svolta sul campo) tesa ad indagare la struttura e la qualità dei curricoli di alcuni Paesi europei, alla luce delle Riforme curricolari degli ultimi anni (o tuttora in atto). I Paesi europei analizzati sono stati l'Italia - con un'attenzione alla situazione specifica dell'Alto Adige come provincia autonoma trilingue: italiano, tedesco, ladino -, la Spagna, la Francia, la Germania, l'Inghilterra, la Svezia e la Finlandia. Ciò che emerge dai dati di ricerca è un ampio Atlante inerente ai curricoli di base (scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola media di primo grado dei sette Paesi presi in esame), frutto di un'attenta ricognizione e riflessione (teorico-metodologica) effettuata a partire dai documenti ufficiali (Curricoli nazionali), ma attenta ad indagare all'interno degli stessi le dimensioni del cosiddetto "curricolo implicito" o nascosto. L’Alto Adige è stato preso in esame in quanto territorio trilingue e teatro di un'originale indagine sul campo condotta dagli Autori stessi. L’ambito pedagogico dell'indagine pone al centro la dimensione “implicita” (nascosta) dei percorsi formativi europei. Col che si intende le forme nobili del pensiero che risiedono nei saperi endogeni, laddove si palesano le "formae mentis" e le metaconoscenze. Se è vero che la scuola è chiamata non solo a promuovere e a co-costruire cultura e socializzazione (ma anche a ricostruire la cultura), allora appare legittima la proposta pedagogica qui avanzata di accreditare ufficialmente (nei comparti scolastici) i cosiddetti saperi “impliciti”: tendenzialmente trascurati – in quanto facoltativi – negli attuali Programmi/Curricoli nazionali europei. Tanto da essere relegati addirittura negli anfratti degli apprendimenti curricolari. Il volume presenta i contributi di alcuni noti esperti pedagogisti e di alcuni giovani ricercatori (tra i primi: Franco Frabboni, Gerwald Wallnöfer, Manuela Gallerani; tra i secondi: Gernot Herzer, Doris Kofler). La ricerca è stata realizzata in collaborazione con l’Agenzia Apollis, che ha curato l'elaborazione statistica dei dati (parte "quantitativa" della ricerca). Il volume è di complessive pp. 220.
M.GALLERANI (2013). L’educazione di base inglese. MILANO : FRANCOANGELI.
L’educazione di base inglese
GALLERANI, MANUELA
2013
Abstract
Il saggio di M.Gallerani fotografa e commenta i primi effetti prodotti in Inghilterra dall'introduzione del recente "National Curriculum-UK", andando a ricercare - tra ciò che viene detto esplicitamente e ciò che viene taciuto - la dimensione pedagogica del "curricolo implicito" della scuola di base. Il saggio è frutto di un'attenta, accurata analisi del testo inglese originale e di una riflessine critica su luci ed ombre di tale testo. In particolare, vengono messi in luce alcuni interessanti aspetti relativi all'educazione permanente a partire dalle prime età della vita e all'educazione ai generi e alle pari opportunità proposta nell'UK sin dalla scuola dell'infanzia. L'intero volume, in cui il saggio è inserito, documenta e illustra i risultati di una complessa e ampia ricerca pluriennale (suddivisa in due parti: la prima di tipo teorico-metodologico e la seconda di tipo empirico, svolta sul campo) tesa ad indagare la struttura e la qualità dei curricoli di alcuni Paesi europei, alla luce delle Riforme curricolari degli ultimi anni (o tuttora in atto). I Paesi europei analizzati sono stati l'Italia - con un'attenzione alla situazione specifica dell'Alto Adige come provincia autonoma trilingue: italiano, tedesco, ladino -, la Spagna, la Francia, la Germania, l'Inghilterra, la Svezia e la Finlandia. Ciò che emerge dai dati di ricerca è un ampio Atlante inerente ai curricoli di base (scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola media di primo grado dei sette Paesi presi in esame), frutto di un'attenta ricognizione e riflessione (teorico-metodologica) effettuata a partire dai documenti ufficiali (Curricoli nazionali), ma attenta ad indagare all'interno degli stessi le dimensioni del cosiddetto "curricolo implicito" o nascosto. L’Alto Adige è stato preso in esame in quanto territorio trilingue e teatro di un'originale indagine sul campo condotta dagli Autori stessi. L’ambito pedagogico dell'indagine pone al centro la dimensione “implicita” (nascosta) dei percorsi formativi europei. Col che si intende le forme nobili del pensiero che risiedono nei saperi endogeni, laddove si palesano le "formae mentis" e le metaconoscenze. Se è vero che la scuola è chiamata non solo a promuovere e a co-costruire cultura e socializzazione (ma anche a ricostruire la cultura), allora appare legittima la proposta pedagogica qui avanzata di accreditare ufficialmente (nei comparti scolastici) i cosiddetti saperi “impliciti”: tendenzialmente trascurati – in quanto facoltativi – negli attuali Programmi/Curricoli nazionali europei. Tanto da essere relegati addirittura negli anfratti degli apprendimenti curricolari. Il volume presenta i contributi di alcuni noti esperti pedagogisti e di alcuni giovani ricercatori (tra i primi: Franco Frabboni, Gerwald Wallnöfer, Manuela Gallerani; tra i secondi: Gernot Herzer, Doris Kofler). La ricerca è stata realizzata in collaborazione con l’Agenzia Apollis, che ha curato l'elaborazione statistica dei dati (parte "quantitativa" della ricerca). Il volume documenta e illustra i risultati di una complessa e ampia ricerca pluriennale (suddivisa in due parti: la prima di tipo teorico-metodologico e la seconda di tipo empirico, svolta sul campo) tesa ad indagare la struttura e la qualità dei curricoli di alcuni Paesi europei, alla luce delle Riforme curricolari degli ultimi anni (o tuttora in atto). I Paesi europei analizzati sono stati l'Italia - con un'attenzione alla situazione specifica dell'Alto Adige come provincia autonoma trilingue: italiano, tedesco, ladino -, la Spagna, la Francia, la Germania, l'Inghilterra, la Svezia e la Finlandia. Ciò che emerge dai dati di ricerca è un ampio Atlante inerente ai curricoli di base (scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola media di primo grado dei sette Paesi presi in esame), frutto di un'attenta ricognizione e riflessione (teorico-metodologica) effettuata a partire dai documenti ufficiali (Curricoli nazionali), ma attenta ad indagare all'interno degli stessi le dimensioni del cosiddetto "curricolo implicito" o nascosto. L’Alto Adige è stato preso in esame in quanto territorio trilingue e teatro di un'originale indagine sul campo condotta dagli Autori stessi. L’ambito pedagogico dell'indagine pone al centro la dimensione “implicita” (nascosta) dei percorsi formativi europei. Col che si intende le forme nobili del pensiero che risiedono nei saperi endogeni, laddove si palesano le "formae mentis" e le metaconoscenze. Se è vero che la scuola è chiamata non solo a promuovere e a co-costruire cultura e socializzazione (ma anche a ricostruire la cultura), allora appare legittima la proposta pedagogica qui avanzata di accreditare ufficialmente (nei comparti scolastici) i cosiddetti saperi “impliciti”: tendenzialmente trascurati – in quanto facoltativi – negli attuali Programmi/Curricoli nazionali europei. Tanto da essere relegati addirittura negli anfratti degli apprendimenti curricolari. Il volume presenta i contributi di alcuni noti esperti pedagogisti e di alcuni giovani ricercatori (tra i primi: Franco Frabboni, Gerwald Wallnöfer, Manuela Gallerani; tra i secondi: Gernot Herzer, Doris Kofler). La ricerca è stata realizzata in collaborazione con l’Agenzia Apollis, che ha curato l'elaborazione statistica dei dati (parte "quantitativa" della ricerca). Il volume è di complessive pp. 220.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.