La ricerca dell’Unità locale di Bologna ha studiato il tema dell’accessibilità alle opportunities presenti sul territorio dell’area metropolitana bolognese in riferimento ad una popolazione particolare, quella che ha abbandonato la città compatta per trasferirsi ed insediarsi nel periurbano: abbiamo scelto, in particolare, nel Comune di Argelato, la frazione di Funo, situata nella pianura ad una decina di chilometri a nord di Bologna ove, analizzando i dati degli spostamenti della popolazione, si è notata una emergenza del fenomeno. Lo studio ha previsto la realizzazione di quindici interviste in profondità rivolte a soggetti che si sono spostati dal comune capoluogo per andare a vivere nella “fascia periurbana”. La griglia di intervista, oltre ai dati di carattere socio-demografico (età, luogo di nascita, professione, composizione della famiglia, titolo di studio), ha indagato ulteriori ambiti tematici: tra essi, da quanto tempo i soggetti si sono trasferiti da Bologna, per quanto tempo hanno abitato a Bologna, la tipologia abitativa di prima e quella presente, il perché si siano trasferiti. La griglia è stata costruita per permettere agli intervistati di precisare le loro definizioni, rispettivamente, di accessibilità, di mobilità e di diffusione urbana. Inoltre si è posto come obiettivo quello di approfondire le motivazioni che hanno spinto i soggetti intervistati a spostarsi da Bologna per trasferirsi a Funo (ed il livello di soddisfazione di tale scelta); una sintesi degli spostamenti e delle possibilità di accesso alle opportunities, in riferimento ad una giornata lavorativa-tipo e ad un weekend-tipo. Infine la stesura di un “bilancio di vantaggi e svantaggi” rispetto all’accessibilità dei servizi per poter comparare la condizione al momento dell’intervista (residenza nella fascia periurbana) rispetto alla condizione precedente (residenza nel comune capoluogo). Il gruppo di riferimento, che volevamo composto prevalentemente da popolazione di genere femminile, è costituito da 15 soggetti: 12 donne e 3 uomini. L’età degli intervistati si colloca fra i 37 e i 62 anni. Complessivamente, e rispetto ai valori delle aree studiate, il livello di istruzione è medio-alto (prevalenza di diploma superiore), mentre, dal punto di vista occupazionale, la maggioranza svolge lavori impiegatizi o piccole attività artigianali o commerciali. In estrema sintesi, ecco quanto i nostri intervistati ci hanno raccontato: si manifesta una certa soddisfazione per la scelta fatta e per la nuova vita, come dice un’intervistata, al confine col sogno. Eppure, a nostro avviso, questa è la funzione manifesta, come direbbe Robert K. Merton, di questi vissuti. Poi, forse, vi è una funzione latente. Al termine del presente contributo verranno posti infatti numerosi interrogativi. Qual è, ad esempio, il livello vero di soddisfazione della scelta compiuta? È davvero contenta della scelta fatta la gente che l’ha fatta? È vero quello che ci dice? Davvero è stato ed è preferibile abbandonare la città compatta per la città diffusa? Ma cos’è, davvero la città diffusa? Cos’è, davvero, il periurbano?

Percezione dell'accessibilità nel periurbano bolognese

MANTOVANI, FRANCESCA
2012

Abstract

La ricerca dell’Unità locale di Bologna ha studiato il tema dell’accessibilità alle opportunities presenti sul territorio dell’area metropolitana bolognese in riferimento ad una popolazione particolare, quella che ha abbandonato la città compatta per trasferirsi ed insediarsi nel periurbano: abbiamo scelto, in particolare, nel Comune di Argelato, la frazione di Funo, situata nella pianura ad una decina di chilometri a nord di Bologna ove, analizzando i dati degli spostamenti della popolazione, si è notata una emergenza del fenomeno. Lo studio ha previsto la realizzazione di quindici interviste in profondità rivolte a soggetti che si sono spostati dal comune capoluogo per andare a vivere nella “fascia periurbana”. La griglia di intervista, oltre ai dati di carattere socio-demografico (età, luogo di nascita, professione, composizione della famiglia, titolo di studio), ha indagato ulteriori ambiti tematici: tra essi, da quanto tempo i soggetti si sono trasferiti da Bologna, per quanto tempo hanno abitato a Bologna, la tipologia abitativa di prima e quella presente, il perché si siano trasferiti. La griglia è stata costruita per permettere agli intervistati di precisare le loro definizioni, rispettivamente, di accessibilità, di mobilità e di diffusione urbana. Inoltre si è posto come obiettivo quello di approfondire le motivazioni che hanno spinto i soggetti intervistati a spostarsi da Bologna per trasferirsi a Funo (ed il livello di soddisfazione di tale scelta); una sintesi degli spostamenti e delle possibilità di accesso alle opportunities, in riferimento ad una giornata lavorativa-tipo e ad un weekend-tipo. Infine la stesura di un “bilancio di vantaggi e svantaggi” rispetto all’accessibilità dei servizi per poter comparare la condizione al momento dell’intervista (residenza nella fascia periurbana) rispetto alla condizione precedente (residenza nel comune capoluogo). Il gruppo di riferimento, che volevamo composto prevalentemente da popolazione di genere femminile, è costituito da 15 soggetti: 12 donne e 3 uomini. L’età degli intervistati si colloca fra i 37 e i 62 anni. Complessivamente, e rispetto ai valori delle aree studiate, il livello di istruzione è medio-alto (prevalenza di diploma superiore), mentre, dal punto di vista occupazionale, la maggioranza svolge lavori impiegatizi o piccole attività artigianali o commerciali. In estrema sintesi, ecco quanto i nostri intervistati ci hanno raccontato: si manifesta una certa soddisfazione per la scelta fatta e per la nuova vita, come dice un’intervistata, al confine col sogno. Eppure, a nostro avviso, questa è la funzione manifesta, come direbbe Robert K. Merton, di questi vissuti. Poi, forse, vi è una funzione latente. Al termine del presente contributo verranno posti infatti numerosi interrogativi. Qual è, ad esempio, il livello vero di soddisfazione della scelta compiuta? È davvero contenta della scelta fatta la gente che l’ha fatta? È vero quello che ci dice? Davvero è stato ed è preferibile abbandonare la città compatta per la città diffusa? Ma cos’è, davvero la città diffusa? Cos’è, davvero, il periurbano?
2012
Muoversi in città. Accessibilità e mobilità nella metropoli contemporanea
117
132
Mantovani Francesca
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