Remake, cover, riprese, ri-mediazioni, traduzioni: videogiochi (The Sims) costruiti come reality-show (Grande Fratello), videoclip ispirati alla pittura (Robbie Williams che cita Francis Bacon), opere d’arte costruite sull’arte (l’Ultima Cena di Andy Warhol). Film, come Matrix o Kill Bill, realizzati attraversando stili e generi: scenografie kung-fu, strutture narrative western, immaginario cyberpunk, ritmo da videogame; ma anche film costruiti su ripetizioni e variazioni progressive (Lola corre, Le cinque variazioni). Uno scenario nel quale i dj “mettono le mani” sui dischi (Beastie Boys, dj Shadow), la musica elettronica rilegge la salsa, Miles Davis muta nell’ambient, e, contemporaneamente al ritorno alle origini di Let It Be, il cut-up letterario diventa mash-up musicale. Questa raccolta di saggi propone una riflessione sulle nuove forme di testualità mediatica, con un’attenzione particolare alle “pratiche di replicabilità” che stanno alla base di molti ibridi trans-testuali, per i quali non bastano le tradizionali categorie di genere. È un viaggio visivo e sonoro attraverso le diffuse pratiche estetiche di ricombinazione e remix, manipolazione, ripetizione e ipercomposizione, alla ricerca dei meccanismi sociosemiotici che le regolano e le producono.
Remix-Remake: pratiche di replicabilità
DUSI, NICOLA MARIA;SPAZIANTE, LUCIO
2006
Abstract
Remake, cover, riprese, ri-mediazioni, traduzioni: videogiochi (The Sims) costruiti come reality-show (Grande Fratello), videoclip ispirati alla pittura (Robbie Williams che cita Francis Bacon), opere d’arte costruite sull’arte (l’Ultima Cena di Andy Warhol). Film, come Matrix o Kill Bill, realizzati attraversando stili e generi: scenografie kung-fu, strutture narrative western, immaginario cyberpunk, ritmo da videogame; ma anche film costruiti su ripetizioni e variazioni progressive (Lola corre, Le cinque variazioni). Uno scenario nel quale i dj “mettono le mani” sui dischi (Beastie Boys, dj Shadow), la musica elettronica rilegge la salsa, Miles Davis muta nell’ambient, e, contemporaneamente al ritorno alle origini di Let It Be, il cut-up letterario diventa mash-up musicale. Questa raccolta di saggi propone una riflessione sulle nuove forme di testualità mediatica, con un’attenzione particolare alle “pratiche di replicabilità” che stanno alla base di molti ibridi trans-testuali, per i quali non bastano le tradizionali categorie di genere. È un viaggio visivo e sonoro attraverso le diffuse pratiche estetiche di ricombinazione e remix, manipolazione, ripetizione e ipercomposizione, alla ricerca dei meccanismi sociosemiotici che le regolano e le producono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.