Il saggio analizza il rapporto del Partito comunista italiano nei confronti della televisione nei vent’anni (1954-73) che seguirono l’avvio delle trasmissioni in Italia, ricostruendo le principali tappe del controverso itinerario che, tra il 1954 e il 1973, condusse il Pci dal «pregiudizio apocalittico» iniziale nei confronti di un mezzo «americano» (accusato di manipolare le coscienze dei cittadini silenziandone le rivendicazioni e alimentando mali antichi quali «passività e ignavia, fatalismo e soggezione») a una progressiva richiesta di cittadinanza all’interno dell’ente radiotelevisivo.

Il Pci e la televisione nella società dei consumi (1954-1973)

BRIZZI, RICCARDO
2013

Abstract

Il saggio analizza il rapporto del Partito comunista italiano nei confronti della televisione nei vent’anni (1954-73) che seguirono l’avvio delle trasmissioni in Italia, ricostruendo le principali tappe del controverso itinerario che, tra il 1954 e il 1973, condusse il Pci dal «pregiudizio apocalittico» iniziale nei confronti di un mezzo «americano» (accusato di manipolare le coscienze dei cittadini silenziandone le rivendicazioni e alimentando mali antichi quali «passività e ignavia, fatalismo e soggezione») a una progressiva richiesta di cittadinanza all’interno dell’ente radiotelevisivo.
2013
Consumi e politica nell'Italia repubblicana
105
128
Riccardo Brizzi
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/154621
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact