“Il ratto d’Europa. Per un’archeologia dei saperi comunitari” è un progetto teatrale, di carattere marcatamente sperimentale, di cui Claudio Longhi è stato ideatore e regista, coprodotto da due dei maggiori teatri pubblici italiani (Emilia Romagna Teatro Fondazione e Associazione Teatro di Roma) con il patrocinio del Parlamento Europeo e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Il progetto si articola in due fasi parallele e indipendenti: “Il ratto d’Europa. Per un’archeologia dei saperi comunitari. Parte prima: Modena” (sviluppata e conclusasi nel periodo 20 ottobre 2012-19 maggio 2013) e “Il ratto d’Europa. Per un’archeologia dei saperi comunitari. Parte seconda: Roma” (destinata a compiersi nel periodo 9 novembre 2013-11 maggio 2013). Sia nella fase modenese che in quella romana, il progetto, concepito per tentare un esperimento di teatralizzazione urbana e di ripensamento della funzione dell’esperienza scenica in seno alla normale articolazione della vita socio-culturale di una comunità cittadina attraverso un’interrogazione sul tema dei fondamenti dell’identità europea, è strutturato in due tempi: 1) percorso di avvicinamento; 2) messa in scena di uno spettacolo. Durante il percorso di avvicinamento, mediante una serie di attività laboratoriali e proposte artistico-culturali di varia natura, la comunità urbana individuata come campo di sperimentazione produce una drammaturgia; nel secondo tempo del progetto, la partitura così elaborata viene invece messa in scena nello spettacolo finale. Detto spettacolo, sia a Modena che a Roma, viene allestito con il concorso di una compagnia di attori professionisti, parte attiva nella gestione dell’intero progetto (compreso il percorso di avvicinamento), e con il parallelo coinvolgimento di un folto “coro” di cittadini non professionisti strutturati in più gruppi (coro propriamente detto, ensemble musicale, gruppo sportivo…). Su di un piano strettamente teatrologico, tra i moventi essenziali del progetto va annoverata la volontà di interrogarsi sul fenomeno della post-regia e sulla nuova definizione dello statuto dell’attore sulla scena contemporanea. “Il ratto d’Europa/Modena” ha preso l’avvio con il gioco urbano “Ludoeuropa: storie modenesi sul vecchio continente” il 20 ottobre 2012, presso il Teatro delle Passioni di Modena, e si è sostanziato in una lunga rassegna di conferenze, letture, mises en espace, concerti, mostre, giochi urbani, eventi sportivi e altre manifestazioni di varia natura, abbinato a venticinque laboratori – vasta rete di iniziative di cui l’allegato programma riporta l’elenco dettagliato. Lo spettacolo finale, di cui Claudio Longhi ha curato la regia, ha debuttato presso il Teatro Storchi di Modena il 9 maggio del 2012 ed è rimasto in replica fino al 19 maggio. A partire dal mito fondativo del ratto d’Europa, la drammaturgia elaborata dai cittadini di Modena è stata strutturata come un’inchiesta a prove per la rifondazione dell’identità europea (modello “Giochi senza frontiere”), articolato in dieci sequenze: Strade, Viaggi, Lingue, Muri-mura-confini, Guerre, Intervista, Bandi UE, Euromiti, Cucina economica, Sport. Pur rispecchiando le stesse finalità, “Il ratto d’Europa/Roma” è pensato come prodotto di ricerca di natura performativa totalmente autonomo dalla costola modenese del progetto.

Il ratto d'Europa. Per un'archeologia dei saperi comunitari. Parte prima: Modena

LONGHI, CLAUDIO
2013

Abstract

“Il ratto d’Europa. Per un’archeologia dei saperi comunitari” è un progetto teatrale, di carattere marcatamente sperimentale, di cui Claudio Longhi è stato ideatore e regista, coprodotto da due dei maggiori teatri pubblici italiani (Emilia Romagna Teatro Fondazione e Associazione Teatro di Roma) con il patrocinio del Parlamento Europeo e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Il progetto si articola in due fasi parallele e indipendenti: “Il ratto d’Europa. Per un’archeologia dei saperi comunitari. Parte prima: Modena” (sviluppata e conclusasi nel periodo 20 ottobre 2012-19 maggio 2013) e “Il ratto d’Europa. Per un’archeologia dei saperi comunitari. Parte seconda: Roma” (destinata a compiersi nel periodo 9 novembre 2013-11 maggio 2013). Sia nella fase modenese che in quella romana, il progetto, concepito per tentare un esperimento di teatralizzazione urbana e di ripensamento della funzione dell’esperienza scenica in seno alla normale articolazione della vita socio-culturale di una comunità cittadina attraverso un’interrogazione sul tema dei fondamenti dell’identità europea, è strutturato in due tempi: 1) percorso di avvicinamento; 2) messa in scena di uno spettacolo. Durante il percorso di avvicinamento, mediante una serie di attività laboratoriali e proposte artistico-culturali di varia natura, la comunità urbana individuata come campo di sperimentazione produce una drammaturgia; nel secondo tempo del progetto, la partitura così elaborata viene invece messa in scena nello spettacolo finale. Detto spettacolo, sia a Modena che a Roma, viene allestito con il concorso di una compagnia di attori professionisti, parte attiva nella gestione dell’intero progetto (compreso il percorso di avvicinamento), e con il parallelo coinvolgimento di un folto “coro” di cittadini non professionisti strutturati in più gruppi (coro propriamente detto, ensemble musicale, gruppo sportivo…). Su di un piano strettamente teatrologico, tra i moventi essenziali del progetto va annoverata la volontà di interrogarsi sul fenomeno della post-regia e sulla nuova definizione dello statuto dell’attore sulla scena contemporanea. “Il ratto d’Europa/Modena” ha preso l’avvio con il gioco urbano “Ludoeuropa: storie modenesi sul vecchio continente” il 20 ottobre 2012, presso il Teatro delle Passioni di Modena, e si è sostanziato in una lunga rassegna di conferenze, letture, mises en espace, concerti, mostre, giochi urbani, eventi sportivi e altre manifestazioni di varia natura, abbinato a venticinque laboratori – vasta rete di iniziative di cui l’allegato programma riporta l’elenco dettagliato. Lo spettacolo finale, di cui Claudio Longhi ha curato la regia, ha debuttato presso il Teatro Storchi di Modena il 9 maggio del 2012 ed è rimasto in replica fino al 19 maggio. A partire dal mito fondativo del ratto d’Europa, la drammaturgia elaborata dai cittadini di Modena è stata strutturata come un’inchiesta a prove per la rifondazione dell’identità europea (modello “Giochi senza frontiere”), articolato in dieci sequenze: Strade, Viaggi, Lingue, Muri-mura-confini, Guerre, Intervista, Bandi UE, Euromiti, Cucina economica, Sport. Pur rispecchiando le stesse finalità, “Il ratto d’Europa/Roma” è pensato come prodotto di ricerca di natura performativa totalmente autonomo dalla costola modenese del progetto.
2013
C. Longhi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/154525
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