La France et la Mediterranée de De Gaulle à Sarkozy

L’intervento affronta il ruolo delle relazioni franco-mediterranee nella seconda metà del Novecento. L’intervento di Riccardo Brizzi, in particolare, si concentra sulla dimensione politica interna, analizzando il ruolo centrale svolto dalla politica mediterranea di Parigi per legittimare la leadership presidenziale di de Gaulle e Sarkozy. Il saggio sottolinea il ruolo centrale avuto dalla questione algerina, a partire dal 1958, non solo nell’accreditare la figura del Generale de Gaulle ma nel definire i parametri stessi della legittimazione politica e contribuendo a dare forma alla ambigua carta del 1958. Se tra le diverse «letture» possibili del testo costituzionale ad affermarsi è stata quella «presidenzialista» questo è avvenuto in primo luogo per il fatto che l’agenda politica francese, tra il 1958 e il 1962, è stata dominata dall’emergenza algerina che, mettendo in gioco la salvaguardia dell’integrità e dell’indipendenza nazionale rientrava di diritto all’interno del cosiddetto «domaine réservé» presidenziale. A quasi cinquant’anni dall’avvio della V Repubblica, l’elezione di Nicolas Sarkozy all’Eliseo in un momento di profonda crisi politica e identitaria del paese che ha accompagnato il crepuscolo dell’era Chirac, ha riportato al centro dell’agenda politica le relazioni franco-mediterranee (in particolare lanciando l’ambizioso progetto dell’«Unione per il Mediterraneo») nel tentativo non solo di rilanciare l’immagine di Parigi sulla scena internazionale ma anche di riaffermare la centralità del ruolo presidenziale all’interno del quadro istituzionale. Gli ostacoli incontrati nell’applicazione concreta di questa strategia – di cui lo stallo dell’Unione per il Mediterraneo è l’emblema – sottolineano le difficoltà di un leader e il possibile esaurimento di un progetto politico che nel 2007 era stato salutato con grande entusiasmo da una nazione che vive con crescente preoccupazione lo spettro del declino.