Il progetto Adolescenti stranieri, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna come parte del Programma Lotta all’Aids e Medicina Penitenziaria (2009-2011), in collaborazione con gli Spazi Giovani Azienda USL di Bologna. Il Piano sociale e sanitario della Regione Emilia Romagna anno 2008-2010 nella sezione dedicata ai giovani ha sottolineato due elementi cruciali per la programmazione dei Servizi e degli interventi rivolti agli adolescenti. Da una parte si evidenzia la necessità di predisporre percorsi assistenziali e progetti al fine di raggiungere soprattutto le fasce giovanili a maggior rischio e, dall’altra parte, di segnala come stiano cambiando le caratteristiche e i bisogni della popolazione giovanile, caratterizzata da una crescente presenza di adolescenti stranieri. In linea con tali indicazioni gli Spazi Giovani dell’Azienda USL di Bologna negli anni 2005-2008 hanno realizzato all’interno del Progetto unico di Prevenzione AIDS una ricerca-azione con l’obiettivo di conoscere i comportamenti a rischio e gli stili di vita di un campione di adolescenti di Bologna e provincia, al fine di realizzare interventi mirati e rispondenti ai bisogni della popolazione di riferimento e di potenziare gli interventi informativi/educativi rivolti ai giovani sui comportamenti a rischio, estendendo il target agli adolescenti del contesto extrascolastico. A partire da questi dati, si è avvertita la necessità di avere maggiori elementi di conoscenza relativi ai giovani adolescenti di origine straniera e ai loro comportamenti in campo sessuale. Per questa ragione il progetto "Adolescenti stranieri", proposto dagli Spazi Giovani della Azienda USL di Bologna, è stato promosso e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Il progetto si è connotato come una ricerca/azione specifica rivolta agli adolescenti stranieri, attraverso la metodologia della ricerca partecipata, che prevede il coinvolgimento degli operatori e degli adolescenti, per definire gli obiettivi specifici della ricerca e gli strumenti più adatti per realizzarla e per individuare le strategie più idonee a raggiungere gli obiettivi di salute. Dopo una prima fase esplorativa, il progetto ha previsto 3 fasi di ricerca complementari ed interdipendenti: 1) Ricerca quantitativa finalizzata a ricostruire il profilo degli adolescenti, italiani e stranieri, a Bologna e provincia, conoscere i loro comportamenti in campo sessuale, valutare i fattori di rischio e i fattori di protezione 2) ricerca qualitativa, condotta con metodologia etnografica, finalizzata a ricostruire pratiche, rappresentazioni e immaginari degli adolescenti stranieri relativi alla sessualità e alla corporeità da una prospettiva generazionale e di genere; c) fase di azione/intervento, finalizzata a raggiungere gli adolescenti maggiormente vulnerabili e intervenire nei loro contesti di vita, potenziando le funzioni di prossimità dei servizi e attraverso percorsi di peer-education attivati nei corsi di formazione professionale a Bologna. Conoscere più in profondità le caratteristiche di questi adolescenti, valutare i fattori di rischio e i fattori di protezione può consentire la costruzione di percorsi mirati al benessere e fornire strumenti per la gestione del rischio, probabilmente diversi da quelli da tempo utilizzati nei contesti scolastici.

Adolescenti stranieri

TARABUSI, FEDERICA
2011

Abstract

Il progetto Adolescenti stranieri, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna come parte del Programma Lotta all’Aids e Medicina Penitenziaria (2009-2011), in collaborazione con gli Spazi Giovani Azienda USL di Bologna. Il Piano sociale e sanitario della Regione Emilia Romagna anno 2008-2010 nella sezione dedicata ai giovani ha sottolineato due elementi cruciali per la programmazione dei Servizi e degli interventi rivolti agli adolescenti. Da una parte si evidenzia la necessità di predisporre percorsi assistenziali e progetti al fine di raggiungere soprattutto le fasce giovanili a maggior rischio e, dall’altra parte, di segnala come stiano cambiando le caratteristiche e i bisogni della popolazione giovanile, caratterizzata da una crescente presenza di adolescenti stranieri. In linea con tali indicazioni gli Spazi Giovani dell’Azienda USL di Bologna negli anni 2005-2008 hanno realizzato all’interno del Progetto unico di Prevenzione AIDS una ricerca-azione con l’obiettivo di conoscere i comportamenti a rischio e gli stili di vita di un campione di adolescenti di Bologna e provincia, al fine di realizzare interventi mirati e rispondenti ai bisogni della popolazione di riferimento e di potenziare gli interventi informativi/educativi rivolti ai giovani sui comportamenti a rischio, estendendo il target agli adolescenti del contesto extrascolastico. A partire da questi dati, si è avvertita la necessità di avere maggiori elementi di conoscenza relativi ai giovani adolescenti di origine straniera e ai loro comportamenti in campo sessuale. Per questa ragione il progetto "Adolescenti stranieri", proposto dagli Spazi Giovani della Azienda USL di Bologna, è stato promosso e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Il progetto si è connotato come una ricerca/azione specifica rivolta agli adolescenti stranieri, attraverso la metodologia della ricerca partecipata, che prevede il coinvolgimento degli operatori e degli adolescenti, per definire gli obiettivi specifici della ricerca e gli strumenti più adatti per realizzarla e per individuare le strategie più idonee a raggiungere gli obiettivi di salute. Dopo una prima fase esplorativa, il progetto ha previsto 3 fasi di ricerca complementari ed interdipendenti: 1) Ricerca quantitativa finalizzata a ricostruire il profilo degli adolescenti, italiani e stranieri, a Bologna e provincia, conoscere i loro comportamenti in campo sessuale, valutare i fattori di rischio e i fattori di protezione 2) ricerca qualitativa, condotta con metodologia etnografica, finalizzata a ricostruire pratiche, rappresentazioni e immaginari degli adolescenti stranieri relativi alla sessualità e alla corporeità da una prospettiva generazionale e di genere; c) fase di azione/intervento, finalizzata a raggiungere gli adolescenti maggiormente vulnerabili e intervenire nei loro contesti di vita, potenziando le funzioni di prossimità dei servizi e attraverso percorsi di peer-education attivati nei corsi di formazione professionale a Bologna. Conoscere più in profondità le caratteristiche di questi adolescenti, valutare i fattori di rischio e i fattori di protezione può consentire la costruzione di percorsi mirati al benessere e fornire strumenti per la gestione del rischio, probabilmente diversi da quelli da tempo utilizzati nei contesti scolastici.
2011
2009
Federica Tarabusi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/154391
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