Il ritratto, l'estrazione dei contenuti visionari della scrittura, le implicazioni psichiche dei gesti estetici e di quelli biografici, la ricomposizione della storia teatrale a partire dalle traiettorie umane dei teatranti, sono i principali strumenti metodologici e, al contempo, espressivi, che consentono a Puppa di attraversare indenne ideologismi e problematiche teoriche, traendone, anzi, conoscenze riferibili al turbinoso coacervo pulsionale e intellettivo che determina l'agire umano e persiste poi nelle opere realizzate. Per queste ragioni, la dimensione accademica e scientifica di Puppa storico del teatro non si contrappone alla molteplice creatività di Puppa dramaturg e performer. Tutto all'opposto, la prepara, la alimenta, le offre di scorcio soluzioni, idee, materiali e prospettive. Studi storici e drammaturgie non sono, qui, sviluppi paralleli e distanziati dei diversi aspetti d'una stessa personalità. Certo, in parte si tratta anche di questo: lo studio storico richiede infatti un'aderenza al documento e al dato, che non è altrettanto implicata dai movimenti dell'invenzione drammatica. Però, al di sotto delle inevitabili differenze di metodo e di stile che separano il “saggio” dal “dramma”, i due macro-filoni dell'opera di Puppa reagiscono a uno stesso bisogno di cogliere nel vivere dei singoli e nella storia le fonti dell'agire. E cioè l'attività di archetipi, che si rendono suscettibili di traduzione verbale allorché il ricercatore narra il proprio processo conoscitivo – ed è questo il caso dello studio storico – o si abbandona all'empatia della scoperta – ed è il caso della scrittura drammatica. Più che completarsi (come si dice con formula di comodo), l'opera storiografica e quella drammaturgica di Paolo Puppa si problematizzano e scontornano, evidenziando, l'una nell'altra, contesti imprevisti e nascosti, che ne rimettono i circolazione acquisizioni scientifiche e contenuti espressivi. Così la riattivazione personali degli archetipi infiltra l'analisi storica, e quest'ultima contestualizza la drammaturgie scaturita dalla prima.

Gerardo Guccini (2012). Parola-corpo-suono. Intorno a Paolo Puppa e ai teatri del monologo. Corazzano : Titivillus edizioni.

Parola-corpo-suono. Intorno a Paolo Puppa e ai teatri del monologo

GUCCINI, GERARDO
2012

Abstract

Il ritratto, l'estrazione dei contenuti visionari della scrittura, le implicazioni psichiche dei gesti estetici e di quelli biografici, la ricomposizione della storia teatrale a partire dalle traiettorie umane dei teatranti, sono i principali strumenti metodologici e, al contempo, espressivi, che consentono a Puppa di attraversare indenne ideologismi e problematiche teoriche, traendone, anzi, conoscenze riferibili al turbinoso coacervo pulsionale e intellettivo che determina l'agire umano e persiste poi nelle opere realizzate. Per queste ragioni, la dimensione accademica e scientifica di Puppa storico del teatro non si contrappone alla molteplice creatività di Puppa dramaturg e performer. Tutto all'opposto, la prepara, la alimenta, le offre di scorcio soluzioni, idee, materiali e prospettive. Studi storici e drammaturgie non sono, qui, sviluppi paralleli e distanziati dei diversi aspetti d'una stessa personalità. Certo, in parte si tratta anche di questo: lo studio storico richiede infatti un'aderenza al documento e al dato, che non è altrettanto implicata dai movimenti dell'invenzione drammatica. Però, al di sotto delle inevitabili differenze di metodo e di stile che separano il “saggio” dal “dramma”, i due macro-filoni dell'opera di Puppa reagiscono a uno stesso bisogno di cogliere nel vivere dei singoli e nella storia le fonti dell'agire. E cioè l'attività di archetipi, che si rendono suscettibili di traduzione verbale allorché il ricercatore narra il proprio processo conoscitivo – ed è questo il caso dello studio storico – o si abbandona all'empatia della scoperta – ed è il caso della scrittura drammatica. Più che completarsi (come si dice con formula di comodo), l'opera storiografica e quella drammaturgica di Paolo Puppa si problematizzano e scontornano, evidenziando, l'una nell'altra, contesti imprevisti e nascosti, che ne rimettono i circolazione acquisizioni scientifiche e contenuti espressivi. Così la riattivazione personali degli archetipi infiltra l'analisi storica, e quest'ultima contestualizza la drammaturgie scaturita dalla prima.
2012
Cronache venete
5
30
Gerardo Guccini (2012). Parola-corpo-suono. Intorno a Paolo Puppa e ai teatri del monologo. Corazzano : Titivillus edizioni.
Gerardo Guccini
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