Negli anni Trenta dell'Ottocento in alcuni grandi teatri istituzionali europei fioriscono balletti in grado di raccogliere e fare precipitare in una forma visibile istanze che percorrono, proprio in quegli anni, diversi ambiti della cultura, della società, del sentire, consolidando e facendo diventare norma un certo modo di trovare temi e personaggi, di strutturare tessuti drammaturgici, di costruire il mondo in cui l'azione si svolgerà, di danzare. Il danzatore, capace di azioni sorprendenti, abita i mondi proposti dalla “magnifica evasione” offerta dal balletto e ne è al tempo stesso creatore primo. Lo stesso corpo messo in scena dal balletto è un corpo meraviglioso, una fonte di fascinazione, una presenza 'altra', e può quindi essere porta di accesso a un mondo fantastico. Il fantastico si annuncia sul palcoscenico dell'Opéra di Parigi con il Ballet des nonnes inserito nell'opera lirica Robert le diable (1831) e dilaga con il “ballet fantastique” La Sylphide (1832), che debutta a pochi mesi di distanza, aprendo una fase davvero nuova per la danza teatrale. Le coreografie di La Sylphide, come quelle del Ballet des nonnes, vengono ideate da Filippo Taglioni e nascono sul corpo allungato e ossuto della figlia. Proprio con il ruolo della badessa che esce dal proprio sepolcro avvolta in un bianco e lungo saio e soprattutto con quello della vaporosa creatura aerea che trascina fuori dalla banale realtà il giovanotto di cui è innamorata Marie Taglioni trova il proprio avatar.

Elena Cervellati (2013). Incorporare il fantastico: Marie Taglioni. Roma : Bulzoni.

Incorporare il fantastico: Marie Taglioni

CERVELLATI, ELENA
2013

Abstract

Negli anni Trenta dell'Ottocento in alcuni grandi teatri istituzionali europei fioriscono balletti in grado di raccogliere e fare precipitare in una forma visibile istanze che percorrono, proprio in quegli anni, diversi ambiti della cultura, della società, del sentire, consolidando e facendo diventare norma un certo modo di trovare temi e personaggi, di strutturare tessuti drammaturgici, di costruire il mondo in cui l'azione si svolgerà, di danzare. Il danzatore, capace di azioni sorprendenti, abita i mondi proposti dalla “magnifica evasione” offerta dal balletto e ne è al tempo stesso creatore primo. Lo stesso corpo messo in scena dal balletto è un corpo meraviglioso, una fonte di fascinazione, una presenza 'altra', e può quindi essere porta di accesso a un mondo fantastico. Il fantastico si annuncia sul palcoscenico dell'Opéra di Parigi con il Ballet des nonnes inserito nell'opera lirica Robert le diable (1831) e dilaga con il “ballet fantastique” La Sylphide (1832), che debutta a pochi mesi di distanza, aprendo una fase davvero nuova per la danza teatrale. Le coreografie di La Sylphide, come quelle del Ballet des nonnes, vengono ideate da Filippo Taglioni e nascono sul corpo allungato e ossuto della figlia. Proprio con il ruolo della badessa che esce dal proprio sepolcro avvolta in un bianco e lungo saio e soprattutto con quello della vaporosa creatura aerea che trascina fuori dalla banale realtà il giovanotto di cui è innamorata Marie Taglioni trova il proprio avatar.
2013
La meraviglia e la paura. Il fantastico nel teatro europeo (1750-1950)
221
238
Elena Cervellati (2013). Incorporare il fantastico: Marie Taglioni. Roma : Bulzoni.
Elena Cervellati
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/154188
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact