Il presente programma di ricerca industriale nasce per creare la possibilità di offrire al mercato automobilistico nuove “finte pelli” per l’interno auto in materiale polimerico e con caratteristiche tecniche ed estetiche notevolmente migliori di quelle attualmente presenti sul mercato. Il settore automotive, infatti, chiede oggi di sostituire completamente l’utilizzo della pelle per utilizzare sempre più mono-materiali che ne favoriscono lo smaltimento finale ed al tempo stesso diminuiscano le emissioni in atmosfera legate al ciclo completo della pelle. Legato all’andamento del mercato attuale, inoltre, tra le richieste legate ai nuovi materiali non va esclusa l’importanza di avere un costo unitario sempre più contenuto. Attualmente lo stato dell’arte è definito dalle correnti specifiche dei maggiori produttori auto mondiali. Vulcaflex è impegnata oggi a consolidare la posizione di co-leader su molti prodotti ed applicazioni auto e sviluppare il mercato americano, con obiettivi di una ambiziosa internazionalizzazione nel lungo termine. Obiettivi fondanti sulle proprie capacità di: ‐ soddisfare ed anticipare le richieste dei clienti con la migliore e più competitiva soluzione tecnicocommerciale; ‐ puntare fortemente e trasferire il know-how dell’Italian style dei propri prodotti; ‐ assistere e supportare i clienti nelle decisioni tecniche e stilistiche. Per queste ragioni e per proseguire la propria propensione all’innovazione, l’azienda ha intenzione di avviare una ricerca mirata alla ideazione ed allo sviluppo di materiali che favoriscano i seguenti aspetti: 1. incremento dell’utilizzo di materie prime provenienti da fonti rinnovabili e riciclate; 2. ottimizzazione dei processi produttivi per la riduzione delle emissioni e degli scarti di lavorazione; 3. sviluppo di un manufatto finale completamente riciclabile; 4. esenzione da allergeni e sostanze pericolose oltre le minime richieste normative; 5. sensibile riduzione delle emissioni e degli odori all’interno dell’auto per renderne più piacevole e sicura la permanenza al loro interno; 6. incremento della resistenza alla macchiatura con la garanzia di una maggiore pulibilità; 7. ottimizzazione delle superfici del manufatto finale con l’obiettivo di renderle più piacevoli al tatto e molto simili alla pelle; 8. eliminazione delle fonti di rumore dovute alle frizioni dei vari componenti; 9. formulazione del materiale tale da garantire maggiore sicurezza sotto l’aspetto della resistenza alla fiamma e/o allo sviluppo di gas tossici in caso di incendio. In sostanza l’obiettivo principale del programma di ricerca industriale e sviluppo sperimentale è quello di industrializzazione e realizzare in fase prototipale finte pelli in materiale polimerico per il settore degli interni auto, ecosostenibili e con caratteristiche tecniche sensibilmente migliori rispetto allo stato attuale del mercato come indicato brevemente in precedenza. Tutto ciò utilizzando, come principali tecnologie di trasformazione, la spalmatura su carta e la calandratura. L’automobile rappresenta oggi il mezzo di locomozione più comune per il trasporto: la si usa per lavoro, studio, impegni famigliari, tempo libero, vacanze, ecc. La permanenza all’interno del veicolo rappresenta, quindi, una parte rilevante del nostro tempo. Questo implica che la sensibilità del costruttore e del singolo fornitore degli interni dell’auto deve garantire sempre più elevate condizioni di sicurezza ma anche di comodità e piacere. Tutto ciò tradotto con riferimento ai materiali di rivestimento significa: - minimizzare le emissioni nocive legate all’utilizzo di plastificanti o solventi, riducendo la componente VOC (volatile organic compounds);- sviluppare un materiale autoestinguente eliminando la presenza di triossido di antimonio come additivo antifiamma e la presenza di solventi residui; - garantire una superficie flessibile, resistente alla macchiatura e facilmente pulibile; - migliorare la sensazione tattile degli interni per simulare l’effetto della pelle; - ridurre la rumorosità legata alla frizione fra i componenti plastici, nell’ottica di un mercato sempre più diretto verso la produzione di autoveicoli con alimentazione elettrica o ibrida; - garantire il rispetto dei capitolati automobilistici mondiali per quanto riguarda le caratteristiche tecniche. Nella fase iniziale il principale problema da affrontare sarà la ricerca di nuove materie prime ottenute da fonti rinnovabili e riciclate. Indispensabile sarà in quest’ottica la collaborazione sia con particolari fornitori individuati per lo sviluppo dei nuovi materiali avvalendosi della esperienza di Vulcaflex sia e soprattutto con il Centro Interdipartimentale per la Ricerca Industriale dell’Università di Bologna che opera nei settori della Meccanica Avanzata e dei Materiali – in breve CIRI MAM – struttura creata dall’Università di Bologna nell’ambito del progetto Tecnopoli, sviluppato dalla Regione Emilia Romagna, con un ampio spettro di competenze che vanno dall’automazione alla meccanica delle macchine, dalle tecnologie produttive ai materiali, alla tossicologia. Competenze che risultano essenziali in tutto l’ambito del progetto. Il requisito fondamentale da valutare nell’ambito del progetto per i materiali oggetto del programma, oltre alle caratteristiche già citate, sarà l’idoneità ad essere processati con le relative tecnologie di trasformazione ovvero spalmatura, calandratura, stampa e goffratura. Sarà necessaria una fase prettamente di laboratorio per la verifica delle caratteristiche chimico-fisiche dei formulati ideati e studiati in collaborazione con i partners del progetto, che dovranno soddisfare le specifiche e le proprietà individuate in collaborazione con il CIRI MAM. Seguirà una fase prototipale attraverso un impianto pilota. Tale fase risulterà estremamente importante per testare ed avere un feedback immediato e diretto dell’efficacia dei nuovi formulati su scala semi-industriale. I materiali prodotti dovranno essere validati da potenziali clienti del settore automotive (casa costruttrici) che avranno il compito di: - realizzare pezzi finiti; - valutarne la lavorabilità sulle linee di produzione specifiche; - analizzare le caratteristiche chimico/fisiche del pezzo confezionato; - verificare il rispetto delle specifiche tecniche del prodotto finito (rispetto alla sola foglia da prodotta). È previsto un adeguamento della tecnologia aziendale di trasformazione con un sistema eco-sostenibile. La riduzione di emissioni, infatti, si inquadra nel progetto non solo nell’ottica della materia prima singola, ma anche nel rispetto dell’ambiente attraverso il recupero del residuo di lavorazione con relativo distillatore ed il riciclo dello scarto di lavorazione. In questo contesto, si potrà ottenere un significativo aumento della sicurezza sul lavoro anche in ambito aziendale, obbiettivo sempre voluto e perseguito costantemente nel tempo dalla Società. Per riduzione il VOC infatti, oltre ad utilizzare materie prime meno tossiche in cui il contenuto di solvente o ftalati dovrà essere ridotto, bisognerà lavorare sull’efficienza del processo di asciugatura migliorando la resa dei forni ed altre parti del processo per l’industrializzazione. I risultati attesi sono, dunque, sono: 1. ottenimento di una finta pelle in materiale polimerico con caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche paragonabili ed ulteriormente migliorate rispetto agli standard attuali, ottenute dalla lavorazione di materie prime, in parte importante, da fonti rinnovabili e riciclate; 2. impatto ambientale sensibilmente contenuto rispetto ai materiali attualmente lavorati sia per i processi produttivi Vulcaflex che quelli dei costruttori di autovetture; 3. sviluppo ed utilizzo di materiali esenti da metalli pesanti e con basso contenuto di VOC; 4. trasformazione con produttività compatibile con le aspettative economiche; 5. ampliamento della gamma dei prodotti e maggior possibilità di penetrazione sul mercato mondiale (americano in particolare); 6. incremento dei volumi di vendita con relativo aumento della competitività; 7. incremento del know-how aziendale con particolare riferimento ai materiali provenienti da fonti rinnovabili ed a pelli sintetiche più sicure, con prestazioni paragonabili alle pelli e con basso contenuto di VOC; 8. incremento della capacità produttiva e del potenziale tecnico e di ricerca attraverso l’inserimento di nuovo personale grazie ai risultati del progetto di ricerca.
Loris Giorgini (2012). Ideazione e sviluppo di innovative finte pelli ecosostenibili ad alte prestazioni e competitività per il settore degli interni auto.
Ideazione e sviluppo di innovative finte pelli ecosostenibili ad alte prestazioni e competitività per il settore degli interni auto
GIORGINI, LORIS
2012
Abstract
Il presente programma di ricerca industriale nasce per creare la possibilità di offrire al mercato automobilistico nuove “finte pelli” per l’interno auto in materiale polimerico e con caratteristiche tecniche ed estetiche notevolmente migliori di quelle attualmente presenti sul mercato. Il settore automotive, infatti, chiede oggi di sostituire completamente l’utilizzo della pelle per utilizzare sempre più mono-materiali che ne favoriscono lo smaltimento finale ed al tempo stesso diminuiscano le emissioni in atmosfera legate al ciclo completo della pelle. Legato all’andamento del mercato attuale, inoltre, tra le richieste legate ai nuovi materiali non va esclusa l’importanza di avere un costo unitario sempre più contenuto. Attualmente lo stato dell’arte è definito dalle correnti specifiche dei maggiori produttori auto mondiali. Vulcaflex è impegnata oggi a consolidare la posizione di co-leader su molti prodotti ed applicazioni auto e sviluppare il mercato americano, con obiettivi di una ambiziosa internazionalizzazione nel lungo termine. Obiettivi fondanti sulle proprie capacità di: ‐ soddisfare ed anticipare le richieste dei clienti con la migliore e più competitiva soluzione tecnicocommerciale; ‐ puntare fortemente e trasferire il know-how dell’Italian style dei propri prodotti; ‐ assistere e supportare i clienti nelle decisioni tecniche e stilistiche. Per queste ragioni e per proseguire la propria propensione all’innovazione, l’azienda ha intenzione di avviare una ricerca mirata alla ideazione ed allo sviluppo di materiali che favoriscano i seguenti aspetti: 1. incremento dell’utilizzo di materie prime provenienti da fonti rinnovabili e riciclate; 2. ottimizzazione dei processi produttivi per la riduzione delle emissioni e degli scarti di lavorazione; 3. sviluppo di un manufatto finale completamente riciclabile; 4. esenzione da allergeni e sostanze pericolose oltre le minime richieste normative; 5. sensibile riduzione delle emissioni e degli odori all’interno dell’auto per renderne più piacevole e sicura la permanenza al loro interno; 6. incremento della resistenza alla macchiatura con la garanzia di una maggiore pulibilità; 7. ottimizzazione delle superfici del manufatto finale con l’obiettivo di renderle più piacevoli al tatto e molto simili alla pelle; 8. eliminazione delle fonti di rumore dovute alle frizioni dei vari componenti; 9. formulazione del materiale tale da garantire maggiore sicurezza sotto l’aspetto della resistenza alla fiamma e/o allo sviluppo di gas tossici in caso di incendio. In sostanza l’obiettivo principale del programma di ricerca industriale e sviluppo sperimentale è quello di industrializzazione e realizzare in fase prototipale finte pelli in materiale polimerico per il settore degli interni auto, ecosostenibili e con caratteristiche tecniche sensibilmente migliori rispetto allo stato attuale del mercato come indicato brevemente in precedenza. Tutto ciò utilizzando, come principali tecnologie di trasformazione, la spalmatura su carta e la calandratura. L’automobile rappresenta oggi il mezzo di locomozione più comune per il trasporto: la si usa per lavoro, studio, impegni famigliari, tempo libero, vacanze, ecc. La permanenza all’interno del veicolo rappresenta, quindi, una parte rilevante del nostro tempo. Questo implica che la sensibilità del costruttore e del singolo fornitore degli interni dell’auto deve garantire sempre più elevate condizioni di sicurezza ma anche di comodità e piacere. Tutto ciò tradotto con riferimento ai materiali di rivestimento significa: - minimizzare le emissioni nocive legate all’utilizzo di plastificanti o solventi, riducendo la componente VOC (volatile organic compounds);- sviluppare un materiale autoestinguente eliminando la presenza di triossido di antimonio come additivo antifiamma e la presenza di solventi residui; - garantire una superficie flessibile, resistente alla macchiatura e facilmente pulibile; - migliorare la sensazione tattile degli interni per simulare l’effetto della pelle; - ridurre la rumorosità legata alla frizione fra i componenti plastici, nell’ottica di un mercato sempre più diretto verso la produzione di autoveicoli con alimentazione elettrica o ibrida; - garantire il rispetto dei capitolati automobilistici mondiali per quanto riguarda le caratteristiche tecniche. Nella fase iniziale il principale problema da affrontare sarà la ricerca di nuove materie prime ottenute da fonti rinnovabili e riciclate. Indispensabile sarà in quest’ottica la collaborazione sia con particolari fornitori individuati per lo sviluppo dei nuovi materiali avvalendosi della esperienza di Vulcaflex sia e soprattutto con il Centro Interdipartimentale per la Ricerca Industriale dell’Università di Bologna che opera nei settori della Meccanica Avanzata e dei Materiali – in breve CIRI MAM – struttura creata dall’Università di Bologna nell’ambito del progetto Tecnopoli, sviluppato dalla Regione Emilia Romagna, con un ampio spettro di competenze che vanno dall’automazione alla meccanica delle macchine, dalle tecnologie produttive ai materiali, alla tossicologia. Competenze che risultano essenziali in tutto l’ambito del progetto. Il requisito fondamentale da valutare nell’ambito del progetto per i materiali oggetto del programma, oltre alle caratteristiche già citate, sarà l’idoneità ad essere processati con le relative tecnologie di trasformazione ovvero spalmatura, calandratura, stampa e goffratura. Sarà necessaria una fase prettamente di laboratorio per la verifica delle caratteristiche chimico-fisiche dei formulati ideati e studiati in collaborazione con i partners del progetto, che dovranno soddisfare le specifiche e le proprietà individuate in collaborazione con il CIRI MAM. Seguirà una fase prototipale attraverso un impianto pilota. Tale fase risulterà estremamente importante per testare ed avere un feedback immediato e diretto dell’efficacia dei nuovi formulati su scala semi-industriale. I materiali prodotti dovranno essere validati da potenziali clienti del settore automotive (casa costruttrici) che avranno il compito di: - realizzare pezzi finiti; - valutarne la lavorabilità sulle linee di produzione specifiche; - analizzare le caratteristiche chimico/fisiche del pezzo confezionato; - verificare il rispetto delle specifiche tecniche del prodotto finito (rispetto alla sola foglia da prodotta). È previsto un adeguamento della tecnologia aziendale di trasformazione con un sistema eco-sostenibile. La riduzione di emissioni, infatti, si inquadra nel progetto non solo nell’ottica della materia prima singola, ma anche nel rispetto dell’ambiente attraverso il recupero del residuo di lavorazione con relativo distillatore ed il riciclo dello scarto di lavorazione. In questo contesto, si potrà ottenere un significativo aumento della sicurezza sul lavoro anche in ambito aziendale, obbiettivo sempre voluto e perseguito costantemente nel tempo dalla Società. Per riduzione il VOC infatti, oltre ad utilizzare materie prime meno tossiche in cui il contenuto di solvente o ftalati dovrà essere ridotto, bisognerà lavorare sull’efficienza del processo di asciugatura migliorando la resa dei forni ed altre parti del processo per l’industrializzazione. I risultati attesi sono, dunque, sono: 1. ottenimento di una finta pelle in materiale polimerico con caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche paragonabili ed ulteriormente migliorate rispetto agli standard attuali, ottenute dalla lavorazione di materie prime, in parte importante, da fonti rinnovabili e riciclate; 2. impatto ambientale sensibilmente contenuto rispetto ai materiali attualmente lavorati sia per i processi produttivi Vulcaflex che quelli dei costruttori di autovetture; 3. sviluppo ed utilizzo di materiali esenti da metalli pesanti e con basso contenuto di VOC; 4. trasformazione con produttività compatibile con le aspettative economiche; 5. ampliamento della gamma dei prodotti e maggior possibilità di penetrazione sul mercato mondiale (americano in particolare); 6. incremento dei volumi di vendita con relativo aumento della competitività; 7. incremento del know-how aziendale con particolare riferimento ai materiali provenienti da fonti rinnovabili ed a pelli sintetiche più sicure, con prestazioni paragonabili alle pelli e con basso contenuto di VOC; 8. incremento della capacità produttiva e del potenziale tecnico e di ricerca attraverso l’inserimento di nuovo personale grazie ai risultati del progetto di ricerca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


