La disperazione (desperation) è uno stato mentale di impotenza in cui in cui l’individuo rinuncia a ogni sforzo per proteggersi e, abbandonando ogni riserva, ricerca attivamente aiuto da parte degli altri. Per questa ragione mantiene un significato di speranza e assume, in condizioni estreme, un valore altamente adattativo. Si tratta di un ultimo ed estremo tentativo di ottenere un aiuto e di una condizione estremamente dispendiosa sul piano psicofisico che può essere mantenuta solo per un periodo limitato di tempo. La disperazione spinge la persona ad abbandonare il proprio comportamento consueto con la consapevolezza di non avere nessuna alternativa e si rivela uno stato mentale fortemente motivante al cambiamento e all’accettazione di aiuto da parte dell’ambiente. L’esperienza di disperazione può portare a un significativo cambiamento delle proprie strategie di attaccamento e favorire l’elaborazione di eventi traumatici e lo sviluppo di modalità difensive più valide e protettive. Lo studio di questi aspetti si rivela quindi importante per la comprensione dei processi di adattamento e di riorganizzazione delle configurazioni di attaccamento. Presenterò il caso clinico di una donna abusata sessualmente dal padre durante l’adolescenza che, attraversando una condizione di grave disperazione, è stata in grado di raccontare per la prima volta la propria esperienza traumatica. Questo le ha permesso di riorganizzare parzialmente il proprio stile di attaccamento insicuro distanziante, di chiedere aiuto e di superare un grave scompenso psicosomatico e depressivo che l’aveva posta in pericolo di vita.
Baldoni F. (2013). La funzione adattiva della disperazione nel fallimento delle strategie di attaccamento: una prospettiva Dinamico-Maturativa.. Roma : Astrolabio.
La funzione adattiva della disperazione nel fallimento delle strategie di attaccamento: una prospettiva Dinamico-Maturativa.
BALDONI, FRANCO
2013
Abstract
La disperazione (desperation) è uno stato mentale di impotenza in cui in cui l’individuo rinuncia a ogni sforzo per proteggersi e, abbandonando ogni riserva, ricerca attivamente aiuto da parte degli altri. Per questa ragione mantiene un significato di speranza e assume, in condizioni estreme, un valore altamente adattativo. Si tratta di un ultimo ed estremo tentativo di ottenere un aiuto e di una condizione estremamente dispendiosa sul piano psicofisico che può essere mantenuta solo per un periodo limitato di tempo. La disperazione spinge la persona ad abbandonare il proprio comportamento consueto con la consapevolezza di non avere nessuna alternativa e si rivela uno stato mentale fortemente motivante al cambiamento e all’accettazione di aiuto da parte dell’ambiente. L’esperienza di disperazione può portare a un significativo cambiamento delle proprie strategie di attaccamento e favorire l’elaborazione di eventi traumatici e lo sviluppo di modalità difensive più valide e protettive. Lo studio di questi aspetti si rivela quindi importante per la comprensione dei processi di adattamento e di riorganizzazione delle configurazioni di attaccamento. Presenterò il caso clinico di una donna abusata sessualmente dal padre durante l’adolescenza che, attraversando una condizione di grave disperazione, è stata in grado di raccontare per la prima volta la propria esperienza traumatica. Questo le ha permesso di riorganizzare parzialmente il proprio stile di attaccamento insicuro distanziante, di chiedere aiuto e di superare un grave scompenso psicosomatico e depressivo che l’aveva posta in pericolo di vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


