Il termine Depressione Perinatale Paterna (Paternal Perinatal Depression, PPND) indica la manifestazione nel padre di una sintomatologia depressiva nel periodo che va dall’inizio della gravidanza al primo anno dopo il parto (Baldoni, Ceccarelli 2010). Nonostante questa condizione clinica sia nota da tempo, una diagnosi specifica è stata proposta per la prima volta solo una decina di anni fa. Sulla base della letteratura pubblicata su questo argomento fino ad oggi verranno esposte le attuali conoscenze sulla PPND, considerando la prevalenza, i sintomi, i fattori di rischio, la comorbilità e la sua influenza sulla salute della madre e del bambino. Le ricerche empiriche hanno dimostrato che nel periodo perinatale gli stati emotivi di madri e padri sono correlati e si influenzano reciprocamente. La frequenza della PPND nel mondo è relativamente elevata (10,4%), anche se minore di quella materna, ma la sua diagnosi risulta difficoltosa, in quanto spesso si presenta con alterazioni affettive lieve o atipiche associate ad altre sindromi anche gravi, la cui sintomatologia può sovrapporsi a quella affettiva o mascherarla: disturbi d’ansia, alterazioni del comportamento di malattia (ipocondria, sintomi medici funzionali, disturbi di somatizzazione), disfunzioni sessuali, crisi di rabbia e acting out comportamentali, abuso di psicofarmaci, di alcool, di fumo, di droghe e altri disturbi di dipendenza. La PPND sembra avere influenze negative sul benessere emotivo della madre, sulla qualità dell’attaccamento familiare e sullo sviluppo psicologico e fisico del neonato. Per la sua prevenzione e il trattamento è fondamentale riconoscere l’importanza del padre sin dall’inizio della gravidanza e promuovere il suo coinvolgimento nelle visite ginecologiche, nelle attività di consultorio e nell’assistenza successiva al parto. Riferimenti: Baldoni F, Ceccarelli L (2010): La depressione perinatale paterna. Una rassegna della ricerca clinica ed empirica. Infanzia e Adolescenza; 9(2):79-92.

La depressione perinatale paterna (PPND): un problema sottovalutato

BALDONI, FRANCO;
2012

Abstract

Il termine Depressione Perinatale Paterna (Paternal Perinatal Depression, PPND) indica la manifestazione nel padre di una sintomatologia depressiva nel periodo che va dall’inizio della gravidanza al primo anno dopo il parto (Baldoni, Ceccarelli 2010). Nonostante questa condizione clinica sia nota da tempo, una diagnosi specifica è stata proposta per la prima volta solo una decina di anni fa. Sulla base della letteratura pubblicata su questo argomento fino ad oggi verranno esposte le attuali conoscenze sulla PPND, considerando la prevalenza, i sintomi, i fattori di rischio, la comorbilità e la sua influenza sulla salute della madre e del bambino. Le ricerche empiriche hanno dimostrato che nel periodo perinatale gli stati emotivi di madri e padri sono correlati e si influenzano reciprocamente. La frequenza della PPND nel mondo è relativamente elevata (10,4%), anche se minore di quella materna, ma la sua diagnosi risulta difficoltosa, in quanto spesso si presenta con alterazioni affettive lieve o atipiche associate ad altre sindromi anche gravi, la cui sintomatologia può sovrapporsi a quella affettiva o mascherarla: disturbi d’ansia, alterazioni del comportamento di malattia (ipocondria, sintomi medici funzionali, disturbi di somatizzazione), disfunzioni sessuali, crisi di rabbia e acting out comportamentali, abuso di psicofarmaci, di alcool, di fumo, di droghe e altri disturbi di dipendenza. La PPND sembra avere influenze negative sul benessere emotivo della madre, sulla qualità dell’attaccamento familiare e sullo sviluppo psicologico e fisico del neonato. Per la sua prevenzione e il trattamento è fondamentale riconoscere l’importanza del padre sin dall’inizio della gravidanza e promuovere il suo coinvolgimento nelle visite ginecologiche, nelle attività di consultorio e nell’assistenza successiva al parto. Riferimenti: Baldoni F, Ceccarelli L (2010): La depressione perinatale paterna. Una rassegna della ricerca clinica ed empirica. Infanzia e Adolescenza; 9(2):79-92.
2012
Atti Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP)
302
302
Baldoni F.; Ceccarelli L.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/152872
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