Il saggio è dedicato all’analisi del volgarizzamento del De rerum natura nell’edizione 1570, compiuto nel 1573 dall’accademico fiorentino Francesco Martelli, e rimasto manoscritto fino alla fine dell’Ottocento. La prima parte del lavoro prende in esame le circostanze biografiche e culturali che hanno reso possibile questo progetto di traduzione, illustrando, ad un tempo, le interessanti varianti testuali che essa esibisce. La seconda parte prende spunto da alcune considerazioni presenti nell’Avvertenza al lettore per analizzare lo stile e le scelte lessicali esibiti nel volgarizzamento. Mantenendosi fedele a un'impostazione assai diversa da quella scelta da Sertorio Quattromani per il suo Ristretto del 1589, Martelli opta per una strategia di piena adesione – con ampio ricorso alla tecnica del puro ‘calco’ linguistico – sia al lessico che al complesso e accidentato periodare telesiano. D’altro canto, la sua insistenza sul primato dell’intelligibilità sull’eleganza, sul nesso nuovi argomenti/nuova lingua sembra rimandare all’esperienza stessa dell’Accademia Fiorentina e alle riflessioni teoriche dei decenni precedenti sulla possibilità, o il dovere, della lingua toscana di cimentarsi anche con argomenti di natura scientifica e filosofica.

Telesio in volgare: fisionomia di una traduzione coeva del De rerum natura

SCAPPARONE, ELISABETTA
2012

Abstract

Il saggio è dedicato all’analisi del volgarizzamento del De rerum natura nell’edizione 1570, compiuto nel 1573 dall’accademico fiorentino Francesco Martelli, e rimasto manoscritto fino alla fine dell’Ottocento. La prima parte del lavoro prende in esame le circostanze biografiche e culturali che hanno reso possibile questo progetto di traduzione, illustrando, ad un tempo, le interessanti varianti testuali che essa esibisce. La seconda parte prende spunto da alcune considerazioni presenti nell’Avvertenza al lettore per analizzare lo stile e le scelte lessicali esibiti nel volgarizzamento. Mantenendosi fedele a un'impostazione assai diversa da quella scelta da Sertorio Quattromani per il suo Ristretto del 1589, Martelli opta per una strategia di piena adesione – con ampio ricorso alla tecnica del puro ‘calco’ linguistico – sia al lessico che al complesso e accidentato periodare telesiano. D’altro canto, la sua insistenza sul primato dell’intelligibilità sull’eleganza, sul nesso nuovi argomenti/nuova lingua sembra rimandare all’esperienza stessa dell’Accademia Fiorentina e alle riflessioni teoriche dei decenni precedenti sulla possibilità, o il dovere, della lingua toscana di cimentarsi anche con argomenti di natura scientifica e filosofica.
2012
Bernardino Telesio tra filosofia naturale e scienza moderna
99
113
E. Scapparone
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