Valdo Magnani ha svolto negli anni Cinquanta una funzione dirompente non solo all’interno del “Fronte popolare” italiano, ma in Europa, dando vigore – sia pure per un breve periodo – all’idea che un antistalinismo comunista potesse svilupparsi progettualmente in una dimensione tanto nazionale quanto internazionale. Questo libro ricostruisce le vicende salienti che, attraverso la biografia di un militante e poi dirigente del PCI, hanno reso possibile la costruzione di un originale pensiero politico sincretico, in cui si sono ritrovate le idee togliattiane dell’immediato dopoguerra per una democrazia progressiva con il patriottismo e l’autonomia sociale e ideologica della Jugoslavia di Tito, fino a sollecitare l’interesse della stessa diplomazia americana. In piena guerra fredda, prese allora corpo una drammatica rottura e uno scontro durissimo fra Magnani, i suoi pochi seguaci e l’insieme della sinistra italiana; uno scontro, questo, che si saldò alla furibonda contrapposizione fra Tito e Stalin e all’interesse americano vòlto a ridimensionare l’espansione sovietica. Di fronte a tanta conflittualità, il progetto eterodosso di Magnani non ebbe vita facile e dopo pochi anni fallì, dando avvio ad una difficoltosa e tormentata ricucitura dei legami fra Magnani stesso e il PCI. Basata su documenti originali messi generosamente a disposizione dalla famiglia Magnani, sulle risultanze degli archivi di partito, della Jugoslavia e degli Stati Uniti d’America, questa ricostruzione fornisce un quadro completo, vivo e palpitante delle diverse anime che hanno tumultuosamente scosso il movimento comunista europeo e, a consolidamento delle fonti citate, include il regesto del fondo “Valdo Magnani” conservato presso l’Istituto Gramsci Emilia-Romagna.
Valdo Magnani e la Jugoslavia: vie e limiti dell’antistalinismo comunista
BIANCHINI, STEFANO
2013
Abstract
Valdo Magnani ha svolto negli anni Cinquanta una funzione dirompente non solo all’interno del “Fronte popolare” italiano, ma in Europa, dando vigore – sia pure per un breve periodo – all’idea che un antistalinismo comunista potesse svilupparsi progettualmente in una dimensione tanto nazionale quanto internazionale. Questo libro ricostruisce le vicende salienti che, attraverso la biografia di un militante e poi dirigente del PCI, hanno reso possibile la costruzione di un originale pensiero politico sincretico, in cui si sono ritrovate le idee togliattiane dell’immediato dopoguerra per una democrazia progressiva con il patriottismo e l’autonomia sociale e ideologica della Jugoslavia di Tito, fino a sollecitare l’interesse della stessa diplomazia americana. In piena guerra fredda, prese allora corpo una drammatica rottura e uno scontro durissimo fra Magnani, i suoi pochi seguaci e l’insieme della sinistra italiana; uno scontro, questo, che si saldò alla furibonda contrapposizione fra Tito e Stalin e all’interesse americano vòlto a ridimensionare l’espansione sovietica. Di fronte a tanta conflittualità, il progetto eterodosso di Magnani non ebbe vita facile e dopo pochi anni fallì, dando avvio ad una difficoltosa e tormentata ricucitura dei legami fra Magnani stesso e il PCI. Basata su documenti originali messi generosamente a disposizione dalla famiglia Magnani, sulle risultanze degli archivi di partito, della Jugoslavia e degli Stati Uniti d’America, questa ricostruzione fornisce un quadro completo, vivo e palpitante delle diverse anime che hanno tumultuosamente scosso il movimento comunista europeo e, a consolidamento delle fonti citate, include il regesto del fondo “Valdo Magnani” conservato presso l’Istituto Gramsci Emilia-Romagna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.