Le zone limitrofe a vie di comunicazione caratterizzate da intenso traffico veicolare, ed in particolare quelle in ambito urbano, sono spesso caratterizzate da terreno con un’elevata concentrazione in metalli pesanti. Gli arbusti ornamentali, sebbene non abbiano masse fogliari paragonabili a quelle delle specie arboree, essendo usabili nelle aree di ridotta superficie ed avendo meno limitazioni legate all’ingombro e alla sicurezza, possono rappresentare un’efficiente soluzione per sequestrare gli inquinanti e ridurre la frazione disperdibile nell’ambiente per percolazione, soprattutto se si tratta di specie a foglia persistente. La prova ha avuto come scopo quello di quantificare la capacità di assorbire e accumulare a livello epigeo Al, Cd, Cu, Ni, Pb and Zn di Arbutus unedo, Eleagnus × ebbingei, Ilex aquifolium ‘Nelly Stevens’, Laurus nobilis, Ligustrum japonicum, Photinia × fraseri ‘Red Robin’, Pittosporum tobira, Viburnum tinus e Viburnum tinus var. lucidum e di verificare gli effetti a livello morfologico, di un substrato proveniente da aree urbane inquinate. Le piante, ad un anno dal taleggio, sono state coltivate su due substrati costituiti per il 20% da torba di sfagno e per il restante 80% da terra di campo (controllo) o da un mix costituito da terreno prelevato in prossimità di una linea di drenaggio del manto stradale e da un’area ex- stazione di servizio (inquinato). Il substrato inquinato non ha indotto fisiopatie in nessuna specie e, dopo un anno di coltivazione, ha comportato l’ottenimento di piante con dimensioni della chioma e peso secco totale analoghi a quelli delle piante di controllo. In Photinia e Pittosporum ha addirittura determinato un incremento del superficie fogliare (+47.9 and +78.6%) e in Photinia e Ligustrum un aumento del peso secco delle radici, rispettivamente del 55.5 e 33.6%. Il contenuto in metalli pesanti nei diversi organi, determinato mediante ICP-MS, ha messo in rilievo la diversa attitudine delle specie ad assorbire e traslocare gli elementi. In particolare, la maggiore attitudine ad accumulare nella chioma Al è stata riscontrata per Pittosporum e Ligustrum, per Cu in Eleagnus e Ilex, per Ni in Eleagnus, Pittosporum e Ligustrum, per Pb in Ligustrum e Pittosporum e per Zn in Eleagnus, Pittosporum e Viburnum tinus var. lucidum. Determinate, ai fini di un elevato accumulo è il tasso di crescita delle piante e il quantitativo di sostanza secca prodotta giornalmente.

M. E. Giorgioni (2013). Valutazione della capacità di arbusti ornamentali sempreverdi di assorbire e immobilizzare i metalli pesanti nei tessuti. Udine : Forum.

Valutazione della capacità di arbusti ornamentali sempreverdi di assorbire e immobilizzare i metalli pesanti nei tessuti

GIORGIONI, MARIA EVA
2013

Abstract

Le zone limitrofe a vie di comunicazione caratterizzate da intenso traffico veicolare, ed in particolare quelle in ambito urbano, sono spesso caratterizzate da terreno con un’elevata concentrazione in metalli pesanti. Gli arbusti ornamentali, sebbene non abbiano masse fogliari paragonabili a quelle delle specie arboree, essendo usabili nelle aree di ridotta superficie ed avendo meno limitazioni legate all’ingombro e alla sicurezza, possono rappresentare un’efficiente soluzione per sequestrare gli inquinanti e ridurre la frazione disperdibile nell’ambiente per percolazione, soprattutto se si tratta di specie a foglia persistente. La prova ha avuto come scopo quello di quantificare la capacità di assorbire e accumulare a livello epigeo Al, Cd, Cu, Ni, Pb and Zn di Arbutus unedo, Eleagnus × ebbingei, Ilex aquifolium ‘Nelly Stevens’, Laurus nobilis, Ligustrum japonicum, Photinia × fraseri ‘Red Robin’, Pittosporum tobira, Viburnum tinus e Viburnum tinus var. lucidum e di verificare gli effetti a livello morfologico, di un substrato proveniente da aree urbane inquinate. Le piante, ad un anno dal taleggio, sono state coltivate su due substrati costituiti per il 20% da torba di sfagno e per il restante 80% da terra di campo (controllo) o da un mix costituito da terreno prelevato in prossimità di una linea di drenaggio del manto stradale e da un’area ex- stazione di servizio (inquinato). Il substrato inquinato non ha indotto fisiopatie in nessuna specie e, dopo un anno di coltivazione, ha comportato l’ottenimento di piante con dimensioni della chioma e peso secco totale analoghi a quelli delle piante di controllo. In Photinia e Pittosporum ha addirittura determinato un incremento del superficie fogliare (+47.9 and +78.6%) e in Photinia e Ligustrum un aumento del peso secco delle radici, rispettivamente del 55.5 e 33.6%. Il contenuto in metalli pesanti nei diversi organi, determinato mediante ICP-MS, ha messo in rilievo la diversa attitudine delle specie ad assorbire e traslocare gli elementi. In particolare, la maggiore attitudine ad accumulare nella chioma Al è stata riscontrata per Pittosporum e Ligustrum, per Cu in Eleagnus e Ilex, per Ni in Eleagnus, Pittosporum e Ligustrum, per Pb in Ligustrum e Pittosporum e per Zn in Eleagnus, Pittosporum e Viburnum tinus var. lucidum. Determinate, ai fini di un elevato accumulo è il tasso di crescita delle piante e il quantitativo di sostanza secca prodotta giornalmente.
2013
Il Ruolo del Verde Urbano
61
87
M. E. Giorgioni (2013). Valutazione della capacità di arbusti ornamentali sempreverdi di assorbire e immobilizzare i metalli pesanti nei tessuti. Udine : Forum.
M. E. Giorgioni
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